Capitolo 11

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Dalla porta entrò Kelsey dicendo:"EHI SCEMO SEI..." In tutto questo si rese conto del fatto che io mi stavo tagliando e il sangue mi usciva tantissimo dalle vene, come una piccola fontana, ma io stavo bene. Io stavo bene così.
Lei cadde sulle ginocchia guardandomi incredula:"Kelsey.." Dissi, lei continuava a guardarmi le braccia, io mi coprii con la camicia e continuai a fissarla un po preoccupato:"Kelsey.." Ripetei ancora cercando di riportarla in lei, mi piazzai gattonando verso di lei e le presi il volto tra le mani, lei guardava ancora il muro dove ero posato io qualche secondo prima, lei era disconnessa, questo mondo non le apparteneva più...dopo un bel paio di secondi si rese conto delle mie mani sul suo volto e quasi si scansò spaventata:"Kelsey.." Ripetei per la terza volta, stava tremando:"tu.." Disse con la voce fievole, quasi stesse per scomparire.."Shhh.." Risposi io:"tu...ti.." "Shh, ehi." Le mancò la voce per ripetere l'ultima parola, ma mi guardò puntando il dito tremante:"ti avevo promesso che sarei venuto con te nel pub vero?" "Io..si.." "Bene, vieni andiamo." Le presi la mano e lei sussultò, me la guardai, era sporca di sangue:"oh...-esclamai- arrivo." Andai a pulirmela e tornai da lei a guardarla, lei mi fissava assente la camicia:"cosa ora?" Mi guardai la camicia e mi resi conto che era tutta imbratta del sangue che avevo sul braccio e andai verso il mio cassetto, Kelsey si sedette sul letto con lo sguardo verso il muro e un braccio sull'avambraccio, un po imbarazzata un po' assente.
Mi tolsi la camicia e con la coda dell'occhio vidi lei girarsi, ne presi una nera ma non la misi subito, andai in bagno a prendere una benda e me la arrotolai al braccio, subito diventò scura, mi misi una camicia nera e andai verso di lei:"Kelsey, ehi ti va di andare?" Lei mi guardò assente, i suoi occhi mi raggelavano le vene...le tesi la mano e lei arrossì lievemente e la feci tirare su, poi le lasciai la mano e mi seguì, chiusi la porta e imbarazzati entrambi, mi accompagnò al pub e ci sedemmo in un tavolo libero l'uno difronte all'altra:"mi racconti un po di te?" Dissi guardandola e mentre sorseggiavo un cocktail analcolico almeno così aveva detto la barista con due stracci per vestito..
"Non ho granché da raccontare." Disse schivando il mio sguardo:"ora sei tu che non vuoi guardarmi.." Dissi ad alta voce, lei mi fissò e pensai che forse era meglio se non mi guardasse, quello sguardo mi tranciava l'anima:"perché lo fai?" Disse ancora guardandomi con quello sguardo a metà tra il confuso e il terrorizzato:"non lo so." Oh eccome se lo sai, sascha. Mi canzonò la mia mente:"sì che lo sai, lo devi sapere anzi." Disse poi smise di guardarmi:"è colpa di stefano..." Sussurrai Lei mi guardò, anche se non sapeva chi fosse aveva capito il collegamento:"mesi che stiamo insieme lo vedo baciarsi con la sua ex.." Chiusi la mano in un pugno, ma non ero incazzato, mi prendeva solo la nostalgia:"per questo ti tagli?" Disse semplicemente, io la guardai è un brivido mi corse sulla schiena, come ha fatto a dirlo così spontaneamente? "Veramente..no." "Allora cosa?" Non sapevo neanche giustificarmi... "Niente." Ora ero ancora una volta io a schivare il suo sguardo:"è sciocco.-Alzai lo sguardo esterrefatto- si non mi guardare così, Sascha." "Come puoi dirlo?" Lei mi guardò poi guardò il pavimento:"okay." Dissi e mi alzai, lei mi guardò, io iniziai a vedere a scatti, avevano acceso le luci da discoteca, istintivamente presi la giacca e corsi fuori dal locale e mi sedetti sul cemento con gli occhi spaventati calmati dissi a me stesso va tutto bene ripetevo ci sono io. Pensai alla voce di stefano sull'ultima andrà tutto bene sascha la sua voce... Non mi perderai, non tornerai li, te lo assicuro, sta tranquillo. Le sue parole.
"Sascha?" Ero troppo impegnato per sentire che mi stessero chiamando, io mi ero ritrovato.
Io in quel momento ero in me, ero in me stesso.

I'm giving up on you...||saschefano||Where stories live. Discover now