Gentilezza

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Era il giorno 26 Aprile 1874 quando Sebastian mi riportò a casa dopo che io fui stato rapito dall'italiano Venero Ferro.

In quel momento ci trovavamo a Londra per fare degli acquisti fra i negozzi.

-Padroncino, non credete sia l'ora di tornare a casa, devo ancora preparare il pranzo.-

-Su via mio caro Sebastian, stare un po fuori dalla villa non ci farà mica male? .-

Lui un po imbronciato disse fra se e se.

-A me di certo non mi farà male ma inquanto a voi non credo che vi faccia bene visto che ogni qual volta uscite dalla villa non fate altro che cacciarvi nei guai fra assassini, riscattatori e cihi più ne ha più ne metta.-

-Sebastian......-

-Si padroncino ?.-

-Stai forse parlando di me ?.-

Lui colto alla sprovvista rispose .

-N-no padroncino, non stavo per niente parlando di voi; anzi non stavo parlando proprio.-

-Bene, meglio così.-

Ad un tratto passando tra le vetrine dei negozzi notai una bambino di un ceto misero che richiamava l'attenzione della madre insistentemente nel mentre lei era intenta ad elemosinare; io nel vederlo mi incuriosì molto, e nel passare li davanti mi fermai di colpo facendo notare la mia presenza di entrambi.

-Molto energico è stamane il vostro figlioletto.-

Lei un po impaurita dalla mie parole rispose.

-Eh......si.... purtroppo lo è; per caso vi ha infastidito, se lo desiderate potrò dargli una strigliata che non dimenticherà mai?.-

Io a sentire tal parole mi precipitai a dire.

-No, no, no, non mi ha dato nessun fastidio, anzi al contrario; mi ha incuriosito molto il suo insistere per richiamare la vostra attenzione.-

Poi rivolgendomi al bambino intimorito dissi dolcemente.

-Cosa desideri dalla ta cara madre da insistere così, su non avere paura di parlare con me; non vedi che sono solo di qualche anno più grande di te, sai io ho solo sedici anni .-

Lui nascososi dietro la madre disse.

-Vorrei tanto potrei comprare quel bellissimo peluche.-

Io lo guardai indicare e vidi quel bellissimo peluche marrone con un cilindro in testa, due occhi neri e un papion rosso scarlatto.

-E lo vorresti avere ?.-

-Si.....lo desidero molto; sa oggi è il mio compleanno e mi piacerebbe molto averlo.....-

La madre a sentirlo parlare con una persona come me gli diede un ceffone così forte  sul viso che gli restò l'impronta della mano sulla guancia; il bambino ad un tratto per il dolore pianse così forte che la madre per placarlo cominciò a picchiarlo davanti a me, ma il ancor prima che cominciasse a dar un altro ceffone l'afferrai per il polso e mentre gli e lo stringevo sempre di più dissi.

-Come osate voi picchiare il vostro stesso figlio, i propri figli devone essere amati e non picchiati.-

Lei come una villana rispose.

-Oh ma davvero, volete dirmi voi come si trattano i figli; chi siete voi per dirmelo, voi non siete altro che un moccioso che non sa stare al suo posto, ecco voi cosa siete.-

Ebbe solo il tempo di finire la frase che cadde a terra per via del pugno che le diedi sulla guancia; lei cadde a terra mentre io prendendo il bambino a me e accarezzandogli la guancia e asciugandogli le lacrime dissi alla madre.

-Io so molto più di voi, e non dimenticatevi chi avete avanti a voi donna; come vi ho detto in precedenza i bambini sono fatti per essere amati e non per essere picchiati, voi come madre avreste dovuto pensare al compleanno di vostro figlio prima di andare a spendere i vostri soldi in qualche bettola a bere birra o a spendere i vostri soldi in cose che non servono invece che spenderli per il sostentamento del vostro caro figliuolo.-

Sebastian spettatore della scena rimase in silenzio senza intromettersi, e consapevole che bastava solo un piccolo errore per far degenerare la situazione.

Io ad un tratto mi inginocchiai e parlando al bambino che vedendomi dalla sua parte sembrò essersi rasserenato dissi.

-Adesso vieni con me, andiamo in quel negozzio di giocattoli e andiamo a comprare il tuo regalo, io so molto bene qual'è la sua marca.-

Eh si, l'ideatore e colui che ha fatto costruire questi tipi di peluche non ero altro che io; il conte Worrik Arcangelo il proprietario delle aziende che portano il marchio chiamato "The white rabbit".

Entrati in quel negozzio il bambino sembrò essersi rallegrato e a vedere tutti quei giocattoli sembrò essere colto da una gioia immensa, ma tutto ciò avvenne ancor di più quando uscimmo dal negozzio con il suo tanto atteso peluche; la madre nel vederlo contento disse.

-Perdonate la mia maleducazione; ma come potrò ripagarvi per il regalo?.-

-Voi non mi dovete un bel niente, anzi, mi basti sapere che vostro figlio sia contento.-

E poi rivolgendomi a sebastian dissi.

-Sebastian, dai del denaro alla signora quì presente, fa che possano mangiare un pasto caldo e possano dormire sotto un tetto sicuro.-

Sebastian dopo aver ascoltato il mio ordine rispose con il suo .

-Yes my lord.-

Fatto tutto ciò e arrivati in carrozza Sebastian non resistette più a trattenersi e rivolgendosi a me disse.

-Non sapevo che voi in fondo foste anche un ragazzo molto premuroso e gentile con i bambini ?.-

Io un po irritato dalle sue parole dissi.

-Sebastian, smettila di prenderti gioco di me, non proseguire oltre.-

-Ma padroncino...-

-Non un altra parola.-



Nero corvino.Where stories live. Discover now