They are coming

7.3K 399 290
                                    

Stiles teneva strette le mani sul volante mentre fissava vigile la strada, la radio suonava una musica leggera in sottofondo ed io rivolgevo occhiate fugaci a quel ragazzo tanto strambo.

''Sono in debito con te quindi c'era poca scelta, o accettavi il passaggio o ti avrei tormentata'' disse lui grattandosi il collo.

La mia risata suonò nervosa, anzi imbarazzata non sapevo cosa dire o cosa fare. Mi limitai a fissare il panorama oltre il finestrino, una cosa che mi piace di beacon è che è pieno di parchi, alberi tanto verde e boschi.

Il cielo minacciava di esplodere in una tempesta, alcuni lampi si intravedevano all'orizzonte ed un vento fastidioso ululava nel buio.
La luna era coperta dalle nuvole, ogni tanto qualche raggio colpiva le pozzanghere sui cigli delle strade creando un leggero bagliore che spariva poco dopo.

''Posso dirti una cosa? Però non devi offenderti!'' mi girai a guardare stiles.

''Non ti prometto nulla'' sorrise.

''Fai davvero schifo a lacrosse, un mammut estinto ha più agilità di te, come mai ti sei candidato?''

''hey hey io non faccio schifo, sono solo diversamente agile, e per la cronaca ho fatto il punto di vittoria l'anno scorso'' puntualizzò puntandomi il dito contro ma rimanendo attento alla guida.

''Oh ottimo, questo fa di te un campione olimpico!'' dissi sarcastica. Lui mise su un broncio finto ma adorabile creando piccoli sbuffi dalle labbra.

''Stilinski non volevo offenderti'' risi di gusto questa volta senza nervosismo.

''Come conosci il mio cognome? Sei una veggente o?'' chiese retorico e confuso.

''Seriamente? Intanto siamo nella stessa classe e poi ti ricordo che è scritto sulla tua divisa''

Lui fissò perplesso la strada e frenò di botto ignorando completamente le mie parole.

''Cazzo'' disse '' resta in macchina'' scese velocemente quasi correndo lasciando lo sportello aperto.

Non capivo cosa fosse successo, ero confusa, pensai si fosse rotto qualcosa in macchina. Lui si precipitò sulla strada buia e fredda, o meglio su qualcosa che giaceva sull'asfalto. Decisi di scendere e di non seguire il consiglio che mi aveva dato, ovviamente.

Con una corsetta veloce raggiunsi Stiles che aveva chiamato al telefono Scott, notai una ragazza nuda per terra girata di fianco, aveva i capelli arruffati coperti di foglie e fango ma non vedevo il viso fin quando lei urlò. Era un urlo non umano, non animale, un urlo potente capace di rompere vetri, timpani un urlo da far accapponare la pelle.

Mi riparai le orecchie con i palmi delle mani ma non bastava, era dentro la mia testa lo sentivo forte e stridulo, qualcosa di caldo mi scivolò lungo il collo erano gocce di sangue, sbarrai gli occhi per lo stupore e per la potenza di quella voce. Era Lydia. Mi accasciai sul ciglio della strada sbigottita e con una strana sensazione.
Cosa ci faceva lì e soprattutto perché era nuda?

''Stiles ma che sta succedendo?'' chiesi confusa ed agitata con i battiti accellerati.

''Nulla, torna in macchina, ascoltami per favore'' disse afferrandomi le mani.

''NON HO NESSUNA INTENZIONE DI TORNARE IN MACCHINA'' urlai disperata togliendo le mie mani dalla sua presa.

Fui interrotta dagli spasmi della ragazza che sussurrava ''stanno arrivando'' ''loro arriveranno''

Stiles si tolse la felpa e coprì il corpo tremolante e denudato di Lydia attendendo qualche segno di ripresa.

''Di che parla? Chi arriverà?''

Secrets - Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora