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|Urla Nascoste|
Ti prego, Aprimi la porta

Ero chiusa nella serra da non so quanto tempo, i rovi avevano riempito la stanza oscurando la luce del sole, ero imprigionata in una stretta di spine, più mi muovevo più si stringevano.
I rovi avevano creato come delle catene e mi tenevano sollevata da terra, sentivo tutte le spine che mi tagliavano ad ogni mio spostamento.
Tutti i giorni provavo a liberarmi ma era sempre inutile, perdevo i sensi per il male.
Trattenevo tutte le urla per non far preoccupare nessuno, perché sapevo che c'era sempre qualcuno davanti alla porta.
"Midori fammi entrare" era la prima volta che risentivo la voce di Umi, dopo quel mio imperdonabile atto "va via... Umi non voglio farti del male ancora..." Sussurai ormai anche respirare era una tortura "mi farò ferire dai rovi per aprire questa porta se non la apri tu!" esclamó "no ti prego... va via sto bene..." sentii battere sulla porta
"fermati ti prego... dammi ancora una settimana... giuro che uscirò da questa stanza" lo sentii sospirare "è da due settimane che sei chiusa qua dentro... come faccio a sapere che tra un'altra settimana tu sarai ancora viva..."
Restai sorpresa da quella frase, anche se mi faceva male muovermi, provai a creare una rosa agitando con movimenti sofferti le braccia "quella rosa... ti dirà se sono ancora viva... e ora va via" sentii i passi allontanarsi e tirai un sospiro.
Avrei preferito morire che fare del male a qualcuno di loro.

(Umi's pov)

Era da due settimane chiusa dentro quella stanza, ed era da due settimane che stavo là davanti, per esserci se sarebbe uscita.
La sentivo, nascondeva le urla, nessuno poteva immaginarsi quali atroci sofferenza stava passando "Midori fammi entrare"
Era la prima volta che parlavo in due settimane "va via... Umi non voglio farti del male ancora..." rispose quasi in un sussuro
"mi farò ferire dai rovi per aprire questa porta se non la apri tu!" esclamai tirando un pugno sulla porta ferendomi la mano "no ti prego... va via sto bene..." sospirai "fermati ti prego... dammi ancora una settimana... giuro che uscirò da questa stanza" non staccai la mano dalla porta, la lasciai appoggiata "è da due settimane che sei chiusa qua dentro... come faccio a sapere che tra un'altra settimana tu sarai ancora viva..." c'era tristezza nella mia voce, nella mano mi comparì una rosa nera
"quella rosa... ti dirà se sono ancora viva... e ora va via"
Mi allontanai, se restavo ancora lì avrei sfondato la porta a pugni.

Passarono quattro giorni, la rosa restava come quando me l'aveva data. Ma io non resistivo più, andai davanti alla porta che per quattro giorni evitai.
I rovi erano spariti, feci scattare il pomello e spinsi la porta con difficoltà, quella non era più la stanza che vidi l'ultima volta.
Tutte le pareti erano ricoperte da rovi, che penzolavano da una parte all'altra, infondo c'era Midori, stretta in una morsa di rovi che la coprivano quasi tutta, era priva di sensi.
Decisi di entrare, molti rovi si attorcigliarono alle gambe e alle braccia ma non importava, dovevo raggiungerla.
Trovai per terra le sue spade, ricoperte ovviamente dai rovi, riuscii a prenderne una e tagliare tutti i rovi che la tenevano appesa e le tolsi tutti quelli legati al suo copro. Ascoltai il suo cuore che batteva ancora, le accarezzai i capelli "Midori... sei viva" avrei voluto stringerla in un abbraccio ma gli avrei fatto male così le diedi un bacio sulla fronte, vidi i rovi diminuire e trasformarsi tutti in rose verde chiaro, come i suoi capelli, intrecciai la mia mano con la sua "sei riuscita a controllare i tuoi poteri, brava..."
La sollevai con facilità visto tutti i giorni di denutrizione e appena fuori gridai a tutta la ciurma
"Midori è viva ed è qui con me!"
Corsi a prua della nave e l'appoagiai sul prato, tutti la circondarono "Umi portala in infermeria e resta anche tu devo curarti" disse Chopper saltellando per la felicità che Midori stesse bene.

Tutti tornarono a fare quello che stavano facendo con più gioia di prima, ripresi Midori imbraccio e prima di andare in infermeria Zoro mi fermò "Grazie Umi" lo guardai con rispetto "Grazie a te che mi hai permesso stare davanti a quella porta" andai da Chopper e appoggiai Midori sul letto, io mi sedetti per terra appogiai la testa al muro e mi rilassai.

(Midori's pov)
Un'altra settimana, dovevo controllarmi, ci dovevo riuscire!
erano passati dei giorni, non so quanti da quando Umi bussò alla porta. I rovi si tolsero dalla porta e vennero da me "se non posso controllarmi vorrà dire che dovrò togliermi di mezzo per non far male agli altri..."
Sussurai a me stessa.
Iniziai a far stringere i rovi, e poco dopo persi i sensi.
"Midori... sei viva" Spalancai gli occhi d'improvviso, Umi mi teneva fra le sue braccia "vai via non voglio farti del male!" Gli urlai con la poca voce che avevo i rovi gli bloccarono i movimenti, iniziarono a stritorarlo sempre di più facendogli tagli ovunque.
"no! ferme stupide piante!" provai a strapparli via con le mani ma non ci riuscivo, una spina più grande delle altre si alzò sul suo gambo, era grande quanto la mia testa, si attorcigliò al corpo di Umi e lo colpì sulla schiena passando da parte a parte poi tutto svanì lasciando cadere il corpo di Umi per terra in una pozza di sangue, gli andai vicino "UMIII!" gridai dalla disperazione.
Ero seduta, qualcuno mi stava abbracciando
"sono qui... tranquilla" la sua voce... mi allontanai e vidi i suoi occhi, vidi la ormai cicatrice che gli feci io e non c'era nessuna ferita, tranne qualche taglietto con sopra dei cerotti.
"ma tu... eri.. la pianta ti aveva..."  iniziai a piangere lui mi abbracció di nuovo, poggiai la testa nell'incavo del suo collo "era tutto un incubo... puoi star tranquilla" mi stava accarezzando la schiena io non riuscivo a smettere di piangere
"è stato bruttissimo... tu eri... io..."
Sentivo la testa esplodere.
Umi appoggió la sua fronte alla mia "Guardami... sono qui... cacchio scotti da far paura, ora stenditi vado a chiamare Chopper" lo bloccai per le spalle
"ti prego... resta ancora cinque minuti... mi sei mancato" si sedette sul letto e inizio ad asciugarmi le lacrime.
(Umi's pov)

Chopper aveva finito di curare me e Midori, mi chiese di stare con lei e di chiamarlo se succedeva qualcosa.

Ad un certo punto Midori iniziò a muoversi in modo più agitato nel letto, mi sedetti vicino a lei e mi misi ad accarezzarle il viso, stava facendo un incubo ero sicuro.
"UMIII!" si alzò d'improvviso io la strinsi "sono qui... tranquilla" lei si staccó appena e mi guardó negli occhi, poi la cicatrice sul viso e i cerotti "ma tu... eri... la pianta ti aveva..." inizió a piangere e l'abbraciai di nuovo, Appogiò la testa nell'incavo del mio collo "era tutto un incubo... puoi star tranquilla" le accarezzai la schiena per farla calmare, ma continuava a piangere

"è stato bruttissimo... tu eri... io..."
Appogiai la fronte alla sua
"Guardami... sono qui... cacchio scotti da far paura, ora stenditi vado a chiamare Chopper" mi bloccó per le spalle "ti prego... resta ancora cinque minuti... mi sei mancato" inizi ad asciugarle le lacirme "anche a me... e tu non sai quanto" senza staccare la mia fronte dalla sua la feci sdraiare "torno subito promesso"
Andai sul ponte dove probabilmente avrei trovato la renna "Chopper, Midori si è svegliata, ma ha la testa che scotta mi sa che le sia venuta la febbre" -  "arrivo subito!"
Ritornai da Midori che si era riaddormentata, mi sedetti sul letto vicino a lei, era bellissima.
Mi prese per mano facendo intrecciare le nostre dita "sei troppo alto anche da seduto" disse sorridendo, aveva la voce stanca e anche se dicevo che stava bene un po' mentivo...
Era troppo magra, era piena di lesioni quasi tutte infettate...
Era proprio uno straccio.
Chopper visitò Midori, la febbre era un buon segno stava eliminando i batteri, cambiò qualche benda e le Appogiò un panno umido sulla fronte giusto per farla tranquillizzare.
Restai lì a guardarla dormire, come prima la vidi agitarsi nel letto andai a sedermi vicino spendo già cosa sarebbe successo, poco dopo si alzò d'improvviso gridando, la fermai per le spalle
"respira... era tutto un sogno" inizió a piangere e la calmai accarezzandole la schiena "resta qui..." Sussuró appoggiandosi sulla mia spalla
L

a porta si spalancó appena mostrando Nami "tutto bene? Abbiamo sentito gridare" Annuì
"ha fatto un incubo, potete tornare a dormire tranquilli" lei fece un sospiro e richiuse la porta
"non me ne vado, ora torna a dormire" lei annuì ma non si spostó dalla mia spalla "Umi, da quanto tempo è che non dormi?"
Sospirai "se non conti tutte le volte che ho sonnecchiato... è da tanti giorni che non dormo bene" mi tiró verso di sé sdraiandosi nel letto "visto che sono tanto piccola puoi starci anche tu... riposati"
Sentii le sue labbra che si posarono sulla mia guancia poi caddi in un sonno beato.

"Notte Umi..."

Gemelli  || One Piece FanfictionWhere stories live. Discover now