Ibrido

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Trovai il bidello sull'uscio della porta con le chiavi del ripostiglio in una mano e le chiavi della scuola nell'altra. Aveva una tuta gialla in plastica ed un cappellino al contrario di un blu sbiadito, la sua espressione concentrata ed indaffarata per istruirmi al meglio mi fece sorride.

Mi spiegò dove trovare tutto l'occorrente per la pulizia delle classi, delle lavagne, dei pavimenti e pure degli armadietti. Si congedò subito dopo dileguandosi nel nulla, felice di non dover rimanere a sorvegliarci.

Levai il cappotto appendendolo sull'appendi abiti all'entrata, posai lo zaino per terra prendendo il cellullare e legai i miei capelli in una coda alta. Rimasi sola in quell'immenso edificio dove ogni mattina si consumavano drammi adolescenziali più assurdi e disparati.

Alzai le maniche del golfino color cipria in modo da non bagnarmi, afferrai il secchio rosso riempiendolo di acqua convinta di iniziare dai vetri oppure dai pavimenti.
Scelsi a caso un detersivo tra la vasta gamma posizionata sullo scaffale, uno vale l'altro.
Alla fine optai per quello dalla confezione viola scintillante, cosa potrà mai cambiare? L'acqua cristallina prendeva colore del recipiente mentre scorreva rumorosamente. Cercai di afferrare il manico senza nessun risultato, esso era ormai troppo pesante, bel lavoro!

Mi servirebbe una super forza tanto da essere indipendente da tutti. In punta di piedi cercavo di tirar via quell'oggetto dal lavello di ceramica bianca, le mani erano completamente rosse e tremolanti per lo sforzo. Sbuffai imprecando arrabbiata e distrutta girovagando.

''Hai bisogno di una mano?'' esordì una voce alle mie spalle.

Roteai gli occhi sobbalzando leggermente per il tono di voce alto, mi girai controllando che fosse davvero Theo e poi gli sorrisi falsamente.
Odiavo quel ragazzo, faceva di tutto per irritarmi la giornata e come se non bastasse con tutte le punizioni che potevano affibbiargli proprio la mia piacque al coach.

''Sarebbe gentile da parte tua aiutarmi e non stare con le mani in mano'' dissi acida ondeggiando la testa.

Lasciai andare il manico grigio del recipiente all'interno del lavello e mi allontanai per permettere al ragazzo di prenderlo e posarlo a terra. Theo si avvicinò sicuro di se, afferrò il secchio e lo posizionò all'inizio della prima aula vuota e completamente in disordine.

Mi avvicinai anche io per ispezionare l'aria sbuffando sonoramente per il caos.

Fogli di carta appallottolati facevano da tappeto al pavimento, per non parlare del gesso spezzettato in varie parti dell'ambiente. Il cestino era pieno zeppo di tempera ed avanzi del pranzo dalle bucce di banana ai contenitore dei budini al cioccolato vuoti.

I banchi una volta allineati perfettamente cambiarono completamente posizione, trascinati dalla massa di bufali in calore all'udire il suono della campanella.

Le finestre dimenticate completamente aperte mostravano il calar del sole, un tramonto bellissimo, mozzafiato.
Gli alberi arieggiano a causa del venticello caldo, la primavera si stava svegliando. Le giornate corte e buie iniziavano a sparire nel dimenticatoio lasciando il buon umore al bel tempo.

''Merda che bel casino'' sussurrai sincera passandomi una mano in faccia.

Theo rise vedendomi completamente in confusione, raccolse il mocio da terra inzuppandolo nell'acqua e trascinandolo dentro la sala. Mi girai ad osservarlo per un nano secondo rendendomi conto della situazione disperata in cui ci trovavamo.

''Non vorrai mica lavare tu'' esclamai sorpresa seguendolo a ruota.

''Hai qualcosa in contrario?'' si voltò verso di me serio.

La mia faccia sconvolta rispose perfettamente alla sua domanda. Non mi aspettavo di certo una tale partecipazione da parte sua, nemmeno io volevo stare con le mani in mano. Prima si inizia prima si finisce, afferrai dallo scaffale in alto il panno arancione e lo spruzzino.

Secrets - Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora