Lo vuoi un passaggio?

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Era passata un'altra settimana e finalmente arrivò domenica.
Potró rivedere quella ragazza bellissima

Arrivai più tardi del previsto quella sera perché il pomeriggio mi ero vista con un'amica e una cosa tora l'altra me l'ero portata a letto.

Fuori dalla sala giochi c'era lei e le chiesi se stasera non lavorasse peró mi rispose che aveva fatto il turno prima e che ora spettava il suo fidanzato.
Che peccato non avrei potuto ammirarla quindi decisi di fumarmi una sigaretta prima di entrare cosí da poterla guardare un po.

Aveva un corpo da favola solo a guardarla potevo immaginare i mille modi che me la sarei portata a letto e quanto le avrei fatto urlare il mio nome.
Ad un tratto i miei desideri vennero disturbati dalla grida di quella ragazza che parlava il telefono
'Ah quindi non arrivi?'
'Ho fatto cambiare il turno per e tu vai a giocare una stupida partita di calcetto?'
'Senti fottiti'

Furono le frasi che disse quella ragazza, tanto mingherlina quanto aggressiva.

La guardai guardarsi intorno poi mi avvicinai.
'Vuoi un passaggio?' le chiesi
Lei arrossendo scosse la testa e poi mi rispose 'no in realtá non ho nemmeno voglia di andare a casa sarei sola quindi aspetto qua per un po'

'Ti ho offerto un passaggio, mica ti ho detto che te lo offro per casa'

In quel momento arrossí ancora di più, era sempre più carina ai miei occhi.

'Comunque io mi chiamo Ruby, tu sei?

'Io sono Emilie e so esattamente chi sei, mi piace molto la musica che fai ma non sono mai potuta venire a sentirti' mi rispose.

Io risi 'tieni questi sono due pass per il locale dove suono venerdì, allora lo vuoi un passaggio Emilie?'

Finalmente sapevo il suo nome questa ragazza mi attraeva sempre di più.

Accettò e andammo in macchina.

'Ma perchè non guidi tu?'
Mi chiese la ragazza è in quel momento fui io ad arrossire.

'Sai non ho la patente' lei mi guarda quasi come se fosse incantata ma poi mi disse 'sei ancora giovane ne hai di tempo per farla ma aspetta, quanti anni hai?'

Scoppiai a ridere 'teoricamente prima si chiede l'età e poi si dice se si è giovani o no, comunque 29 tu quanti ne hai?'

'18 compiuti da poco'

Spalancai gli occhi, oh è proprio piccola, troppo piccola e carina forse è meglio che io li sto alla larga.
Arrivammo nel luogo in cui mi aveva chiesto di accompagnarla le diedi un bacio sulla guancia e la salutai lei con le guance rosse scese dalla macchina e mi regaló un timido sorriso.
Non potevo resistere.

'Ti va di bere qualcosa con me in un locale qui vicino? Andiamo a piedi cosi facciamo una pessaggiata'

Scesi dalla macchina e mi misi accanto a lei ci fu un silenzio imbarazzante.

'Hai il ragazzo?' Mi chiese lei.

Scoppiai nuovamente a ridere, questa ragazza mi sembrava così ingenua.

'Se per ragazzo intendi una persona senza cazzo e con le tette, no non ho un ragazzo, non sono una ragazza a cui piacciono le grandi storia d'amore e con il lavoro che faccio trovo molte donne che si vogliono divertire'

Dopo aver detto quella frase lei si incupì mi resi conto di avere completamente sbagliato adesso penserá che sono una stronza che si scopa ogni giorno una donna diversa.
Quindi puntai il discorso su di lei chiedendoli di parlarmi del suo ragazzo.

'Siamo sempre stati migliori amici fin da quando eravamo bambini infatti lui abita due case vicino la mia, poi all'età di quattordici anni ci siamo messi insieme lui è stato il mio primo e unico ragazzo'

Mi resi sempre più conto che non avevo nessuna possibilità con lei ma forse saremmo diventate ottime amiche.
Arrivammo davanti al locale entrammo e vidi come lei sgranò gli occhi mi ero completamente dimenticata di dirle che era un locale frequentato solo da gay e lesbiche.

Arrivate al bancone le offrii da bere qualche shot e qualche vodka lei provò piu volte a pagare ma io rifiutavo sempre.
Ad un certo punto la vidi barcollare sulla sgabello allora mi resi conto che forse aveva esagerato nel bere tutto ciò che le avevo offerto.
La aiutai portandola fuori dal locale per farle sentire un po' di aria fresca.

All'improvviso sentii le sue labbra calde sulle mia stupita non ricambiai subito il bacio, ma poi iniziai a muovere le labbra con le sue non ci spingemmo oltre fu un bacio casto e dolce ma poi mi ricordai quando lei fosse ubriaca e allora la riportai a casa.
Prima di portarla dentro casa le presi il telefono è le segnai il mio numero salvando il suo sul mio.
Arrivate dentro casa la stesi sul divano e la coprii si era già addormentata forse per la troppa stanchezza.
Le lasciai un bacio in fronte e me ne andai

L'altra metà della mia melaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora