Capitolo 8

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GRETA POVS

Uscii dalla classe in preda all'euforia. Non riuscivo a trattenere un sorriso, ero davvero troppo contenta. Respirai l'aria di mare consapevole che quella sarebbe stata l'ultima volta su quella nave.

-Finalmente, ho finito!
Sofia e i ragazzi mi avevano appena raggiunto e anche loro sentivano l'aria di libertà.
-Finalmente!
Esclamò Matteo sorridendo. Capii che sotto la sua esclamazione c'era anche l'impazienza di tornare da Serena, il che era una cosa dolcissima.
-Stasera dobbiamo festeggiare, Greta vai a chiamare Antony, sarà in cabina, raggiungeteci verso le 20:00 al ristorante cinese.
Propose Lorenzo mettendo un braccio in torno alle spalle di Sofia.
-Sì, ok.
Risposi semplicemente, i miei pensieri erano ormai altrove, erano un po' su tutto. Mi piaceva quella nave e il fatto che visitassimo una città a settimana ma mi mancava un po' la terra ferma e la mia famiglia.
San Francisco era una città importante per me, lo avrei per sempre ripetuto, e poi lì c'erano il garage e tutti gli altri posti speciali che avevo condiviso con lui.
Sì, ero davvero contenta di aver finito tutto.

ANTONY POVS

Sentii la porta aprirsi velocemente, capii che Greta era tornata ed era entusiasta nel dirmi che aveva finito gli esami.
-Ehi, ho appena finito di portare a spasso Stella, adesso sta dormendo.
Mi voltai e le sorrisi, lei incrociò le mani e saltellò.
-Sì, e io ho finito di studiare!
-Davvero? Beh lo sapevo, ma volevo far finta di niente.
Lei sorrise e mi abbracciò. La strinsi forte e le accarezzai la schiena depositandole poi un bacio tra i capelli.
-Sei contenta?
Lei annuì e si allontanò da me.
-Più di quanto immagini.
Notai che la sua voce aveva uno sfondo malizioso. Allargai la bocca leggermente e la fissai.
-Ah, beh ecco io...
Mi accarezzò il petto facendomi sospirare.
-Antony, lo sai che questa è l'ultima notte qui?
Sorrisi.
-Sì, lo so.
Si morse il labbro. Merda, Antony trattieniti.
-Bene.

Mi spinse contro al letto e mi ritrovai in fretta steso sul materasso. Greta era sopra di me e si toglieva lentamente la maglietta, sbattendomi il suo seno pieno in faccia.
Autocontrollo? Cos'è? Si mangia?
Anche se non ce la facevo più a stare fermo, aspettai che lei facesse le prime mosse, mi divertiva ed eccitava allo stesso tempo.
Greta mi baciò prima le labbra e il collo, poi mi sfilò la maglia. Alzai le braccia per aiutarla e nel frattempo mi tirai su. Appoggiai una mano sul materasso e allungai l'altra verso il suo candido viso. Le accarezzai lentamente la guancia e sorrisi.
La baciai e la feci sdraiare lungo il letto, mi era mancato fare l'amore insieme a lei, dio se la amavo.

Non perdemmo tempo, il resto dei nostri abiti era ormai a terra ed io ero entrato in lei. Ci eravamo uniti nuovamente e non c'era sensazione più bella.
I nostri corpi si mischiarono alle lenzuola che ci coprirono non del tutto dal freddo, mi distesi accanto a lei sfinito.
Ascoltammo i nostri respiri corti per un tempo che parve infinito, poi Greta si girò verso di me e poggiò le mani sul mio petto.
-In teoria dovremmo andare con Sofia e i ragazzi a festeggiare.
-In teoria, e in pratica?
Domandai prima di baciarla prepotentemente sulle labbra, le nostre lingue si persero nuovamente a danzare e dimenticammo in fretta l'appuntamento con gli altri.

Accarezzai la pelle liscia di Greta dopo la sudata appena fatta, ispirai il suo profumo e appoggiai le labbra sui suoi morbidi capelli. Stretta a me mi sentivo più al sicuro, mi sentivo in grado di proteggerla da tutto, lei era la mia piccola e io la amavo.
Con quei bei pensieri chiusi gli occhi e mi feci trasportare nel mondo dei sogni.

Il giorno dopo fu la nave a svegliarci, anzi, a svegliarmi. Greta era già in piedi e correva da una parte all'altra della stanza preparando in fretta la valige. Tanto per cambiare aveva addosso una mia felpa, la copriva fino alle cosce, probabilmente indossava solo quella e gli slip.
La fissai con gli occhi socchiusi e con la bocca leggermente aperta, stavo cercando di elaborare tutto, avevo ancora un sonno pazzesco.
-Ah ti sei svegliato, hai intenzione di aiutarmi o vuoi rimanere sulla nave per sempre?
Sbattei le palpebre e mi stiracchiai.
-Oh è vero, oggi si torna a casa.
Greta assunse un'espressione infastidita, stava per uccidermi.
-ALZATI DA QUEL LETTO!
Mi urlò prima di entrare in bagno per estrarre le ultime cose.
-Buongiorno piccola, ti amo anch'io.
-Sbrigati.
Mi intimò lei irritata dall'altra stanza.

Ugly Heart 2.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoWhere stories live. Discover now