capitolo dieci

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Finalmente dopo due ore e mezza siamo arrivati a destinazione. Il mare. I ragazzi stamattina sono stati a dir poco dolcissimi a portarci qui anche se ci siamo dovute svegliare alle cinque e mezza del mattino e tutti noi avevamo solo un'ora e mezza di sonno e tanto male ai piedi dopo la serata caraibica di ieri sera.

<Ragazze> dicono insieme i ragazzi togliendosi la maglietta e facendoci sbavare non poco
<che ne dite se prima di buttarci in acqua andiamo al bar?> domanda Federico indicando un bar davvero molto carino che si affaccia proprio sulla spiaggia con fuori dei grandi gazebo bianchi con dei divanetti dello stesso colore
<Certo io ho una fame> dice Kate ancora un po' assonnata
<Sempre la solita tu e?> le dico ridendo, la realtà è che sono invidiosa e non poco, mangia di tutto e in grande quantità ma non ingrassa, non ingrassa mai a differenza mia che come mangio una brioche in più mi finisce nei fianchi
<Bene allora andiamo> annunciano i ragazzi prendendoci per mano

<Fanciulle cosa prendete voi?> chiede Benjamin
<Allora io voglio un cappuccino e un muffin ai mirtilli> dice Kate
<Io invece un succo pesca e mango e una brioche al cioccolato>
<Giusto per mantenerti leggera> mi dice Federico ridendo portandomi ciò che avevo ordinato
Gli tiro un bello schiaffo su una guancia, tanto forte da lasciargli l'impronta delle mie dita, e correndo esco dal bar nascondendomi la faccia con le mani per non mostrare a nessuno le lacrime che oramai mi rigavano il volto.

Ma io mi chiedo, come si fa ad essere così insensibili, come si fa ad avere così poco tatto? Certo lui non poteva sapere che per un periodo della mia vita ho sofferto di bulimia, però può anche evitare di fare certi apprezzamenti poco carini sulle ragazze. Mentre penso ciò non mi accorgo di essermi addentrata in un bosco, ed ora come esco di qui? "Ma che domande fai con i piedi carina" certo che non potevo desiderare di avere coscienza migliore e persino più stupida di me sotto certi aspetti. Però devo uscire di qui, non mi importa come ma c'è la devo fare, ho paura di stare da sola e ho paura di qualunque tipo di insetto o rettile, calma Annie, calmati e ragiona, se ti fai prendere dall'ansia non riuscirai ad uscire da questo posto continuavo a ripetermi.

Cammino da almeno un'ora e non sono ancora riuscita ad uscire di qui, e pensare che a scuola sono un asso nell'orieentering , poi quando mi trovo in difficoltà perdo tutto il senso del orientamento, che strazio. Non mi sto sentendo troppo bene, mi manca l'aria è sto iniziando a tremare come una foglia, sono troppo agitata e mi sta anche per venire un attacco di panico, no non ora, non qui, non adesso.

<Cos'è stato?> il silenzio poi di nuovo quel rumore
<Chi va là?> urlo sperando che fosse che ne so uno dei miei amici venuto a prendermi

Inizio a correre più forte che posso, ma poi inciampo in una radice di un albero e poi il buio, solo il buio. Quella vipera mi aveva morso.

"Fede pov's"
<No basta ragazzi io vado a cercarla e da troppo tempo che è entrata in quel bosco, non vorrei che le fosse successo qualcosa>
<Va bene fra, ma ti prego sta attento> mi dice Benji dandomi una pacca su una spalla
<Non vi preoccupate farò attenzione, spero solo che stia bene> dico ai miei amici e mi addentro anch'io in quel bosco.

Chissà dov'è finita? Sto camminando da mezz'ora e ancora non l'ho trovata. Spero solo che non le sia successo niente, non me lo perdonerei mai e poi mai, anche perché è solo colpa mia se è scappata via in quel modo, però cavolo se solo lo avessi saputo che qualche anno fa era stata vittima di quel brutto disturbo alimentare mi sarei stato zitto, ah che imbecille che sono, devo imparare a tenere un po' la bocca chiusa.

Ah finalmente eccola lì, però che strano perché si è sdraiata per terra?
<Annie> la chiamo ma non mi risponde, decido di avvicinarmi di più a lei <Annie, mi dispiace per stamattina, io non sapevo che tu... o mio dio Annie, Annie ti prego svegliati>
<Mhhh>
<No piccola devi rimanere sveglia, apri gli occhi> stava per dirmi qualcosa ma poi sviene nuovamente, noto il morso sul suo polpaccio, cavolo deve essere stato un serpente, devo portarla subito in ospedale, la prendo in braccio a mo di sposa e inizio a correre più in fretta che posso, devo salvarla continuavo a ripetermi nel frattempo.

<Fra ma cosa è successo?> mi chiede allarmato Benjamin vedendo Annie in quelle condizioni
<Non lo so fra, l'ho trovata stesa per terra nel bosco, penso che un serpente l'abbia morsa> gli dico con voce spezzata indicandogli il polpaccio
<Dobbiamo correre non c'è un minuto da perdere, andiamo in macchina e raggiungiamo al più presto l'ospedale>

Siamo appena arrivati in ospedale, Benjamin ha appena parlato con una guardia medica per spiegare l'accaduto, Kate da quando hanno portato Annie in sala non fa altro che fare avanti e indietro per il corridoio ed io sono seduto qui a terra con le mani nei capelli sperando che non sia troppo tardi, sperando di poter di nuovo vedere il suo sorriso, di starle accanto, di tenerla per mano, di ascoltare la sua voce, di perdermi fra le note quando balliamo assieme, solo ora mi rendo conto di una cosa, io la amo, dio se la amo. L'ho amata sin dal primo istante, sin da quando mi è piombata addosso alla Warner, se prima lo pensavo ora invece ne sono certo io amo Annarita Tatone.

<Siete voi gli amici della signorina Tatone?> chiede un medico appena uscito dalla stanza dove avevano portato la mia Annie
<Sì siamo noi, allora lei come sta? È fuori pericolo vero? La prego mi dica di sì, ho bisogno della mia amica> dice Kate con un filo di voce e le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all'altro
<La signorina è fuori pericolo, ora sta riposando e dovreste farlo anche voi, immagino che siate distrutti>
<Immagina bene, ma io non mi muovo di qui senza di lei> sputo acido
<Anch'io> dicono all'unisono Benji e Kate tenendosi per mano
<Va bene ragazzi, ma non posso farvi entrare da lei le abbiamo somministrato dei sedativi per la notte perciò la potrete rivedere domani mattina, arrivederci>
<Arrivederci dottore> lo salutiamo tutti e tre assieme

Sono le quattro del mattino, non riesco a chiudere occhio, e non faccio altro che pensare a lei, non vedo l'ora che si svegli per poterle saltare addosso ed abbracciarla. Però quanto vorrei vederla.

Sono le cinque sono qui, dentro la sua stanza, da più di mezz'ora e non faccio altro che guardarla e sorridere come un ebete, non faccio altro che guardarla sorridere come un ebete e pensare alla stessa cosa: come faccio a dirle che la amo?

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Salve a tutti. Prima di tutto vorrei ringraziarvi per le visualizzazioni, spero che questa storia vi stia piacendo. A quanto pare Federico ha finalmente capito che cos'era quel sentimento che provava per la sua piccola ballerina. Ma ora come farà a dimostrarglielo?
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia e nulla.
Un bacino
Annie💕

The power of Dream | Benji&Fede | Where stories live. Discover now