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Erano tutti nervosi, chi più e chi meno.
Il piano era semplice: farsi vedere nell'atrio con Zayn e poi proteggere Niall.
Ma meglio a dirsi che a farsi.
Liam continuava a contorcersi le mani e si guardava intorno nervosamente.
Harry, al suo fianco, gli carezzava la schiena in un movimento circolare per tranquillizzarlo. <<Sei pronto?>> chiese, quando l'amico ricominciò a respirare regolarmente.
<<Facciamolo.>>
Harry fece segno a Louis, che si trovava vicino agli armadietti con Zayn, di poter iniziare.
Il liscio, notando il suo ragazzo, non lasciò terminare la frase a Zayn che:<<Ti devo parlare>> disse.
Il corvino lo guardò corrugando la fronte, poi fece un cenno con la testa.
<<Come sai sto uscendo con Harry e.. sì beh, Liam è il suo migliore amico e..>>
<<Arriva al punto>> tagliò corto Zayn, buttando nel giardino la sigaretta appena finita.
<<Sì..uhm..Liammihadettochevuolevederti>> sputò d'un fiato Louis, confondendo ancora di più l'amico.
Louis lo ripetè, questa volta scandendo bene le parole.
<<Oh..>> fu tutto ciò che disse Zayn.
<<È proprio lì..>> indicò il liscio, facendolo voltare.
E infatti, Liam era nel bel mezzo dell'atrio; le mani infilate nella felpa, lo sguardo puntato sul pavimento e solita innocente bellezza che aveva affascinato Zayn fin dal primo momento.
<<Che.. che dovrei fare? Vado?>> domandò, deglutendo rumorosamente.
<<Se non vuoi che ti ci mandi a calci, sì.>>
Il corvino annuì, più a sè stesso che a Louis.

Quando Liam alzò lo sguardo se lo trovò davanti: gli occhi confusi e curiosi, le dita della mano a giocherellare con gli accenni di barba, capelli arruffati e... viola.
<<Bei capelli>> disse spontaneamente Liam, provocando un sorriso all'altro.
<<Un giorno mi annoiavo e quindi.. eccomi qui.>>
<<Già>> rispose, maledicendosi subito dopo. Zayn odiava quando qualcuno gli rispondeva a monosillabi. Lo faceva sentire stupido.
<<Louis mi ha detto che volevi vedermi>> continuò allora, incrociando le braccia.
Liam guardò oltre le sue spalle: Harry, Niall e Louis erano accanto agli armadietti, facendogli segno che andasse tutto alla grande. Ma Liam voleva sprofondare.
<<Zayn, io.. volevo scusarmi con te. Mi dispiace non essere venuto al tuo compleanno, ma avevo paura che potessero fare del male a Niall..>>
<<Tranquillo, non importa.>>
Liam stava per tirargli un pugno in faccia. Nonostante fosse consapevole del suo stato d'animo gli rispondeva a quel modo, facendo aumentare solo il suo nervosismo.
Sospirò e <<Okay, non t'importa! Scusa se ho provato a proteggere i miei amici, scusa se ho provato a proteggere te, e scusa se ti sto rubando del tempo prezioso>>
Zayn lo guardò perplesso, poi ridacchiò.
<<Liam, non ho detto che non m'importa ma che non importa. E non ho bisogno di essere protetto, lo faccio da solo.>>
E Liam si infuriò.
Perché aveva detto di volerlo vedere? Perché stava facendo delle stupide ricerche per riuscire a stare con lui in pace? Perché gli stava lanciando contro il suo regalo di compleanno?
<<Continua ad essere perseguitato a vita, allora>> sbraitò, prima di voltarsi e andare via, verso una meta indefinita.
Zayn si rigirò tra le mani il bracciale con su il cerchio dello yin e yang.

Le due ore successive trascorsero tra l'ignoto.
Liam era scomparso, Zayn aveva ottenuto un permesso ed era tornato a casa.
Nessuno dei due rispondeva al cellulare.
<<Mancano solo due ore, appena usciamo di qui io cerco Zayn e tu Liam>> disse Louis al suo ragazzo, mentre si dirigevano nelle rispettive classi. Niall era al loro fianco, mangiando una busta di patatine e <<Oppure si saranno appartati>> ipotizzando.
Harry roteò gli occhi e si fermarono fuori la classe di inglese, aspettando che suonasse la campanella.
<<Ci vediamo dopo>> salutò Louis, stampando un bacio ad Harry e dando una pacca a Niall. <<Chiamami se dovesse succedere qualcosa.>>
Niall, infatti, cercava di non farsi prendere dal panico occupando il tempo mangiando. Continuava a dire ad Harry di non lasciarlo nemmeno un secondo da solo, nemmeno per andare in bagno.
Stavano discutendo sul compleanno del riccio che sarebbe avvenuto da lì a qualche giorno, quando <<AH!>> esclamò Niall, facendo sobbalzare Harry.
<<Il cellulare bianco! Sono riuscito ad accenderlo ma c'era una password. L'ho portato dal mio amico hacker e ha detto che me lo avrebbe ridato tra oggi e domani. Così chi lo ha perso lo riavrà, incrociando le dita>> spiegò, fiero del lavoro che aveva fatto.
Harry si portò una mano al petto, <<Mi è preso un colpo! Non urlare più a quel modo!>> sospirò, ma poi sorrise.
Videro una folla di studenti parlottare tra loro e poi correre verso il secondo corridoio a destra, dove si trovavano gli armadietti. Harry e Niall si scambiarono un'occhiata confusa e poi li seguirono.
Man mano che si avvicinavano la folla aumentava; avevano formato un cerchio dove coloro che erano indietro si alzavano sulle punte, cercando di sbirciare.
<<Permesso! Fate passare! Suvvia, ragazzi!>> brontolava Niall, spingendosi con Harry tra la folla.
Poi lo videro.
Liam accovacciato sul pavimento, le mani tra i capelli.
L'attenzione dei due ricadde poi su un estintore posizionato lì accanto: l'armadietto di Liam era stato incendiato. Tutti i suoi libri erano diventati cenere, così come lo zaino e le cose che possedeva lì dentro.
Praticamente tutto.
Harry corse da lui, mentre Niall urlava che non c'era niente da vedere e di "sgombrare il passaggio".
<<Lee.. cosa..>> fece Harry, un attimo prima che Liam gli mise in mano un bigliettino bruciacchiato ai bordi.

Salva il culo a te e ai tuoi amici e smetti di cercare rogna.


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VI DO IL PERMESSO DI PICCHIARMI!
C'erano giorni che volevo aggiornare a tutti i costi ma non trovavo tempo e altri in cui ero completamente libera ma non riuscivo a scrivere una sola parola.

E beh, le visualizzazioni sono sempre di più e sto cercando di scrivere quanto più decentemente possibile, spero vi piaccia.

(E giuro solennemente di non riaggiornare quando terminerà la pausa dei ragazzi)
((Viva la mia simpatia))

*grazie a Greta e Angela per sopportarmi durante i miei scleri e i miei blocchi ♡♡♡♡♡♡♡♡♡*

Falling In Место, где живут истории. Откройте их для себя