Epilogo

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《Dopo di lei ha sempre cercato qualcuno che le assomigliasse, che avesse la sua stessa voce, magari pure lo stesso accento.
Ha cercato negli altri qualsiasi cosa le appartenesse per non perderla mai.
Dopo di lei, ha sempre cercato lei.》









[GENNARO]

Tristezza nell'anima.
Quando hai quella voglia pazzesca di piangere, che non riesco a fermare perché più forte di te.
In quel momento non riesci a due nulla perché tutto rimane dentro, ingoiato da quei dannati singhiozzi.
Naufragato nel silenzio di quelle stupide lacrime.

Così vorresti morire per scomparire per sempre...

Ti senti più solo che mai perché nessuno è in grado di curare quelle ferite.
È quella che ti uccide poco a poco, isolandoti dal mondo intero.
È tutto ciò che risveglia il peggio di te.

Quando la tristezza e il dolore sono troppo intensi, anche le lacrime non trovano sfogo...

Perché in fondo, il dolore è troppo forte, e non può uscire dal cuore neanche piangendo... Così anche le lacrime muoiono, e una soluzione alla ferita non c'è.

I colori, tutti i colori, improvvisamente si sciolgono, formando un enorme pozzanghera grigia dove non puoi far altro che annegarci dentro... Affogato nella tristezza.

Solamente una pillola, poi due, poi tre, poi quattro...
Con l'acqua.
Sul pacchetto c'è scritto sonniferi.

Cinque pillole, sei pillole, sette pillole... Ho perso il conto.

E poi è solo sangue.

È solo tristezza.

È solo un urlo.

Un urlo che mi penetra fino alle costole e mi spinge a far scorrere il sangue.

Era un urlo così forte che l'avevo sentito solo io.

Era un urlo di paura.

Era un urlo di tristezza.

Era un urlo di speranza.

Era un urlo di dolore.

Era un urlo, semplicemente.

Troppi dispetti nella mente.

Troppe delusioni e perdite.

Troppa solitudine.

Ma dicono che il peggio passa...
Eppure lei non era il peggio, ma è passata.

Mi avevano detto che gli errori sono fatti per imparare, io ne ho fatti tanti ed ho imparato che l'unico errore, alla fine, ero io.

Per lei, l'unico errore ero io.
Non si può riportare in vita una persona, neanche se è quella che ami con tutto il tuo cuore.

Una volta mi chiesero :" Moriresti per la persona che ami?", risposi loro di no.

A quella domanda risposi negativamente, probabilmente perché non sapevo ancora cosa fosse in realtà l'amore.

Adesso invece lo so, e fa male, tanto male, andare avanti senza la persona che ami al tuo fianco.

Per questo semplice motivo ho preso questa lametta e queste pillole qui con me, in questo palazzo abbandonato, sul cornicione.
Perché ho deciso di non andare avanti.

Farò il conto alla rovescia! Va bene? Tu lo farai con me!》urlai sporgendomi dal cornicione per guardare il cielo, un cielo ricoperto di lampi e tuoni.

Tre!》dissi.

Due!》i polsi mi facevano male per i tagli.

Uno!》urlai.

Ero pronto... Potevo...

Saltai.

Sono Genn Butch, perchè solo io ne so il vero significato, e Amy, ti giuro, staremo insieme per sempre, esattamente come l'inchiostro che ho fatto scorrere lasciando la seguente frase, sul muro che avevo affianco.

"Se ami una persona, vai oltre la morte"




































































Ho deciso di far finire questa storia tristemente per un semplice motivo.
Leggo e vedo troppi film, troppi libri che finiscono bene, che lei si risveglia dal coma e vissero tutti felici e contenti.
Ma vi siete mai chiesti come sarebbe successo il contrario? Se lei non c'è l'avesse fatta?
Io ero stanca di non vederne, quindi l'ho inventato io, in questa storia.
Spero solo comprenderete e capirete le mie decisioni, a volte si può anche non farcela nella vita.
Lei, Amy, per il personaggio che mi immaginavo io è una ragazza forte, ma non troppo forte da sopportare ciò.
Mentre Genn, che finalmente innamorato una volta nella vita, non ce l'ha fatta neppure lui.

Le domande sono 2;

1; Cosa avreste fatto nei loro panni?

2; PERCHÉ vi è piaciuta (se l'avete letta tutta haha) questa storia?

fall » g.b.Where stories live. Discover now