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<<Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri ad Harry, tanti auguri a te!>>. Fu svegliato in questo modo il riccio, la mattina del suo compleanno. Aprendo lentamente gli occhi vide, o così gli parve, Liam con un enorme pacco tra le braccia, Niall -allo stesso modo- era al suo fianco, e poi vi era lo zio con una torta in mano, candeline accese comprese.
Harry buttò di nuovo la testa sul cuscino e si passò una mano sul viso, ripensando ai momenti della sera precedente: aveva fatto pace con Louis, si amavano e tutto era tornato alla normalità. Poteva festeggiare senza problemi, no?
Salutò tutti e sorrise aprendo i regali; Liam gli aveva regalato una compilation di tutti i dischi vinili fatti dai Rolling Stones, mentre Niall un sex toy che richiuse nella scatola non appena si accorse di cosa fosse, provocando la risata di tutti i presenti.
<<Il mio regalo lo vedrai stasera, ora corro a lavoro! Buon compleanno Har>> disse suo zio, prima di stampargli un bacio tra i capelli.
<<E noi invece corriamo a scuola.. vieni con noi? O vuoi restare a casa?>> chiese invece Liam. Harry ci pensò su; era il suo compleanno, dopottutto poteva permettersi qualche agio. <<Ci vediamo dopo allora, divertiti>> lo salutarono i ragazzi dopo che Harry annuì alla proposta di Liam.
Una volta solo tornò a dormire, pensando di voler vedere Louis il prima possibile.

Fu un susseguirsi di chiamate: compagni di scuola, parenti di cui non ricordava il volto, ma la telefonata che cambiò tutto arrivo intorno le 12.
<<Deo! Ciao, come stai?>> sorrise Harry, felice che il suddetto lo avesse chiamato. Nonostante abitasse in Irlanda, Deo era un grande amico di Harry. Avevano avuto modo di conoscersi quando Deo aveva fatto visita a Niall, suo cugino, a Doncaster. <<Benissimo Harold, e tu? Come ci si sente ad avere diciassette anni?>> <<Per ora bene, tutto normale. Quando vieni qui? Così festeggiamo per bene>> <<Non so, Harold, penso durante le vacanze estive se le cose si risolveranno.>> Harry pensò si trattasse di affari privati così cambiò discorso e <<Volevo ringraziarti per averci aiutato con le ricerche, non s...>> <<Ricerche? Quali ricerche?>> lo interruppe Deo, una chiara nota di confusione nella voce. Harry aggrottò la fronte, pensando se non fosse stato lui a ricordare male. <<Sai, quando Niall ti ha chiamato per chiederti di..>> <<Harry>> lo interruppe ancora Deo, <<io e Niall non parliamo da tanto tempo. È questo ciò a cui mi riferivo prima, abbiamo litigato..>> Il cuore di Harry fece una capriola. Ma se Niall non aveva parlato con Deo, con chi lo aveva fatto? Come aveva scoperto che ci fosse solo un sopravvissuto dall'incidente?
<<Uhm.. Deo, s-scusa, ci sentiamo. Devo proprio andare, ora>> disse, e senza nemmeno aspettare la risposta staccò la chiamata, passandosi una mano tra i ricci.
Pregò che non fosse vero ciò che stava pensando.

<<Sei proprio sicuro che Niall non lo ha chiamato? Magari se ne sarà scordato?>> domandò Liam nervoso, camminando avanti e indietro per la stanza di Harry. Appena finite le lezioni era corso da lui, e l'entusiasmo gli si era spento sul volto non appena aveva saputo.
<<Lee, te l'ho detto.. non parlano da tempo>> ripetè Harry. <<Ci ha mentito>> constatò Liam, fermandosi finalmente. Sembrava deluso, il perché era evidente. Niall nascondeva qualcosa, e non era niente di buono.
<<Cosa dovremmo fare?>> domandò Harry, grattandosi la nuca. In fondo non voleva scoprire la verità, timoroso di cosa sarebbe potuto accadere. Liam lo guardò, poi fece un cenno con il capo. Era arrivato al limite.

