8

1.9K 146 105
                                    

Il sole si sta preparando ad andarsene, si nasconde timido dietro alle nuvole, pronto a lasciare lo spazio alla luna.
La Haldell si sta svuotando, le lezioni della giornata sono terminate e tutti sono pronti a chiudersi nelle loro stanze. Cammino per i corridoi con le cuffiette alle orecchie, estraniandomi dalle conversazioni dei pochi studenti in cui mi imbatto.

Busso alla porta della stanza di mia sorella.
In attesa che apra, osservo gli studenti nelle camere affianco alla sua. Sembrano tutti normali, sono ragazzine di tredici anni di cui constato di non dovermi preoccupare troppo. Evidentemente i soggetti più particolari sono capitati tutti a me.

Oggi è stato il secondo giorno di lezione di mia sorella e voglio indagare su come si trova. Jenn sa essere una persona molto riservata, ma non con me. Mi racconta sempre tutto, si sfoga e mi permette di aiutarla, e ciò che cela lo capisco dal suo linguaggio corporeo.
Il mio istinto di protezione nei suoi confronti, qui ad Hauntown, è diventato ancora più forte rispetto a quando eravamo a Forks. Mi sono fatta influenzare dalle paranoie dei miei amici che parlano di questo posto come un inferno e ho paura possa capitare qualcosa alla mia sorellina.

Come se non bastasse nostra madre ha iniziato a tartassarmi di messaggi. Vuole sapere tutto di Jennifer: i suoi spostamenti, come si trova, se sta facendo amicizia... Ovviamente io, oltre ad avere la mia vita a cui pensare, sono diventata la sua guardia del corpo ufficiale.
C'è una preoccupazione che accomuna me e mamma, ovvero la sua compagna di stanza, motivo per cui sono venuta a visitarla direttamente nella sua camera. Voglio conoscerla e capire che tipo di persona sia.

Jennifer apre la porta e mi abbraccia. Mi stritola forte, come sempre, e quando fa così è come se mi entrasse dentro al corpo. La avvolgo con le mie braccia e le lascio un bacio fra i capelli, godendomi il suo profumo. Siamo state lontane solo una settimana, ma mi era mancata da morire. «Aimee, non immaginerai mai cosa è successo!» esclama. «Due ragazze si sono urlate contro per un ragazzo, questa scuola è pazzesca. A Forks non succedeva nulla di così eclatante.»

Ridacchio. Classica Jennifer con la passione per i pettegolezzi. «Come sono andati i primi giorni?» chiedo, mentre entro nella stanza.

La sua valigia è ancora a terra, aperta e con qualche indumento al suo interno. Quelli rimanenti sono sparsi sul letto, alcuni ripiegati con cura nell'armadio. La stanza è praticamente identica alla mia, le pareti, almeno, sono verdi e non di un colore vomitevole. Io e mia sorella siamo entrambe disordinate, nelle nostre stanze sembrava sempre ci fosse stata una tempesta che aveva colpito solo i vestiti.

«Bene, alcune materie sono noiose, ma bene» Si volta verso la ragazza che ci osserva dal suo letto. È minuta, talmente piccola da dimostrare meno di tredici anni, e i suoi grandissimi occhi verdi la fanno sembrare una bambina. Sembra così innocente e piccola che non farebbe paura nemmeno a un neonato. «Lei è Joy, la mia compagna di stanza.»

«Piacere, devi essere Aimee» dice, sorridendo. Si alza per stringermi la mano e io ricambio. Anche le sue dita sono sottili, le unghie curate. Indossa un maglione più grande rispetto alla sua taglia, che la avvolge completamente come una coperta. «Jennifer mi ha parlato tanto di te.»
«Spero solo cose positive» rispondo.

«Non ci contare» ribatte Jennifer. Ride e mi dà un pizzicotto sul braccio. «Vado in bagno e poi ci prepariamo per andare a cena. Tu cosa farai?»
«Non lo so, penso resterò nella mia stanza, non ho molta fame.»

Solitamente non mento mai a mia sorella, ma in questo caso è per una buona causa. Non posso dirle che ho intenzione di visitare un accampamento di senzatetto per indagare sul possibile omicidio di una studentessa. Per prima cosa, sembrerei una deficiente. Poi vorrebbe a tutti i costi venire con me e non glielo permetterei mai. 

MysteryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora