17 Capitolo

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PS. Questo è leggermente aggiustato in pochi punti. Visto che non ha senso postarne due come vi avevo preannunciato dato che poi ho avuto modo di fare piccole correzioni che però non modificassero il capitolo questa è una ripubblicazione del capitolo 17.

"Che si mangia?!" Il piccolo Tom che saltella per la casa sembra essere l'unico pieno di vita questa mattina, come tutte le altre d'altronde.

Non so come fa..io a stento riesco a tenere gli occhi aperti mentre cerco di fare colazione. Kyle poi.. seduto di fronte a me, russa sonoramente con la testa sorretta a malapena da una mano, Tyler mangiucchia un biscotto con gli occhi chiusi e i capelli che non hanno un senso logico. Emette gemiti di frustrazione misti a quelli di gusto per quella semplice colazione a base di latte e biscotti.

Jason è steso completamente sulla sedia con la testa a penzoloni che guarda il soffitto stanco come tutti noi.

Mentre Matt legge il giornale come ogni mattina Jenn é presa da uno spasmo di iperattività proprio come Tom che non sta fermo cinque minuti solo perché a breve nella sua scuola si terrà una gita e lui ovviamente è emozionatissimo.

Sbuffo invidiando quei due pieni di energia già di prima mattina.

Ultimamente è così che va. Jenn e Tom sono sempre iperattivi, Matt rimane il solito tranquillo e noi ragazzi facciamo fatica anche ad alzarci dal letto.

In realtà io no. Sono stanca perché mi sveglio alle 6 e non mi addormento più.

Sono appena le 7.15 e sono già vestita.

Non è che poi queste ultime notti abbia dormito così bene infondo.

Quella mattina uscita da casa di Dylan non mi ero nemmeno voltata, non sapevo neppure la strada ma ho lasciato perdere tornando prima vicino casa di Leo e poi orientandomi da lì facilmente avevo trovato casa.

Non avevo fatto cenno a nessuno di quanto successo quella sera prima e lui mi aveva fatto capire che avrebbe fatto lo stesso.

Probabilmente aveva deciso bene che quella se anche la seconda volta sarebbe stata l'ultima in cui ci saremmo visti. E io l'avevo capito senza che lui si spiegasse più di tanto.

Avevo paura, forse di lui o di quei ragazzi ma il punto era che non avrei avuto il coraggio di parlargli per molto, se non per tanto tempo, forse così tanto che ci saremmo dimenticati presto l'uno dell'altra.

Eppure appunto bastava poco poiché io e lui ci conoscevamo a malapena nonostante ci fossimo comportati da piu' che conoscenti quella sera.

Sarebbe stato facile, troppo facile. Per questo mi sembrava l'esatto contrario quando in questi ultimi giorni non riuscivo a dormire bene.

A scuola non l'ho più visto, manca ormai da tre giorni proprio da quell'ultimo trascorso insieme. Non che mi dispiacesse sia chiaro non lo conosco molto per questo mi sento anche in colpa per essermi esposta così tanto quella sera.

Mi si forma sempre un vuoto nello stomaco quando non vedo la sua statura slanciata tra la calca di studenti nei corridoi della scuola o quando aspetto Leo nel cortile prima che inizino le lezioni. Forse è solo la stranezza di non vederlo con i suoi amici a fare cavolate e a ridere come lo stupido. Forse è solo quello.

Sospiro rumorosamente distogliendo la mia attenzione dai pensieri alla realtà di questa mattinata che promette un proseguimento molto ma molto lento e pesante.

"Tess..?"
"Mh..?"

Un Kyle assonnato mi guarda dubbioso. Perché tutti si accorgono sempre del mio umore?? Lo odio... ho sempre cercato invano di nascondere le emozioni ma il mio brutto faccino inganna i miei piani.

Al ritmo del mio cuoreKde žijí příběhy. Začni objevovat