Niall era seduto sul letto e si guardava intorno confuso, non capendo perché i suoi amici fossero così nervosi. O meglio, Harry era seduto dietro Liam con lo sguardo puntato sul pavimento mentre l'altro girava ininterrotta per la stanza, fermandosi di tanto in tanto come se volesse dire qualcosa, ma poi rinunciava e ricominciava a camminare.
<<Liam! Smettila, mi fai venire il mal di testa! Che succede?>> esclamò Niall, facendo fermare l'amico.
<<Che cosa succede?>> ripetè piano Liam, più a se stesso che a Niall. Chiuse gli occhi per qualche attimo, poi iniziò:<<Ti abbiamo scoperto, Niall. Sappiamo tutto. Sappiamo che ci sei tu dietro quei messaggi, dietro l'aggressione di Harry, dietro tutto quello che ci è successo in questi mesi! Hai smesso di giocare, ora.>> sbottò, come se si fosse appena tolto un grosso peso dal petto.
Niall perse il respiro. Si sentì perso, non sapeva cosa dire o fare. Negare, si disse, negare fino alla morte.
<<Di cosa state parlando?>>
<<DI COSA STIAMO PARLANDO, NIALL? CI PRENDI IN GIRO? SMETTILA! SMETTILA DI MENTIRE!>> urlò Liam, i pugni chiusi lungo i fianchi, gli occhi che lanciavano fiamme.
<<Non so a cosa vi riferite!>> ripetè, guardando entrambi gli amici. Harry si morse un labbro prima di alzarsi.
<<Ho parlato con Deo, e mi ha detto che non lo hai mai chiamato. Pensiamo che tu ci stia nascondendo qualcosa, e se è così.. dillo e facciamola finita. È inutile mentire ancora. Ti lasceremo parlare>> spiegò con calma, posizionandosi davanti a Liam.
Niall lo guardò, gli occhi tremolanti. Non poteva più mentire, Harry aveva ragione. Doveva confessare tutto. Ma come? Con quale coraggio?
Abbassò il volto, iniziando a contorcersi le mani.
<<Va bene... vi dirò tutto>> sussurrò appena, e a stento i due ragazzi lo sentirono. <<Avete ragione.>> disse a voce più alta, questa volta. Non riusciva a guardarli in faccia, non voleva di nuovo vedere quell'espressione di delusione che tanto conosceva e temeva.
Liam guardò Harry, sconsolato. Avevano sperato fino all'ultimo che non c'entrasse niente, che fosse solo un incubo.
<<V-vi racconterò tutto quello che volete sapere.>>
<<Vogliamo sentire tutto. Nei minimi dettagli.>> rispose Liam, la voce tremolante.
Niall annuì debolmente, e chiuse gli occhi iniziando a parlare:<<Tre anni fa mi trasferii qui per stare vicino al mio migliore amico, Samuel. Ci siamo conosciuti in Irlanda, da piccoli. Era il mio vicino di casa e non ci siamo mai separati. Si trasferì qui a quindici anni, e da come mi raccontava era depresso. Iniziò a far parte di un brutto giro, fingeva di essere uno di quei bulletti senza cervello, ma la sera, mentre parlava al telefono con me, piangeva a dirotto. Tentò più volte il suicidio, ma miracolosamente riuscii ogni volta a fermarlo. Provai per anni a convincere i miei a trasferirci, ma non avevamo abbastanza soldi. Sempre nello stesso giro entrò Zayn, che fu la cosa più bella che potesse accadere a Samuel. Erano felici, insieme, tanto felici. Samuel amava Zayn con tutto sè stesso, me lo ripeteva ogni giorno. E finalmente potevo stare tranquillo, senza il timore che il mio migliore amico potesse ammazzarsi senza che potessi fare niente. Samuel sembrava cambiato, anche. Più protettivo, passionale, sincero.. tutto merito di Zayn. Quando vinsi la borsa di studio mi preparai immediatamente per il trasferimento qui. Ma fu anche lo stesso periodo dell'incidente,>> e la voce di Niall iniziò a rompersi per il pianto imminente, <<Zayn e un altro ragazzo erano gli unici della compagnia a non aver partecipato a quella stupida scommessa. Sapete, ho attraversato anch'io un pessimo periodo. Mi sono trasferito qui solo per il mio migliore amico, e quando l'ho fatto lui è morto. Divertente, vero?
Non volevo che qualcuno sapesse chi fossi. Non volevo compassione; vedevo Zayn che riceveva messaggi di condoglianze ogni giorno da persone sconosciute e provavo pena per lui. Non gli ho mai rilevato che fossi la persona più vicina a Samuel, non volevo che soffrisse. Ma sapevo una cosa: nessuno avrebbe infangato la memoria del mio migliore amico. Nessuno si sarebbe avvicinato a ciò che amava e che gli apparteneva. Fu così che, con Ryan -l'altro ragazzo sopravvissuto, iniziai a spaventare tutti coloro che si avvicinavano a Zayn. Fortunatamente non furono molti, perché Zayn stava troppo male per una relazione e ne ero felice, in un certo senso. Significava che amava davvero Sam, e non fingeva.
Ma poi sei arrivato tu Liam, e hai rovinato tutto. Zayn era di nuovo felice, sorrideva di nuovo con qualcuno che non fosse Sam, viveva mentre lui era morto. E la cosa mi imbestialì. Non era giusto, nessuno doveva essere felice. Samuel è morto, e non ci vedo niente di felice in questo. Tantomeno Zayn ne aveva il diritto, sapendo di essere colui che Sam amasse di più.
E Liam io ti ho avvertito; ti ho detto di lasciar perdere, di cercare un altro ragazzo. Ma non mi hai dato retta.
Dovevo farlo, mi dispiace. Dovevo per il mio amico, che è morto così giovane e ingiustamente. Nessuno doveva dimenticarsi di lui. E Zayn lo stava facendo.>>
<<Pensi che Zayn stesse bene? Sai quante volte ha pianto mentre mi baciava? Quante volte si è perso in sè stesso mentre stavamo insieme, e io non sapevo cosa fare?>> piangeva Liam, non sapendo bene come si sentisse. Niall lo aveva fatto per la memoria del suo migliore amico, quindi aveva finto con lui.
<<E poi Harry cosa c'entra? Perché te la sei presa anche con lui?>> chiese, asciugandosi le guance.
<<Perché io ti volevo davvero bene, Liam. Riuscivi a tirarmi su di morale, pur non sapendolo. Poi è arrivato Harry, l'innocente e carino ragazzino dello Yorkshire con una disastrosa storia alle spalle e addio Niall>>
<<Come facevo a sapere che stessi male? Non mi hai mai detto niente! Potevo aiutarti, potevi uscirne fuori!>>
<<NON VOLEVO USCIRNE FUORI! SAM È IL MIO MIGLIORE AMICO, E NON LO TRADIRÒ MAI!>> esclamò Niall, stavolta alzandosi e fronteggiando Liam. Entrambi piangevano, ma il danno era ormai fatto.
<<Sei malato, Niall. Hai bisogno di uno psicologo!>> sussurrò rabbioso Liam, guardando il biondo negli occhi. E fu allora che si accorse di quanto fossero bui in realtà, così tristi e spenti. Distolse lo sguardo, non volendo ammettere di non essersene mai accorto.
<<Vattene>> disse ancora, guardando il pavimento. Niall soppressò il magone che aveva in gola e uscì dalla camera, chiudendosela forte alle spalle.
Liam lanciò la prima cosa che gli fu a portata di mano, distruggendo la radio di Harry. Finì per terra, in lacrime.
Harry, dal canto suo, capiva Niall. Sapeva come ci si sentiva, ci era passato anche lui. Voleva corrergli dietro, dirgli che lo aveva già perdonato.
Ma si inginocchiò, accarezzando la schiena di Liam e rimanendo al suo fianco.

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E.. manca un capitolo alla fine!
Sarò sincera con voi, non vedo l'ora che finisca! È come un parto questa fan fiction, non ho più ispirazione e ho pensato più volte di eliminarla. Ma non volevo fare come sempre e lasciare le cose a metà, così la porterò al termine, per quanto possa continuare a scrivere decentemente.
Inoltre, ho e no tre OS da finire di scrivere, e miracolosamente mi piacciono, (il che è raro).
Mi dispiace per il ritardo, ma non sapevo come continuare.
Spero vi piaccia comunque, bacini. xx

Falling In Where stories live. Discover now