Capitolo 2

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Capitolo 2

Tornai in classe e presi i libri che avevo lasciato nel sottobanco, quindi ritornai all'armadietto per prendere i libri dell'ora successiva. Entrai in un'altra aula identica alla precedente. Stessa forma, stesse dimensioni e le pareti erano dello stesso bianco lattiginoso. L' unica differenza era costituita dai cartelloni che prima rappresentavano linee temporali mentre dopo rappresentavano cose di biologia a me incomprensibili. Essendo molto fortunato anche in quella classe il posto al primo banco mi aspettava. Al meno anche quello era accanto alla finestra. Passai quella e le ore successive a fissare il vuoto pensando al nulla. Nella pausa pranzo mi sedetti da solo in un tavolo isolato, ma la mia pace finì ancora prima di iniziare essendo stato subito raggiunto da Yoichi seguito da Kimizuki e poco dopo si aggiunsero alla combriccola anche Shinoa e Mitsu. Yoichi, come al solito, mi strinse in un abbraccio, fregandosene degli sguardi allibiti egli altri studenti e di quello assassino di Kimizuki (che più che ad altri lo rivolgeva a me), e poi si sedettero tutti e quattro al mio stesso tavolo. La pausa pranzo era l'unico momento in cui non riuscivo a stare da solo. Mangiai in silenzio il cibo schifoso della mensa e nel frattempo cercavo di alienarmi dalle discussioni dei miei "amici": Shinoa stava stuzzicando Yoichi, Kimizuki lo difendeva e Mitsu rimproverava entrambi. Dopo il pranzo ci furono altre lezioni passate a non far nulla e, dopo quelle, andai nella stanza dove la preside ci mandava in punizione scontrandomi più volte con i ragazzi che invece potevano uscire. La punizione non era così terribile in realtà. Dovevamo solo stare in un'aula a fare silenzio mentre un povero professore sottopagato preparava le lezioni del giorno seguente. Appena arrivato mi misi in fondo dove trovai, nel banco centrale, Makoto che si dondolava con i pedi sul tavolo. Guardandolo pensavo a quanto sarebbe stato bello vederlo cadere. Magari si sarebbe anche rotto l'osso del collo. Mi sistemai nel banco a muri, appoggiai la testa sulla mano nella solita posizione e chiusi gli occhi lasciando scorrere i pensieri. Mi ritrovai all'età di 7 anni davanti ai miei genitori e con una forbice in mano. "Sei un mostro" la voce di papà "sei un demone" diceva mamma "Fuori da casa nostra" urlò papà abbracciando una mamma piangente. Uscii di casa correndo, senza nulla oltre ai vestiti leggeri che indossavo, incurante della pioggia e senza una meta precisa. Continuai a correre, correre e correre finché non mi ritrovai davanti ad un edificio un po' vecchio e con i mattoni a vista. Mi avvicinai all'ingresso e lessi la targa che si trovava sulla porta che diceva "Orfanotrofio Hyakuya". Un po' spaventato dalla parola 'orfanotrofio' – che non conoscevo – bussai alla porta di legno scuro finché una donna di mezza età non mi aprì. Si mise le mani alla bocca soffocando un "Oh santo cielo", quindi mi prese in braccio per portarmi in bagno per asciugarmi i capelli e darmi un cambio di vestiti. Nel frattempo mi faceva domande del tipo "Come ti chiami? "Perché sei qui?" "Dove sono i tuoi genitori?". Successivamente mi portò in una stanza molto grande dalle pareti candide con molti divani alle pareti e un grosso tappeto sul pavimento malridotto presentandomi con una frase del tipo "Vi presento Yuichiro il vostro nuovo fratello. Ha otto anni e i suoi genitori lo hanno sbattuto fuori casa dandogli del demone" con una serenità tale da far quasi paura. In men che non si dica fui circondato da bambini e bambine di tutte le età che mi dicevano, sorridendo, come loro fossero finiti lì. Poi mi si avvicinò un ragazzo della mia età che aveva i capelli di paglia e due zaffiri per occhi che mi diede la mano e disse "Ciao! Sono Mikaela! Anche tu hai otto anni? Allora abbiamo la stessa età! In quest'orfanotrofio quelli che hanno otto anni sono i più grandi, quindi vorrei che facessimo amicizia" inizialmente io girai la testa dall'altro lato e non ricambiai la stretta di mano, ma il biondo prese la mia e la strinse con molta forza gridando sorridente "Piacere". Poco dopo mi ritrovai al mio primo compleanno all'orfanotrofio, ovvero pochi mesi dopo. Non avevo ancora fatto amicizia con nessuno e tenevo sempre il broncio. Festeggiammo in modo felice e spensierato come ogni giorno alla Casa Hyakuya, ma io non ero per niente felice e spensierato. Mi scattarono un sacco di foto di cui una con Mika e il suo sorriso innocente e sincero che tanto invidiavo. Dopo vidi, in una specie di sequenza ad alta velocità, tutti i momenti felici e non passati con Mika, l'unico che consideravo veramente un "familiare". Vidi quando mi lanciava i gavettoni d'estate, quando mi nascondeva i vestiti, quando giocavamo insieme a un gioco qualsiasi, quando imparammo insieme ad andare in bici e fummo rimproverati perché avevamo tutte le ginocchia sbucciate. Poi vidi nero e la scena cambiò ancora. Mi ritrovai al giorno dopo il mio dodicesimo compleanno, giorno in cui ricevetti il peggior regalo di compleanno della mia vita. Mi svegliai più tardi del solito e vidi Mika che entrava nella stanza dell'"interrogatorio" -come lo chiamavamo noi- ovvero una stanza dove venivamo sottoposti a delle domande da dei possibili genitori. Dopo aver pigramente fatto colazione vidi Mika che usciva dalla stanza e aveva un'espressione combattuta: aveva il solito sorriso stampato in faccia, ma aveva gli occhi spenti che sembravano anche più scuri del suo solito colore. Si avvicinò a me e anche il sorriso che aveva sulle labbra si spense come i suoi occhi

-Yuuchan

-Ti hi già detto un milione di volte di non chiamarmi così

-Yuuchan...c-credo...credo che quei signori mi vogliano adottare Yuuchan

Inizialmente sorrisi, felice per lui ma poi in testa mi balenò lo stesso problema a cui pensava anche Mika dal momento che mi abbracciò piangendo: non ci saremmo più rivisti. Mika era stato, in quattro anni, l'unico amico lì alla Casa Hyakuya, l'unica persona di cui mi fidavo, l'unico vero membro della mia famiglia, l'unica persona che aveva riacceso il mio mondo e mi aveva spinto a riprendere a sorridere. L'unica persona a cui tenevo mi stava abbandonando.

Angolo Me

EBBENE SI'

HO AGGIORNATO QUINDI AMATEMI

ANCHE SE IL CAPITOLO FA CAGARE c:

A parte ciò, spero di aver scritto qualcosa che si possa definire angst (?)





SPOILER










Nel prossimo capitolo torna il nostro bimbo bello <3





OKAY MI DILEGUO













okay

me ne vado ora








puff

I'll be there so where are you now ||MikaYuu||Where stories live. Discover now