Capitolo 2

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Tornammo in camera distrutti dalla stanchezza, poteva sembrare stupido ma Sofia ci aveva fatto lavorare davvero tanto per quella maledetta festa.
-Buona notte, amore mio.
Disse Greta abbracciandomi come se si sentisse al sicuro solo tra le mie braccia. Beh, io mi sentivo al sicuro quando mi chiamava "amore mio".
-Buona notte, piccola.
La baciai e chiusi gli occhi respirando il suo profumo e sorridendo istintivamente.

GRETA POVS

Ormai mi ero abituata al sole che attraversava la piccola finestra della nostra cabina e si appoggiava sul mio viso, svegliandomi immediatamente. Mi girai dall'altro lato del letto per riprendere sonno ma il rumore di Antony che imprecava in bagno mi fece svegliare del tutto e sorridere. Mi misi a sedere e mi strofinai gli occhi.
-Che succede?
Domandai a voce alta per farmi sentire.
-Oh sei sveglia... comunque niente.
-Ok, allora posso tornare a dormire.
Sentii la porta del bagno aprirsi di colpo, Antony uscì solo in mutande. Lo fissai ma distolsi in fretta lo sguardo dal suo petto, anche se ero consapevole di essere rimasta a guardarlo già troppo a lungo.
-Stavi per fare una doccia?
Chiesi intrecciando le mani.
-Già, ma prima devi dirmi una cosa, è importante, ok?
Lo guardai preoccupata, anche se la mia mente era un po' scettica e pensava che stesse per sparare una cazzata.
-Ti piacciono i miei nuovi boxer?
Appunto.
Guardai nel punto indicato notando che indossava degli imbarazzati boxer di Spongebob. Assunsi un'espressione schifata ma anche divertita.
-Oh mio dio, sono orribili Antony.
Lui mostrò il labbro inferiore offeso.
-Ma come?
Sospirai trattenendo una risata e alzai gli occhi al cielo.
-Davvero, fanno schifo, toglili.
-Toglimeli tu.
Disse con tono malizioso cogliendomi un po' alla sprovvista.
Alzai lo sguardo e istintivamente morsi il mio labbro inferiore mentre lui sorrideva.

Mi alzai e lo raggiunsi in fretta, appoggiai una mano sul suo petto e percorsi lentamente i suoi addominali facendolo sospirare.
-Solo se tu mi aiuti a togliermi il pigiama.
Affondai i miei occhi dentro i suoi e lo sentii sospirare un'altra volta.
-Se continui a guardarmi così te lo strappo il pigiama, Menchi.
Risi e gli baciai il collo iniziando a morderlo e succhiarlo, dei lividi comparvero in fretta un po' da quelle parti.
Antony mi tirò su la maglietta e mi lasciò immediatamente un bacio in mezzo alle clavicole.
-Ci facciamo una bella doccia?
-Mh non sarebbe una cattiva idea.
Antony sorrise e mi sollevò per i fianchi, entrammo in bagno e mi fece scendere. Mi baciò e le sue mani fredde attraversarono la mia schiena, sganciandomi il reggiseno.
Gli sfilai i boxer e lui sorrise compiaciuto. Antony accese l'acqua e io finii di spogliarmi.

Entrai insieme a lui che fissò il mio corpo con la bocca leggermente aperta.
-Sei un opera d'arte.
Alzai gli occhi al cielo.
-E tu sei esagerato.
Scosse la testa e si morse il labbro.
-No, è vero.
Si avvicinò a me e mi fece appoggiare delicatamente al muro, mi baciò facendo fare dei viaggi lunghissimi alle nostre lingue. L'acqua scorreva sopra di noi e non so perché ma questo mi riportò a quando ci eravamo baciati sotto la pioggia, bei ricordi, davvero.
Antony si staccò e mi sorrise mentre prendeva un po' di shampoo e lo spalmava sui capelli mori, lo avevo costretto a togliere il biondo e non aveva tanto obbiettato.
-Comunque sono serio Greta, tu sei stupenda, anzi, non c'è un aggettivo che possa descriverti, dovresti fare la modella.
Mi lasciai sfuggire una risata.
-La modella? Ma dai Antony, tu sei di parte.
Lui mi guardò come se fossi pazza.
-Ma smettila, allora tutti i ragazzi che ti sbavano dietro quando ti vedono? Vorrebbero strapparti tutti i vestiti di dosso... peccato che sei di mia proprietà.
Detta l'ultima frase si avvicinò lentamente a me e mi spostò una ciocca di capelli dietro la spalla, appoggiò le sue labbra sul mio collo e iniziò a succhiare, come per confermare quello che aveva appena detto. Mi sfuggì un gemito quando morse nuovamente il mio collo.
Antony sorrise e lo baciai allacciando le mie braccia dietro al suo collo.
Le nostre lingue erano intente a non staccarsi, nemmeno quando qualcuno bussò alla porta. Nella stanza si sentiva solo l'acqua scorrere e i nostri respiri affannosi.

