Capitolo 7

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Mi svegliai in soprassalto, era notte fonda.
E cercai di collegare tutto. Non ero stato in discoteca, ero rimasto a casa, anzi non mi ero mosso. Ero morto dal sonno appena buttato sul letto.
La realtà se la stava già giocando con la mia mente.
Non avevo dormito ma le occhiaie non si notavano tanto sul mio volto, oggi sarei dovuto andare al collage per iniziare la mia vita qui.
Ero seriamente in ansia, presi uno zaino dalla valigia e ci ficcai l'astuccio e un quaderno i libri mi sarebbero arrivati tra domani e dopodomani, me lo misi in spalla e andai a fare colazione in un bar, c'erano un sacco di newyorkesi che stavano facendo la loro colazione, chiesi una brioche ed uscii non era tardi ma avevo paura di far ritardo il primo giorno...chiamai un taxi per farmi portare davanti alla scuola, appena arrivato mi guardai in torno, qualcuno che stava correndo mi spintonò e siccome avevo lo zaino solo su una spalla mi cadde ma lui non se ne accorse, un ragazzo mi diede il quaderno che era caduto, avevo lasciato lo zaino aperto? "Grazie" dissi, lui annuì:"sei nuovo?" Annuii, presi il quaderno e con l'altra mano gli strinsi la mano:"sascha burci, lieto di conoscerti" "non sei di qui giusto?" "No vengo dall'Italia, mi hanno offerto una borsa di studio." Era un ragazzo biondo con degli occhi azzurri e ad occhio e croce già tutte le ragazze gli andavano dietro:"piacere mio, sono Aaron Coy." Sorrisi e sorrise anche lui, quanto cazzo di filo interdentale usava la mattina? "Puoi accompagnarmi?" "Ah sì certo, di che classe sei?" "4^I" "oh, è la mia, seguimi." Mi fece entrare per la porta scorrevole e salimmo quattro rampe di scale, cercai di ricordarmelo, in un colpo netto aprí la porta, non c'era ancora la prof, guardai le persone, quando entrai le femmine fischiarono, fissando i maschi della classe mi resi conto del perché:erano quasi tutti cessi tranne Aaron e io non mi consideravo chissà che ma sapevo di non essere peggio di quegli altri.
Ai primi banchi una cessa e una col seno rifatto, quando incrociai il suo sguardo si alzò il reggiseno, quando tornerò a casa mi ricorderò di girare le mandate della porta più di due volte.
Alla seconda fila un ragazzo strano che si stava specchiando, poi si scaccolò, madonna che schifo.
In terza e ultima fila dalla parte di destra c'era la ragazza del mio sogno, che non mi aveva fatto dormire, lei stava scrivendo, mi venne da vomitare, allora cercai con lo sguardo il cestino che era vicino al primo banco a sinistra, corsi e ci vomitai dentro, Aaron mi dette un colpetto sulla spalla, ci fu un mugugno di disgusto per molti, sentii una sedia andare indietro:qualcuno si stava alzando e disse dietro di me:"stai bene?" Alzai la testa era lei, sbiancai:"s-si." "Sei un po pallido" si avvicinò ed io indietreggiai, in quel momento entrò la prof chiedendo di far silenzio, ci girammo tutti verso di lei, salvato da una prof, incredibile.

I'm giving up on you...||saschefano||Kde žijí příběhy. Začni objevovat