Capitolo 3

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Capitolo 3

Aprii gli occhi e mi ritrovai nella stanza della punizione. Sentii le guance bagnate quindi, fingendo di stropicciarmi gli occhi, mi asciugai le lacrime rimaste. Feci un breve sbadiglio e, neanche il tempo di guardare che ora fosse, che suonò la campana che annunciava la fine della punizione. Il professore che ci sorvegliava scattò in piedi ed uscì dall'istituto a velocità super sonica mentre io e Makoto ci alzammo e uscimmo dall'aula molto pigramente

-Hey, Baka-Yuu – chiamò Makoto col solito tono altezzoso

-Che vuoi?

-Che hai fatto per tutta la punizione? Ho provato a chiamarti ma non rispondevi. Mi stavi ignorando?

-No, stavo dormendo – e come a confermare ciò sbadigliai ancora – ma se proprio vuoi saperlo, ti avrei felicemente ignorato se non mi fossi addormentato.

Nel frattempo eravamo già fuori dall'edificio e avevamo raggiunto il cancello esterno (l'aula era al primo piano, accanto al portone principale), quindi, senza neanche salutare quello stupido, mi incamminai verso l'orfanotrofio. Appena tornato fui circondato da tutti i miei "fratelli" che mi chiedevano perché avessi fatto così tardi e se volessi giocare con loro. Li ignorai come ogni giorno e me ne andai in camera senza mangiare e cercando di scollarmi di dosso i più piccoli che si erano letteralmente attaccati alla mia gamba. Salii sul mio letto e iniziai a piangere pensando al sogno di quel pomeriggio, presi il cuscino e lo strinsi, mettendomi in posizione fetale e affondando la testa nel cuscino per soffocare i singhiozzi e prima che mi addormentassi, dalla mia bocca uscì un debole "Mika".

La mattina seguente mi svegliai di malumore, però non perché fossi arrabbiato o scontroso (quello è come sono quasi ogni giorno), ma mi sentivo come...come...vuoto ecco. Mi sentivo come se mi mancasse qualcosa. Appena alzato andai direttamente in bagno e quando stavo per fare colazione, guardai l'orologio e vidi di essere quasi in ritardo per le lezioni quindi senza neanche prendere qualcosa da mangiare durante il tragitto, uscii di getto di casa e mi precipitai correndo a scuola. Appena arrivato, lasciai quasi tutti i libri nell'armadietto tranne quelli delle prime tre ore (avendo lezione in aule che si trovavano in tre ali diverse dell'istituto, non avrei avuto il tempo di fermarmi all'armadietto per cambiare libri dopo ogni lezione) quindi andai sempre correndo verso la prima aula e arrivai nel momento esatto in cui suonò la campana. Mi accasciai sulla sedia stanco per la corsa fino a scuola. Per una volta, provai a seguire la lezione, ma sentivo il cervello come annebbiato e non riuscivo a concentrarmi. Al suono della campana, mi alzai di scatto dalla sedia e mi corsi verso l'ala nord dove si trovava la mia prossima aula. Arrivai di nuovo puntuale per un pelo e di nuovo col fiatone. Anche durante questa lezione non mi sentivo molto bene, mi girava la test, avevo caldo, e non riuscivo a tenere le palpebre alzate. Di nuovo alla fine della lezione corsi verso la nuova aula e mi sedetti che mi sentivo peggio di prima. Il professore arrivò con affianco un nuovo alunno, feci per alzare lo sguardo per vederlo in faccia e vidi tutto nero.

-Yuu-kun – la voce di Shinoa era molto lontana

-Ehi nuovo arrivato, sai dov'è l'infermeria? – una voce maschile che arrivò ovattata alle mie orecchie

-S-si – rispose una voce che mi sembrava familiare

-Allora portalo lì! – ordinò la voce maschile

Sentii che il mio corpo perdeva il contatto con il pavimento freddo e la mia mente con il mondo reale.

Al mio risveglio aprii a fatica gli occhi per via della luce bianca accecante che si trovava proprio sopra di me. Appena riuscii ad abituarmi ed aprii gli occhi, vidi un ragazzo biondo seduto di spalle che parlava con l'infermiere. La voce di quest'ultimo mi arrivò ovattata

-ha avuto un semplice calo di pressione, sarà uscito di casa senza far colazione ed è svenuto per il caldo – il ragazzo annuì con la testa. L'infermiere chiese allora al biondo

- Tu come ti chiami? Non ti ho mai visto

– Sono in questa scuola da pochi giorni, per questo non mi avrà visto. Sono Shindo – quella voce mi portava a dei ricordi che mi sfuggivano quando provavo ad afferrarli

– Shindo eh? E di nome? – continuò l'uomo di mezza età

-Mikaela. Mikaela Shindo. – mi alzai di scatto. Il ragazzo si girò verso di me. Riconobbi subito quei capelli così chiari che incorniciavano quei lineamenti ancora non del tutto sviluppati che racchiudevano il volto bambinesco del mio amico d'infanzia e appena lo guardai negli occhi, quelli quasi s'illuminarono. Sentii gli occhi lucidi e debolmente chiamai "Mika". Quello si alzò e, anche lui con gli occhi lucidi, singhiozzò un "Yuu-chan". Quel soprannome stupido che mi aveva affibbiato sin dal mio arrivo era la prova: avevo ritrovato il mio Mika

















angolo me

tau pandacorni nutellosi :3

eccomi con un nuovo capitolo e con MIKAAAAAAAA *ESPLODONO OVAIE*

Ho messo una parta angst anche in questo capitolo perchè si gne

e nient (?) non ho nulla da aggiungere

kisses

I'll be there so where are you now ||MikaYuu||Where stories live. Discover now