Capitolo 13

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Erano passati tre mesi.
Non uscivo di casa se non per andare a scuola e per tornare.
Mangiavo poco e niente..
Salvatore aveva deciso di trasferirsi anche lui qui.. Giuseppe invece veniva a trovarci a volte, chissà quanti soldi avrà speso...
Stefano? Non sapevo più niente di lui, spesso giuseppe e Salvatore mi avevano detto che sapevano, ma li ho fermati con una mano ogni volta e non hanno obbiettato, è buffo come prima il fatto che parlare di stefano prima mi illuminasse gli occhi, adesso è una lama conficcata nella schiena.
Ho passato tre mesi a guardare il soffitto della mia camera, era bianco...riuscivo anche a riconoscere le macchie che vedevo ogni volta..
Il telefono non lo usavo quasi mai e se lo usavo era per rispondere a giuseppe e Salvatore che mi chiamavano, mi proposero più volte di venire con loro a qualche pub...
Ma ho rifiutato tutte le volte..non volevo vedere nessuno.
Volevo finire la mia vita così.
Non mi tagliavo da tre mesi, non so perché...anzi si lo so...
Sono tornato in me in qualche modo.
Prima di perdere la memoria non ci avevo mai provato...perché avevo promesso a me stesso di non farlo mai...beh mi dicono che le mantengo...
Mentre pensavo alle solite cose, sentii la porta spalancarsi di colpo, giuseppe aveva un mazzo di scorta, ma mi sa che sta volta avevo lasciato la porta aperta, vidi giuseppe con una faccia non tanto felice e forse anche incazzato venire verso di me, lo guardai spaventato lui mi prese il braccio e mi trascinò fuori:"ASPETTA" lui mi guardò accigliato, corsi verso il tavolo vicino a dove ero seduto e presi una collana, tornai da giuseppe e mi prese per la maglietta, poi chiuse la porta, mi trascinò fino all'ascensore, io ero sicuro che fino a quando non saremmo arrivati dove mi stava portando mi avrebbe rotto la maglia nel giro di poco..."posso sapere dove andiamo?" "Ti sto portando in un pub, mi ha stufato la tua depressione" "grazie giuseppe ti voglio bene anche io" mi guardava sempre più accigliato quindi decisi di star zitto e basta, mi trascinò per i marciapiedi di New York e tutte le persone che ci guardavano strano le salutavo cordialmente dicendo:"salve" facendo un gesto del capo, loro mi guardavano ancora peggio..
Al semaforo giuseppe si fermò e io mi sedetti a gambe incrociate sul marciapiede:"non ti stanchi a trascinarmi?" "No" "okay" una bambina mi guardò:"ciao piccola" dissi sorridendo, lei tirò il vestito alla madre:"mamma mamma perché questo signore è seduto e quell'altro signore lo sta portando?!" Lei guardo giuseppe e poi me:"non lo so tesoro..." "Oh..io e papà stiamo giocando, siccome non voglio giocare lui mi porta in castigo" la bambina mi sorrise e io lo feci di rimando, giuseppe invece mi guardò poi tornò a guardare il semaforo davanti a noi:"ehi piccola lo vuoi un regalo?" Lei annuì, vidi con la coda dell'occhio giuseppe guardarmi di nuovo, in tasca mi ricordavo di avere un giocattolino intagliato in legno, l'avevo trovato mentre giuseppe mi trascinava, era bellissimo, glielo diedi e la bambina mi abbracciò, io sorrisi di nuovo, era tanto tempo che non lo facevo...mi piacevano i bambini, non so perché..mi piaceva il modo in cui brillavano i loro occhi...in quel momento il verde scattò e giuseppe mi iniziò di nuovo a trascinare:"STAVO PARLANDO CON LA BAMBINA" gli urlai contro, anche se mi trascinava ero stufo di camminare..."giuseppe mi puoi dire quanto ancora devo camminare?-si fermò di colpo- che c'è?!" "Siamo arrivati" disse e mi lasciò finalmente il collo della maglia, mi sistemai la maglia:"mi dici che ti prende cazzo?" Gli dissi alzando la voce:"niente." Disse freddamente, sbuffai ed entrai nel pub, era sera, ma fortunatamente non c'erano luci...vidi Kelsey seduta su una poltrona salutarmi, roteai gli occhi e le feci un cenno per capire che l'avevo vista, poi vidi salvatore che aveva il braccio attorno a una ragazza, presumo sia giulia la ragazza di cui giuseppe mi ha parlato che perspicace, sascha c'era una pista da ballo, ma mi sedetti sulla poltrona di fronte a Salvatore, lui mi guardò e mi salutò, iniziammo a parlare di cose senza senso, poi Kelsey mi prese la mano e mi disse:"vieni a ballare con me?" "Non so ballare" mi giustificai "non importa ti insegno io" "ti ricordo che sono gay" "appunto quindi non ti fa niente ballare con una ragazza!" Roteai gli occhi di nuovo ma mi alzai, lei mi sorrise e mi accompagnò alla pista, dopo un po iniziarono a mettere musica a palla e vidi iniziare a mettere anche le luci, iniziavano a darmi fastidio ma non ci feci caso, infondo tempo fa ero stato a un concerto e non mi era successo niente, iniziai a ballare ma dopo qualche secondo il mio corpo si irrigidì e vedevo a scatti come le luci, mi si accecava la vista, Kelsey mi prese il braccio:"sascha" disse a voce alta:"sto bene" "no no siediti" "sto bene ho detto" dissi a voce alta dopo altri scatti così riuscii a sedermi, Kelsey mi teneva:"ehi, stai bene?" Non sentivo più..
Non vedevo più niente.
Mi risvegliai dopo su una barella mentre mi allacciavano al busto la cintura, mi trovavo in ambulanza? Mi ero solo sentito male...insomma dai.."ti senti bene?" Mi chiese uno dei soccorritori davanti a me "si credo..." Sentii qualcuno urlare dietro di me, ma non capii chi fosse...perché mi addormentai subito dopo.
Mi svegliai in ospedale, ci misi un po per capire...guardavo a sinistra, c'erano degli sportelli con dentro dei medicinali, un tavolino vicino a me con del cibo, mi guardai, avevo tutti dei fili attaccati...guardai a destra e lui mi guardò scettico:"ciao sascha" disse, non sorrise, lo guardai negli occhi, non vedevo quel luccichio che c'era sempre, erano quasi vuoti, aveva delle occhiaie da far paura..."stefano..." Dissi solamente:"almeno stavolta ti ricordi di me..." Sforzò un sorriso
Non mi uccidete grazie...vi voglio bene <3

I'm giving up on you...||saschefano||Where stories live. Discover now