Capitolo 2.

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PREOCUPAZIONI


Riscendiamo la collina quasi a rotoloni, non guardando mai alle nostre spalle per paura che il vecchio ci ripensi nel averci risparmiato la vita. Sento qualcosa di pungente sotto la scarpa e la mia caviglia che cede di lato, non faccio a tempo a reagire che mi ritrovo sull'erba verde e un forte bruciore sul palmo della mano che ho usato per coprirmi il volto d'istinto. Mi lamento per la mia sfiga e mi metto seduta guardando davanti a sé, vedendo che Lisa sta risalendo la collina per raggiungermi preoccupata e con il fiatone.
"Stai bene?"
Si avvicina e mi prede la mano sanguinante tra le sue e pulisce la ferita con un fazzoletto.
"Per fortuna non è grave, pensa se te la rompevi"
Faccio una smorfia per il dolore e mi guardo alle spalle sperando di non trovarci nessuno e per fortuna questa volta il mio desiderio è stato realizzato. Con sollievo mi butto con la schiena all'indietro e guardo il cielo che sta diventato sempre più scuro.
"Sai, vorrei restare così per sempe, senza provare ne dolore ne paura, ma solo un senso di sollievo e tranquillità"
La sento che si sdraia al mio fianco.
"Tu sei pazza, abbiamo appena avuto un faccia a faccia con un licantropo e tu vorresti rimanere di fuori in mezzo al nulla non sapendo cosa si possa avvicinare alle tue spalle"
Mi copro gli occhi con il braccio, mentre ascolto i battiti del mio cuore che ritornano ad essere regolari.
"Forse sono davvero pazza, ma sono viva è questo che conta"
Sono davvero ancora viva, ripeto a me stessa per poi rialzarmi e spronare Lisa a fare lo stesso per ritornare a casa, questa volta con un passo più moderato. Non voglio avere più spiacevoli incontri di sassolini sotto le scarpe.
Entrate nell'abitazione veniamo invase da un dolce profumo e mi si risveglia l'appetito in un nanosecondo. Andiamo a lavarci le mani e Lisa mi disinfetta la ferita soddisfatta che non posso protestare e devo solo subire. La tortura è quasi finita quando la vedo diventare più cupa.
"Cristal io ho paura e se quel lupo tornasse e ci uccidesse?"
Un senso di malessere mi pervade e guardo fuori dalla finestra verso la collina.
"Solo il destino può sapere cosa ci succederà in futuro, quello che conta ora è che siamo vive e che lui ci ha lasciate andare quindi non possiamo fare niente."
Guardo il palmo fasciato per poi stringerle la mano.
"Vedrai che non succederà, ragiona se ci voleva uccidere lo avrebbe già fatto prima quando ne aveva la possibilità "
Lei mantiene lo sguardo basso per poi accenarmi un sorriso tirato cercando di riccacciare le lacrime indietro.
"Forse hai ragione "
Dice in un sussurro.
"Io ho sempre ragione"
Sostengo con tono scherzoso alzandomi  e mettendo via le bende.
"Ce ne saranno degli altri?"
Rimango con il braccio sospeso a mezz'aria, non sapendo cosa rispondere.
" Non lo so, ma penso piu si che no. Fin'ora nessuno ne ha mai riportato testimonianza, certa era solo una leggenda quindi non dovrebbero avere contatti con noi semplici umani nelle loro forme animali"

