6 Capitolo

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Il tramonto è fermo davanti a me con la mia mente in questo momento. I miei occhi, i miei pensieri immobili.

Impassibile di emozioni, ormai la sofferenza è troppa...una scia di scariche negative, tutto ciò che ho passato, lo strazio, la frustrazione....tutto, mi trapassa il cuore e rende il mio corpo stanco di lottare una battaglia persa fin dall'inizio piena di insidie e ostacoli che invece di attraversare, ci sono caduta...inciampando sui miei passi.

Mi sono rialzata e sono ricaduta più volte.

Nella sofferenza ci sono abituata quindi a che mi serve combattere. Gli occhi pesanti per la stanchezza e le lacrime che non smettono di cadere ininterrottamente. Il viso pallido senza un espressione che abbia senso.

Perché poi...niente ha senso... Non ha senso il fatto che io stia qui ad autoprosciugarmi per una persona che a malapena conosco. Non ha nemmeno senso il fatto che io stia vivendo. La logica della mia vita non ha senso.

A che serve una vita di sofferenza? A chi serve? A nessuno! Nessuno vorrebbe avere una vita in cui esistono solo 5 minuti di felicità in un giorno intero. A volte mi chiedo se sono l'unica ad avere una vita così, piena di un qualcosa che nessuno vorrebbe. Penso a quelle poche persone che hanno sofferto e sono sprofondate nell'oblio e nell'ombra come me, perchè ci sono, esistono, e mi chiedo come hanno fatto a sopravvivere...

Perché Sì! Si tratta di sopravvivenza...non puoi dire di vivere una vita quando non ti rende felice. È giusto anche che la vita porti tristezza ma se prevale su tutto devi solo sperare di sopravvivere.

L'unica cosa che in questo momento mi solleva un pò il morale è l'altalena su cui sono seduta. Quella che appena arrivata ho subito visto e me ne sono innamorata.

Dondolo su e giù portata dal vento che cerca disperatamente di asciugare le piccole goccioline sul mio volto bagnato. Mi sento ulteriormente libera quando andando sempre più forte mi sembra di poter toccare il blu del cielo.

Sono rimasta qui per molto tempo dopo essere uscita dalla mia camera in cui mi ero rifugiata a piangere. Non avevo intenzione di farmi vedere fragile ma è stato più forte di me. Non lo sopporto. Mi fa male non essere accettata, io non ho fatto nulla che possa reputarmi una brutta persona ma a quanto pare mi fanno del male indipendentemente da ciò che faccio. Ho già sofferto abbastanza non basta?

Nonostante tutto lo sto facendo ancora, me la prendo troppo per tutto, ma io non sono capace di fregarmene dei giudizi delle persone, sono già distrutta dentro, qualsiasi cosa mi sfiori mi frantuma in mille pezzi.

Continuo a dondolarmi e noto il buio del cielo illuminato , mi do una spinta e facendo l'angelo sull'altalena riesco a vedere la distesa di stelle. Puntini bianchi insignificanti per chiunque ma non per me.

Le stelle...le stelle sono forse la cosa più bella che possa esistere su questo mondo. Sono tante vite, tanti animi, tanti amori, tanti cuori, e ognuna di questa ha la sua storia che ogni sera cerco di scoprire, di leggere e molto spesso mi perdo nel cercare la mia che non ho mai trovato.

È difficile da credere ma la propria stella si trova d'istinto, non te ne accorgi ma quando la trovi ne sei consapevole e pensi 'ecco quella è la mia stella!'

In compenso ho trovato quella dei miei genitori che quando persero la vita cadde, per poi riemergere nel cielo nel punto dove tutte le stelle cadute emanano la poca luce rimasta che dà la consapevolezza che loro ci sono ancora.

Spesso cerco di leggere anche la loro di storia e la trovo sempre una delle più emozionanti.

Quando trovi la stella che ti appartiene come quella dei miei genitori cominci a scrivere la tua storia per raccontarla al mondo e far conoscere ciò che vivi proprio come hanno fatto loro.

Al ritmo del mio cuoreWhere stories live. Discover now