Bussarono di nuovo e stavolta si sentì la voce di Sofia.
-Ragazzi?
Antony mi schiacciò di più contro il muro e continuò a baciarmi ignorando la ragazza.
-Ragazzi siete svegli? È importante!
Il moro divise le nostre lingue e riprese fiato assumendo un'espressione infastidita.
-Le strappo tutti i ricci biondi.
Affermò contorcendo la mascella. Risi e gli feci cenno con la testa.
-Va ad aprirle, finisco di lavarmi i capelli.
Antony sospirò.
-Ok.

ANTONY POVS

Indossai un accappatoio e lanciai un ultimo sguardo verso Greta, che stava finendo di sciacquarsi i capelli, sorrisi e uscii andando poi ad aprire.
Mi appoggiai allo stipite della porta e fissai la bionda dritta negli occhi cercando di intimorirla.
-Greta? La stanno cercando, alcuni della sua classe, penso.
-È in doccia.
Risposi seccato.
-Beh, da quanto vedo tu sei appena uscito quindi lei non sarà già entrata...
-È entrata da un bel pezzo.
Sofia rimase a corto di parole per qualche secondo.
-Abbiamo fatto la doccia insieme, comprendi adesso?
Allargò la bocca e si fece sfuggire una sorpresa esclamazione.
-Ah.
Trascinò la "A" per qualche secondo, poi richiuse la bocca.
-Mi dispiace non volevo interrompervi ma... sanno che Greta è mia amica, così hanno mandato me.
Alzai le spalle cercando di fingermi indifferente.
-Non fa niente, comunque come è andata ieri la festa di Lorenzo? Quanti ubriachi? Quante risse?
Sofia alzò le sopracciglia e mi guardò scettica.
-È per questo che ve ne siete andati?Per l'alcol e le risse?
-Ve ne siete accorti allora...
-Sei il migliore amico di Lorenzo, Antony.
Storsi la bocca e abbassai la testa dispiaciuto.
-Spero che non ce l'abbia con me.
-Gli passerà.

Greta ci raggiunse e vederla vestita fu un colpo al cuore, ma nonostante tutto era bella comunque.
-Dimmi Sofi.
La bionda le fece cenno con la testa di seguirla e insieme lasciarono la cabina.
Sbuffai e mi chiusi in bagno accendendo un po' di musica e iniziando a spalmarmi un po' di dopobarba.

Poco dopo sentii la porta principale aprirsi.
-Ehi, che volevano quelli della tua classe?!
Domandai mentre Greta entrava e si guardava intorno un po' disorientata.
-Stai ascoltando gli One Direction?
Mi resi conto solo in quel momento che stavo ascoltando 'Nobody Compares' della sua band preferita.
Mi affrettai a spegnere la musica dal telefono ma lei mi bloccò.
-Ehi, non devi vergognarti.
-Non mi sto vergognando, è solo che adesso me lo rinfaccerai a vita.
Greta rise e si concentrò sulla canzone.
-Questo è il mio pezzo preferito.
-No one ever makes me feel like you do when you smile.
Sapevo benissimo che quello era il suo pezzo preferito, le avevo già dedicato quella frase.
Greta non riuscì a trattenere un sorriso e questo mi scaldò il cuore.
-Te lo bacerei quel sorriso... se non avessi questa schiuma in faccia!
Lei rise e mi guardò mentre iniziavo a farmi quella poca barba che avevo.
-Posso farlo io?
-Ma anche no.
-Per favore.
Si avvicinò a me e mostrò il labbro inferiore. Sospirai buttando la testa all'indietro, tanto avrebbe vinto lei.

Le porsi la lametta ed esultò come una bambina. Le sorrisi mentre si concentrava sulla schiuma, avvicinò la lametta e, come avevo previsto, mi graffiò.
-Aia!
Continuò a farmi male ignorando i miei lamenti.
-Smettila Greta!
Mi allontanai da lei e le lanciai un'occhiataccia.
-Sei una femminuccia.
Mi schernì lei, infastidita dal mio comportamento.
Le strappai la lametta dalle mani.
-Ma quale femminuccia, mi stai graffiando la pelle!
Ripresi a farmi da solo la barba e lei iniziò a lavarsi i denti.
-Graffiarti la pelle... beh non è la prima volta che lo faccio.
Mi voltai a guardarla e la vidi sorridere divertita. Sbuffai una risata e scossi la testa.
-Oggi sei più pervertita del solito.
Greta si girò di colpo e mi guardò malissimo.
-Cosa? Io?!
Esclamò con tono irritato facendomi ridere.
-Ehi non urlare Menchi, sto dicendo solo la verità.
Lei contorse la mascella e si accigliò, non so perché ma amavo quando faceva quella faccia.
Mi tirò un calcio sullo stinco, e devo ammettere che quello non mi piacque per niente. Provò a tirarmi un pugno ma la bloccai e continuai a ridere, mi avvicinai lentamente a lei e la baciai.
Un rumore mai sentito riecheggiò nell'aria, era lo sbuffo della nave. Io e Greta ci fissammo confusi ma poi la sua espressione cambiò.
-È vero! Oggi c'è la prima escursione!
Uscì dal bagno e iniziò a pettinarsi, la seguii e mi fermai sulla soglia della porta.
-Vuoi dire che scenderemo dalla nave?
-Sì, dai, vestiti.

Ugly Heart 2.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora