Cap. 10

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Volpina sistemò l'agenda da terra al suo posto originario, sotto il cuscino, dopo che Ladybug ebbe lasciato l'appartamento.

«Volpina, perché non hai preso il suo Miraculous? Ce l'avevi in pugno!» ringhiò Papillon, comunicando attraverso i suoi poteri, facendo apparire i contorni di una maschera a forma di farfalla viola davanti al viso della ragazza.
«Si chiama "vendetta", Papillon.» rispose con un ghigno. «Voglio vendicarmi su di lei facendola soffrire. E poi, vorrei proporti una cosa che so non vorrai rifiutare.» aggiunse, sedendosi sul letto.
«Dimmi.»
«Che ne dici se sei tu di persona a prendere i Miraculous di Ladybug e Chat Noir? Così puoi prenderti tu tutto il merito. D'altronde io sono solo una pedina nel tuo gioco, quindi valgo tanto quanto un pedone qualsiasi; ma tu sei quello che governa le mie azioni e, a parer mio, sei tu a dover togliere a loro i poteri.» spiegò, giocando con la coda del costume.
«La proposta è parecchio allettante. Dimmi tutto ciò che hai in mente.»
La ragazza ghignò: «Io posso catturare Ladybug e portarla nella zona industriale abbandonata di Parigi, così da attirare anche Chat Noir, e lì potrai prendere entrambi i Miraculous di persona, magari vendicandoti anche sui due per tutte le sconfitte che hai subìto.»

Per qualche secondo, l'adolescente non udì alcuna risposta, finché la voce di Papillon non si ripresentò nella sua testa: «Ci sto. Ma sappi una cosa: se osi giocare sporco io so come fermarti e farti ritorcere contro i poteri che ti ho donato.»
«Non rimarrai deluso da me. Come ho detto prima: sono solo un pedone nelle tue mani, ma sono il più furbo e porterò il mio re alla vittoria.» aggiunse, interrompendo il discorso con l'uomo.


Marinette era a casa, sdraiata sulla chaise-longue, fissando il cellulare poggiato sulla scrivania, in speranza di un messaggio di risposta da parte di Adrien.

Sapeva che era ad un servizio fotografico, ma doveva avere già finito ormai da un po'.

La ragazza sospirò, sperando che non gli fosse successo nulla.

Dopo ciò che Lila le aveva detto si era precipitata a casa sua, non trovando nessuno; aveva chiesto ad una signora del personale, che le aveva risposto che Adrien era ad un servizio fotografico e che sarebbe tornato a casa tra circa trenta minuti.

La donna, di primo impatto, si era preoccupata a vedere Ladybug in casa chiedendo del signorino Agreste, pensando che gli fosse successo qualcosa, ma venne tranquillizzata dall'eroina stessa.

Marinette, dopo essere tornata a casa ed aver annullato la trasformazione, scrisse un messaggio al suo ragazzo, dicendogli che doveva parlare urgentemente con lui.

Cercò di tenere sotto controllo la paura e la preoccupazione, ma non ci riusciva, perciò venne aiutata da Tikki, che dopo un quarto d'ora l'aveva convinta a restare tranquilla e che Adrien sarebbe arrivato in poco tempo.

Ma era ormai un'ora che stava aspettando e non le aveva ancora risposto.

Ora iniziava a preoccuparsi sul serio; si portò una mano al petto, sfiorando con la punta delle dita la collana che le aveva regalato, pregando che arrivasse non appena avrebbe aperto gli occhi.

Sentì le lacrime scivolare lungo i lati del viso, bagnando il cuscino su cui aveva la testa poggiata e tirò su con il naso.

All'improvviso, come all'esaudirsi delle sue preghiere, si sentì un picchiettare sulla finestra accanto a dov'era sdraiata, facendola alzare al volo per andare ad aprire; la corvina non diede nemmeno il tempo al felino di salutarla che, ancora sul bordo della finestra, lo catturò in un abbraccio.

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