Capitolo 5

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Pov stefano
I giorni passavano e io continuavo a leggere quel suo quaderno...ero arrivato a quando mi ero messo con marina e lui è scappato...le lacrime non si fermavano manco a chiederlo.
Credo dopo questa che sia la mia giornata peggiore.
Stefano si è fidanzato...me l'ha detto sull'altalena del parco, sono scappato subito via come un fulmine e a casa ho pianto. Avevo capito di essere gay.
Avevo capito che cosa c'era di sbagliato in me. Avevo una fottutissima voglia di andarmene
Sentii il cuore battermi forte, forse diceva dov'era.
E dove cazzo andavo?  Mi ero trattenuto un sacco dal non piangere eppure ci ero riuscito...avevo capito di amarlo.
Una lacrima mi scese dalla guancia leggendo...mi mancava un sacco.
Ecco perché le ragazze mi mollavano. Non mi era mai piaciuta una particolarmente...
E ora stefano. Mi tormento la testa da oggi pomeriggio, trattenendomi dal non urlare.
Perché non sono normale? Perché non so essere una persona normale con interessi normale? Un errore, un disastro. Scritto male dal destino, mumiliato dal mondo. Scritto dal destino con una penna scarica.
Se tu sei un errore allora io lo sono più di te.
Ricordai una cosa...
"Stefano." Disse dall'altra cornetta del telefono:"dimmi...?" "Mio padre è in ospedale." Corsi giu per le scale mentre lo sentivo scoppiare a piangere:"sascha ehi...sto..arrivando" dissi in grandi sospiri correndo verso la macchina parcheggiata a un isolato da casa mia...
Lo vidi con la testa tra le mani che si stringeva i capelli, gli posai una mano sulla spalla, lui alzò lo sguardo, aveva gli occhi rossi, di scatto si alzò e mi strinse fortissimo riniziando a piangere:"si rimetterà okay?" Gli baciai la guancia, lui singhiozzava, il suo petto si alzava e abbassava attaccato al mio, gli presi la testa tra le mani per farmi guardare, congiunsi la sua fronte con la mia:"ti amo." Dissi, gli scese una lacrima e poi tornò a guardarmi:"anche io." Mi baciò, era lentissimo ma gli serviva per capire che io per lui ci sarei stato, per fortuna suo padre aveva avuto un ictus, dico per fortuna perché poi è stato rimandato a casa dopo la fisioterapia e tutto era andato bene. Sascha alla fine di tutto questo era venuto a casa mia con un mazzo di rose, non troppe perchè sapeva che odiavo troppi fiori, cosi quando si presentò, gli sorrisi e lui si nascose dietro al mazzo piccolo che teneva, lo guardai e lui per un momento guardò me, mi avvicinai e lo baciai, lui buttò le rose per terra e mi fece aggrappare a
lui...eravamo felici così.
Già. Eravamo.

I'm giving up on you...||saschefano||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora