Capitolo 2

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Secondo giorno
Era tipo come il mio mondo si fosse appena spento. Era il secondo giorno senza di lui ed era come per me se il mondo fosse cambiato ma così funziona: cambia la tua vita e sembra essere cambiato tutto.
Invece no, eri tu...eri tu il problema.
Non avevo mangiato quasi nulla, avevo delle occhiaie orrende sotto gli occhi avendo dormito poco...
Lo vidi affacciato sotto le scale a guardarmi e a sorridere, corsi giu e mi resi conto dell'illusione della mia mente.
Mi coprii la bocca per non urlare.
Mi mancava il suo respiro, i suoi baci, i suoi abbracci, il suo sorriso, le sue fossette....mi mancava lui.
Quella camicia che c'era in camera sua l'avevo presa senza farmi vedere da sua madre e me l'ero portata a casa, per avere un ricordo di com'era abbracciarlo, di come profumava.
Presi lo zaino e me lo misi in spalla, speravo lui era nell'autobus incappucciato come l'ultima volta, salii e non c'era. Mi misi nel posto in cui tempo fa io e lui ci eravamo baciati..mi mancava.
Mi misi le mani in tasca e guardai il terreno, come quel giorno fece lui.
Chissà se in quel quaderno c'era scritto dove era diretto...
Di scatto presi la borsa e la aprii, il quaderno nero era il primo, iniziai a leggere da dove avevo smesso.
Oggi ho parlato di nuovo con stefano, è timido e riservato, ma adoro farlo sorridere. Ho qualche problema e lo so per certo.
Ma non sono gay.
Sorrisi, si è dovuto ricredere a quanto pare. Sascha, mi manca.
Da quando era entrato in quell'aula sentivo di non essere più lo stesso, sentivo che il mio mondo era cambiato.
Anche il mio sascha.
Mi sentivo diverso...era tutto totalmente diverso...e anche se facevo lo stupido sapevo di essere timido al mio modo...lui mi rendeva le giornate diverse e quando mancava ero quello di prima, solo che scriveva su un quaderno...
Chiusi il quaderno, ero arrivato quasi davanti al cancello, lo rimisi nella borsa e continuai a camminare, speravo solo che sascha tornasse da me, che non buttasse all'aria tutto.
E non c'era, il suo banco era ancora vuoto.
*scusate questa "interferenza" ma mi sono appena resa conto che ho fatto passare giorni e non mesi del fatto che sono stati insieme, quando ho tempo modifico i capitoli della prima fanfiction...teoricamente sono stati insieme qualche mese e poi sascha ha visto stefano baciare marina, dopo ripetute volte che avevano litigato perché lei lo cercava, per questo sascha se n'è andato, scusatemi ancora, sono una brutta persona lo so :3*
Ricordo un giorno mi ha portato in un bosco, era pomeriggio e c'era un ponte sospeso, quando lo vidi mi aggrappai ai suoi fianchi, io soffro di vertigini.
Lui mi prese le mani e anche se ero aggrappato alla sua schiena come un koala, lo vedevo che stava sorridendo, poi si girò verso di me e iniziò a camminare all'indietro, misi i piedi sul ponto e le gambe mi tremavano, lui sorrise di nuovo e mi spinse contro la corda che teneva il ponte, io lo guardai, stava ancora sorridendo:"ti piace il panorama" disse ignorando il fatto che sapeva benissimo delle mie vertigini:"preferisco guardare te." 1. Perché se guardassi giù sarei già morto. 2. Perché adoro le sue fossette, i suoi occhi il suo sorriso...beh, lui. il suo sorriso si ampliò e mi baciò, io sorrisi sulle sue labbra e portai le braccia dietro al suo collo..mi rilassava. E per un momento non mi sentii più sospeso su un ponte.
Sorridevo ripensando a quel momento, al sapore che avevano le sue labbra...
Al come mi guardasse...all'amore che credevo avesse per me.
Ora..tutto è sparito. E lentamente il sorriso che avevo sulle labbra si è dissolto.
Avevo voglia di sapere se su quel quaderno c'era scritto.
Io volevo sapere.
Io dovevo sapere.
Dovevo trovarlo.
Non volevo scrivergli, avevo paura mi bloccasse....
Eppure...
Appena suonò la campanella mi affrettai ad uscire e lo chiamai, suonò libero solo una volta, poi rispose.
"Sascha?" "Yeah?" Perché parlava inglese? "Who are you?" Chi sono? "Stefano." Ci fu un silenzio tombale dall'altra cornetta del telefono:"ciao stefano.-Disse, io sospirai- come stai?" Come sto? Sto che non posso vivere senza di te. "Bene, credo." "Perché credi?" "Perché non ci sei più." Dissi sinceramente, un altro silenzio che mi fece venire i brividi:"tu l'hai baciata." Disse tirando su il naso, ma la sentivo, la sua voce era fredda, peggio del ghiaccio. "Io non l'ho baciata!" "Ah no, ha baciato lei te, scusami." "NE LEI NE IO, NON CE STATO NESSUN BACIO!" Urlai, lui rimase zitto ancora una volta:"perché mi hai chiamato?" Chiese per cambiare argomento:"dove sei?" "Non voglio dirtelo." "sei in America, non è vero?" "Potrei essere in Australia, in Inghilterra, nel Canada, in Brasile e i tutte le parti del mondo, quindi..no non sono in America." "Si lo sei." "No. Sto in Inghilterra, se proprio vuoi saperlo.-Io feci una smorfia con la bocca-perché?" "Perché non c'è la faccio." "Io non posso tornare lì, stefano." Mi corse un brivido sentendo ancora una volta il mio nome per intero...in questi mesi mi chiamava amore, a volte Ste, ma mai stefano.
"Mi manchi." Dissi con la voce che mi tremava, era vero...mi mancava troppo.
Stavo per piangere.

I'm giving up on you...||saschefano||Where stories live. Discover now