7 Capitolo

57 10 1
                                    

"Tess dai svegliati" dice una voce

"Cazzo lasciala dormire" Ribatte un'altra

"E se- E se-..." balbetta una terza.

"E se fossi già sveglia?" Intervengo, ancora assonnata e con gli occhi chiusi, in questa conversazione nata tra non so chi. Apro gli occhi lentamente e mi accorgo di essere circondata dai miei tre fratelloni. Mi copro il viso con la mano per la troppa luce e faccio una smorfia di fastidio. Inoltre mi fa un pò.am le la testa e questo peggiora solo le cose.

"Come ti senti sorellina?" Dice Kyle. Tolgo le mani dal viso e lo guardo interrogativa "Come mi sento? Come vuoi che mia senta? Di certo non bene!" dico più infastidita che mai accorgendomi, poco dopo, di aver esagerato troppo, così intervengo subito

"scusami...solo che ho un mal di testa" dico strizzandomi gli occhi e poggiandomi la mano sulla fronte.

"Non preoccuparti possiamo capire cosa tu abbia passato" dice Jason in modo compresivo facendo un piccolo sorriso che accentua leggermente una fossetta sulla guancia destra. Dopo un pò metto a fuoco la situazione e mi rendo conto che questa non è camera mia.

"Dove sono? E perché sono qui?" Parlo con più calma nonostante la testa stia pulsando in modo assurdo. Arrivo poi al limite della sopportazione per il troppo dolore dovuto a un martellare nella mia testa

"Ti prego portarmi qualcosa per il mal di testa" mi rivolgo a Kyle che annuisce preoccupato ma sorridente e si avvia fuori dalla camera che ora mi accorgo essere quella dei ragazzi.

Jason fa per parlare ma non ci metto molto per capire cosa sia successo quindi parlo al posto suo

"aspetta, ho cominciato a lamentarmi e a piangere nel sonno, vero?"

Annuisce ed io non faccio a meno di buttarmi le mani in viso dall'esasperazione per il fatto che continuano a tormentarmi questi orribili incubi. "Che c'è il mal di testa ti sta dando alla pazzia?" A questo ringhio frustrata per la battuttina poco ironica di Tyler che sta cominciando a starmi sulle palle.

Non uso certi termini solitamente ma quando ci vuole, ci vuole. Ride come un ebete ed io stufa della situazione, ma non muovendomi dalla mia comoda postazione, interrompo i suoi schiamazzi da bambino parlando infastidita "che cazzo mi ridi?" La smette subito e sul mio bel faccino nasce un ghigno di vittoria.

"Ehi ragazzina modera i toni!" Dice con fare altezzoso e a sto punto non ne posso più, anche se però cerco di parlare in modo alquanto calmo....cerco, appunto

"ragazzina lo dici a te stesso che ridi come una bimba viziata e poi per come mi hai parlato la prima volta non credo che ti possa spaventare il mio tono...infondo dovresti sentirti quando parli...forse se ti registri, fai bene così ti rendi conto di ciò che dici e magari rifletti prima di parlare" e con questo Jason mi batte il cinque sapendo di aver stracciato il fratell, che in risposta sbuffa, senza che io mi scomodassi più del dovuto.
"Che giorno è?" Chiedo ricordandomi che sarei dovuta andare a scuola almeno per quello che sapevo ieri. "È domenica non preoccuparti domani c'è scuola, ora non ci pensare" mi risponde Jason capendo il perchè della mia domanda. Tiro un sospiro di sollievo.

"Senti io vado a prenderti qualcosa da mangiare e intanto cerco di far muovere quel pappamolle di Kyle" dice rivolgendosi a me facendomi sorridere poi riferendosi al fratello continua "Tyler rimani con lei" e a queste parole sbuffiamo all'unisono.

Jason esce dalla camera sorridente e rimango da sola con Tyler senza proferire parola. Il silenzio che regna in questa stanza mi porta a pensare a ciò che ho sognato. I miei genitori che ancora una volta mi abbandonano.

Mi mancano terribilmente. Ho bisogno assolutamente di perdermi nei passi della mia danza.
Guardo il soffitto immaginandomi in mille passi di quel scaccia pensieri mentre senza accorgermene gli occhi che prima mi bruciavano stanno lasciando delle calde lacrime che senza sosta si fanno spazio sulle mie guance. A volte penso che piangere faccia bene, insomma...mi aiuta molto anche se per la maggior parte delle volte piango di tristezza e non per sfogo. Poi ci sono quelle volte, in cui, stanca di tutto riesco ad avere solo il pensiero fisso dei miei che mi abbandonano per sempre...ed io che soffro...

Al ritmo del mio cuoreWhere stories live. Discover now