Genitori

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Siamo davanti la porta dei genitori di Emilie e non so cosa aspettarmi.

Non so che genere di persone sono, se sono abbastanza di mentalità aperta o se vedendomi poi la prenderanno male.

Emilie sta aprendo la porta e poco dopo entriamo in casa, è una casetta molto piccola e rustica mi ricorda la mia infanzia.

Una ragazzina che credo abbia sui quattordici anni scende le scale e appena mi vede si blocca e spalanca la bocca, spero di non fare lo stesso effetto ai loro genitori, ma poi mi corre incontro e mi abbraccia velocemente ma subito dopo scappa nuovamente in camera.

'È una tua fan, ha tue foto per tutta la camera è ascolta sola la tua musica'

Wow, ciò che rende molto sorpresa.

Dopo dalla cucina spunta una piccola donna, deve essere la madre e anche lei mi abbraccia poi mi fa accomodare sul divano.

'Emilie tra poco dovrebbe arrivare tuo padre, che ne dici di preparare un caffè?'

E dopo quelle parole rimango da sola con sua madre, sento l'ansia salire.

Il suono del campanello mi riporta alla realtà, un uomo abbastanza altro entra in casa e si avvicina subito a me io d'istinto mi alzo in piedi e ci stringiamo la mano.

Deve essere un uomo d'affari dato il suo abbigliamento, un vestito firmato tutto abbinato.

Torniamo seduti sul divano e per fortuna arriva subito Emilie con il caffè.

'Allora nostra figlia ci ha parlato molto di te sorvolando sul fatto di tutti quei tatuaggi.'

Questo è il padre che parla, se sapesse anche di tutti gli altri e dei piercing.

'Però a sorvolato anche sull'età e vorremmo saperla'

Quasi mi strozzo a questa affermazione, come diavolo a potuto sorvolare sull'età.

'Ho 29 enni signore.' dico guardandolo negli occhi.

'Sai vero che mia figlia ne ha solamente 18?'

Continua sua madre.

'So anche che fra poco ne dovrà compiere dicianove e che deve impegnarsi per la maturità e ovviamente io le lascio tutto il tempo che le occorre per studiare e non rimanere indietro so quanto sia importante questo passo per lei e anche per la vita di oggi'

Dico osservando tutti e due, sua madre mi sorride invece suo padre rimane ad osservarmi senza dire una parola.

'E tu invece cosa fai nella vita?'

Mi sento già sotto pressione odio quando mi chiedono di me.

'Io faccio la modella ma suono anche in vari locali, in oltre sto lavorando ad un progetto sia discografia o che cimatografico'

Suo padre ancora mi fissa come se mi stesse esaminando.

'Ma allora avevo ragione, tu sei la ragazza in quelle foto che l'altra nostra figlia ha in camera e quindi la musica che ascolta è tua.'

Sorriso soddisfatta sperando di fare bella figura.

'A quanto pare si sono proprio io, ma ovviamente non vorrei fare questo tutta la vita anche se è una lavoro che da tante soddisfazioni vorrei qualcosa di più stabile'

Emilie mi prende la mano per rassicirarmi, rimaniamo li a parlare per quasi un ora e poi siamo pronte per andare via a goderci il nostro fine settimana.

Saluto i suoi genitori, la madre con una abbraccio e il padre con un'altra stretta di mano anche se ora mi fa un piccolo sorriso.

Torniamo in macchina e dico all'autista di partire.

'Grazie Ruby per aver retto all'interrogatorio dei miei'

Le sorrido e la stringo.

'Non preoccuparti almeno ora siamo libere di stare sole in questi giorni'

Ci baciamo e ci stringiamo di più attendendo di arrivare a destinazione.

L'altra metà della mia melaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora