Si sentiva ancora un po' scossa per via di quel sogno e anche prima, sotto la doccia, non aveva fatto altro che pensare a quanto le era sembrato vero e a quanto erano state strane le parole di Nate. Era capitato altre volte che uno entrasse nei sogni dell'altra ma c'era stato un contatto fisico, cosa che non c'era stata questa volta. Aveva preso in considerazione l'idea che lui si fosse introdotto nell'appartamento quella notte e l'avesse toccata mentre dormiva però non era da lui. Doveva esserci una spiegazione per questo strano avvenimento e decise che, non appena avrebbe completato l'addestramento, avrebbe provato a trovarla.
Il terrazzo era molto ampio, decorato con piante e fiori colorati. In un angolo c'era persino un tavolino con alcune serie e un ombrello per ripararsi dal sole. Sembrava più adatto a qualche ora di relax piuttosto che a una mattinata di allenamento.
– Finalmente siete arrivati! – disse una voce alle sue spalle. Cassie si voltò e squadrò senza ritegno la persona che aveva davanti. Aveva capelli biondi cortissimi e grandi occhi azzurri, indossava una camicia bianca e dei pantaloni color cachi. Il suo sorrisetto e il modo in cui la guardava non facevano altro che far trapelare il suo ego smisurato. Nephilim, erano tutti pieni di sé! Sei anche tu un Nephilim, mia cara disse una voce nella sua testa. Cassie spalancò gli occhi. Non era stata lei a pensare a quella frase, né era certa. Guardò il ragazzo negli occhi e lui sorrise – Il mio nome è Daniele e...si, riesco a leggere nel pensiero.
– Un Nephilim che pratica la magia... – disse Ethan – Una cosa piuttosto rara.
– Come me – rispose il ragazzo senza mai staccare gli occhi da quelli di Cassie – Sono felice di fare la tua conoscenza Cassandra. Sarà un vero piacere allenarti.
Cassie non credeva a ciò che aveva appena sentito – Cosa? Allenarmi? Ma io pensavo che Ethan...
Daniel si lasciò andare in una fragorosa risata – Pensavi davvero che tuo fratello avrebbe lasciato che il tuo amato ti allenasse?
– Non sono il suo amato! – lo corresse Ethan – Siamo amici.
– Davvero? Eppure in base a quello che pensi di lei non sembra che tu la consideri solo un'amica.
Ethan arrossì e non disse più una parola. Cassie era curiosa di sapere a cosa si riferisse Daniel ma decise che era meglio concentrarsi su cose più importanti.
– Non hai per niente l'aspetto di un allenatore – disse la ragazza – Sembri troppo giovane.
– Non mi risulta che tu abbia detto la stessa cosa di Nathaniel quando ha iniziato a darti lezioni private – rispose Daniel con una punta di malizia – Ma questi non sono affari miei – In pochi secondi se lo ritrovò pochi centimetri dal viso. Adesso che erano vicini Cassie poté notare quanto quel ragazzo fosse alto – Sarò il tuo allenatore dolcezza, che tu lo voglia o no – sorrise e si avvicinò ancora un po' – E ho come la sensazione che questa cosa piacerà a entrambi – le sussurrò all'orecchio.
Doveva ammettere che quel ragazzo ci sapeva proprio fare! Però lei non era una che si faceva abbindolare facilmente e Daniel doveva averlo capito perché, un momento prima che lei potesse spingerlo via, lui si allontanò di colpo sorridendo.
– Direi che forse è meglio iniziare l'allenamento – disse Ethan con una punta di stizza nella voce.
Cassie si voltò a guardarlo. Era chiaro che Daniel non gli piacesse neanche un po', soprattutto dopo che aveva detto quella cosa.
– Il lupo ha ragione. Sarebbe meglio iniziare.
– Il lupo ha un nome! – sottolineò Ethan.
Daniel lo ignorò e iniziò a sbottonarsi la camicia restando a petto nudo. Era chiaro che lo stava facendo solo per mettersi in mostra ma questo suo atteggiamento non aveva alcun effetto su Cassie, o forse si?
In ogni caso, pochi minuti dopo, si posizionarono uno davanti all'altro e iniziarono a ripassare alcune mosse del combattimento corpo a corpo. Inizialmente Daniel ci andò piano con lei. Non la buttava mai a terra e non le faceva male quando la colpiva, al contrario di Cassie che stava scaricando tutta la frustrazione su di lei.
Forse l'idea di rimettersi in sesto non era stata pessima. Aveva davvero bisogno di riprendersi e questo era il modo migliore per farlo.
– Sei davvero una tosta dolcezza! – disse Daniel con quel sorrisetto fastidioso. Lo aveva appena conosciuto e aveva già voglia di prenderlo a pungi in faccia.
– Avevi qualche dubbio? – rispose Cassie schivando un calcio da parte del suo addestratore.
– Se devo essere sincero... si!
Erano entrambi affannati e grondanti di sudore ma nessuno dei due chiedeva di fare una pausa. Avrebbe preferito morire piuttosto che dargli la soddisfazione di fargli vedere quanto era stanca.
Decise di impegnarsi ancora di più in quella lotta corpo a corpo. Si fermò davanti a lui e il ragazzo fece lo stesso. Si osservarono per qualche secondo e, quando Cassie pensò che fosse il momento opportuno, si scagliò contro di lui, pronta a sferrargli un calcio all'addome, come le aveva insegnato Nathan. Chiaramente non pensava che Daniel le avrebbe afferrato il piede cercandola di farla cadere a terra. Cassie non voleva fare quella figura, non voleva dargli la soddisfazione di vederla cadere al tappeto. Provò a divincolarsi ma lui non mollò la presa e caddero entrambi.
Lui era sopra di lei e la guardava ridendo – Come ho già detto, sarà davvero interessante essere il tuo allenatore.
Quella scena l'aveva già vissuta quando si era allenata con Nathan. In quell'occasione non si era sentita per niente inferiore, non era infuriata con lui per averla fatta cadere. Tutte le sensazioni che aveva provato in quel momento erano positive, al contrario di quel momento.
Prima che potesse trascinarsi all'indietro, Ethan l'afferrò per le spalle e la sollevò – Stai bene? – Le chiese in tono preoccupato.
– Si – Ma tutto quello a cui stava pensando era a quanto fossero belli gli occhi di Ethan e a quanto somigliassero a quelli di Nathan. Era la seconda volta che lo pensava a distanza di poche ore.
Ethan si voltò verso Daniel – Penso che sia arrivato il momento di terminare l'allenamento.
– Non mi sembra che la tua amica sia gravemente ferita.
– Deve essere ferita per terminare l'allenamento? – chiese Ethan socchiudendo gli occhi. Stava iniziando a innervosirsi e questa cosa non prometteva niente di buono.
– E dai, ci stavamo divertendo infondo! Non è vero Cassandra?
Cassie non ebbe il tempo di rispondere. Ethan si avvicinò pericolosamente a Daniel – Questo non è un gioco e non c'è niente di divertente. Vedi di andarci piano con lei altrimenti...
– Altrimenti? – chiese Daniel abbassando il tono della voce – Mi sbrani?
Ethan stava per rispondere ma Cassie si mise tra i due – Smettetela! – disse guardando entrambi – Sono stanca e ho bisogno di parlare con Morgan.
Il testosterone che c'era nell'aria scomparve. Daniel recuperò la sua camicia e si diresse verso l'ascensore – Ci vediamo domani. Stesso posto stessa ora – disse in tono serio. Fece un ultimo sorriso a Cassie e andò via.
Cassie sospirò – Dirai a tuo fratello che non è il tipo adatto per allenarti, vero?
– Mi sembra la persona adatta invece...
Ethan spalancò gli occhi – Cosa? Ma ti ha appena sbattuta al tappeto!
– Anche tuo fratello lo ha fatto – rispose d'istinto.
Ethan distolse lo sguardo – E guarda come sono andate a finire le cose...
Sapeva benissimo a cosa si riferiva ma non aveva voglia di controbattere né tanto meno di litigare. Tutto quello che voleva era fare una doccia e poi parlare con Morgan. Dovevano chiarire quanto sarebbe durato di preciso questo allenamento e soprattutto doveva chiedergli un permesso per uscire dal palazzo il prima possibile.
C'era una sola persona in grado di poterle dare una spiegazione riguardo a quello che aveva sognato e doveva parlarci prima che fosse troppo tardi.

La Cacciatrice Ibrida 2Where stories live. Discover now