Lei mi guarda preoccupata.
"Cosa facciamo?"
La guardo dritta negli occhi limpidi e pieni di terrore.
"Quello che abbiamo sempre fatto prima di oggi, questo dovrà rimanere solo un lontano ricordo che non condivideremo mai con nessuno"
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo analizzando e interiorizzato cosa abbiamo vissuto e cosa faremo.
"Hai ragione. Però mi devi promettere che non mi lascerai mai sola in questo posto se no io mi barico in casa "
Sorrido alle sue parole e la abbraccio.
"Te lo prometto. Ricordati io ho sempre ragione "
Lei si libera dalla mia stretta e si rialza portandosi una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio destro e mi guarda dall'alto sorridendo.
" certo come no"
Le faccio la linguaccia e mi rialzo andando verso la porta della cucina.
"Dai andiamo a cena che ho fame "
"Tu hai sempre fame, apposto dello stomaco hai un pozzo senza fondo, non so com'è possibile che tu sia ancora magra."
Rido aprendo la porta.
"questa è tutta invidia"
Almeno sono riuscita a rassicurarla un po, conoscendola stanotte mi toccherà dormire nello stesso letto con lei.
A cena, siamo in tanti e anche se alleggia un luma festoso ne io ne Lisa abbiamo voglia di socializzare e scherzare quindi mangiamo velocemente e siamo le prime ad alzarcu da tavola.
"Grazie mille per la cena, scusateci, ma siamo un po stanche quindi andiamo in camera"
Questo lato è quello che adoro di più di Lisa, con la sua dolcezza nessuno osa mai contradirla, quindi non ci fanno nessuna domanda e ci lasciano andare.
Non faccio a tempo a chiudere la porta della camera che vedo la figura di Vittorio venire verso di noi con due sacchetti di patatine e una bottiglia di estathe sotto il braccio.
"Pensavate che solo voi potevate filarvela e abbandonarmi in mezzo ai lupi"
Dice ridacchiando entrando in camera mentre una serie di brividi mi percorrono la schiena per la sua metafora azzeccatissima, proprio da usare oggi.
Decidiamo di guardare un film per distrarci, ma dopo una ventina di minuti mi pento della mia scelta del genere, sentendo
l'ennesima lamentela di Lisa a causa del film horror. Lei si lamenta, Vittorio la prende per i fondelli e io mi devo subire entrambi, mi sembra di essere tornata all'asilo.
"Dai cambiamo film , questo non mi piace fa troppa paura"
Piagnucola Lisa mente si attacca al mio braccio. Non capisco davvero come ora abbia paura dopo che abbiamo affrontato un licantropo e siamo sopravvissute.
"Dai non è vero che fa così tanto paura e smettete entrambi di rompere."
Dico stizzita, mentre libero il mio povero braccio.
"E poi se ti spaventi per questo allora voglio proprio vedere cosa farai quando davvero farà paura"
Lei mette il broncio, mentre Vittorio soghigna per la sua reazione.
"Io non voglio vederlo, per favore Cristal lo sai che poi io me lo sogno di notte"
Sbuffo sonoramente, era impossibile guardare un film dececente con lei se non finisce con "vissero tutti felici e contenti"
"Okay, come vuoi solo perché non ho voglia che alla notte tu mi svegli perché ai sognato un serial killer che ti voleva ucciderel"
Tanto so gia che mi sveglierai perché un licantropo ti ha ucciso nel sonno, pensavo almeno di cambiare un po.
"Ma no dai il bello deve ancora arrivare" Fulmino con lo sguardo mi cugino, è da un pò che volevo vedere sto film, ma come al solito mi toccherà guardarlo da sola.
"Lamentati di meno e passami il telecomando se non vuoi trovarti a dormire con il cane fuori di casa"
"E chi dice che io devo uscire fuori posso perfettamente rimanere qui tanto questa è la mia stanza "
Sorrido sadica, povero davvero pensa di avere qualche speranza di vincere un dibattito con me.
"Primo: te lo dico io. Seconda se vuoi il tuo amato telefono dovrai uscire fuori a prendertelo perché tu sei un genio e lo hai lasciato nel cortile sul tavolo"
Incrocio le braccia davanti al petto sodisfatta, mentre lui impreca e mi passa il telecomando.
"Tieni, però non mettere uno di quei film sdolcinati"
"si,si lo so, smettila di rompere"
Finalmente riesco a trovare un film decente quando vedo la porta aprirsi all'improviso ed entra mia zia, non che la mamma di Vittorio.
"Ciao ragazzi, per caso avete visto Andrea non lo trovo da nessuna parte e comincia a fare buoi"
Andrea è il mio terzo cuginetto di 7 anni.
"No, mamma noi non lo abbiamo visto più dopo cena"
La vediamo diventare più cupa e ci basta uno sguardo tra di noi per capire che dobbiamo alzare il culo.
"Se vuoi ti aiutiamo a cercarlo?"
Lei ci accenna un leggero sorriso.
"Grazie ragazzi mi fareste un grande favore"
Ci alzammo tutti e tre dal letto e ci incamminammo verso l'esterno quando Lisa mi prende  la mano tratenendomi e mi sussurra
"E se lo avessero preso i lupi, cioè licantropi"
La guardo di sbieco

"Ma no, che dici e poi perché dovrebbero prendersela con un bambino, poi sai che a lui piace girovagare non pensado a niente"
"

Si, ma comunque sta già diventando buio, ho paura"
Le poggio la mano sulla spalla
"Ascolta tu cerca in casa e in soffitta mentre noi andiamo a cercarlo fuori. Okay?"
Mi guarda sorpresa che sono disposta ad andare di fuori consapevolezza di ciò che c'è in giro.
"Ma se ti attacassero?"
Le faccio un sorriso tirato e adesso che mi invento per farla calmare.
"Non ti preoccupare mi portò dietro la mazza da baseball di Vittorio, se provano ad attaccarmi glielo spaco in testa e poi me la darò a gambe levate"
Quanto sono scema, ma l'importante che si calmi, anche se mi attacassero non credo che con un bastone riesca a salvarmi.
"Okay però portati dietro il cellullare e ti prego fai attenzione"
Mi dice con voce preoccupata.

Annuisco e mi avvio verso la porta.
G

iro per una buona mezz'ora non so dove altro cercare e in più il cellullare si sta per scaricare a causa della pila accesa. Cominciò a pensare che Lisa abbia ragione e se i licantropi lo avvesero davvero preso. No dai Cristal non cominciare con il pessimismo.
Alzo il volto verso il cielo stellato, non c'è neanche una nuvola e la luna piena illumina la notte dominando sull'oscurita. Sarebbe bello stare a fissare le stelle sulla collina come facevamo sempre con i miei cugini. Mi prende un colpo al cuore, non ditemi che Andrea a pensato di andare sulla collina. No no no non  può essere ti prego ditemi che non è così, mi guardo intorno non trovato nessuno, cominciò a correre per la collina quando tutto d'un tratto sento un urlo di Andrea. Stingo la presa sul telefono e con il fiato corto accelero più che posso e una volta arrivata in cima la scena che mi si para davanti mi pietrifica.....


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