Capitolo 7

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Arrabbiata, frustata, disgustata e con la voglia di ridurre ad un mucchietto di cenere, il faccino da schiaffi di Malfoy, afferrai il mio baule e con un calcio, lo lanciai fuori dal treno.

Deen Jordan ammiccò nella mia direzione e giuro, se fossi stata maggiorenne lo avrei volentieri affatturato. Balzai giù dalla locomotiva con Albus, che alle mie spalle mi intimava di calmarmi, continuava a blaterare da ore che: "Scorpius non era così male, mi infastidiva solo perché in realtà era follemente innamorato di me" stupidaggini.

Lo guardai. Era a soli pochi metri da noi, mentre con una spalla poggiata ad una colonna, parlava, filtrava, o qualsiasi cosa stesse facendo, con una ragazza bionda.

Non ero mica cieca, sarebbe stato da idioti negare la bellezza di quel troglodita. Gli occhi grigi, freddi che da vicino avevano un non so che di ammaliante, quel dannato ragazzo sarebbe riuscito ad ottenere qualsiasi cosa, con solo un battito di ciglia. I capelli biondi, perennemente scompigliati e morbidi come la seta, glieli avevo tirati un sacco di volte. Poi era cresciuto e adesso non riuscivo a toccarglieli neanche se mi alzavo sulle punte. Aveva un fisico pari a quello delle statue greche, era quasi surreale, una visione.

Ma questo non riusciva a mettere in secondo piano il suo carattere. Era un cattivo ragazzo con l'aspetto di un angelo, un casinista, uno a cui piacciono le cose facili. Senza dimenticare la sua indole da viscido serpeverde paraculo ed il suo modo irritante di infastidirmi e di contestare tutto quello che usciva dalla mia bocca.

-Secondo me, sareste una coppia meravigliosa!- esclamò il mio migliore amico -Siete entrambi così testardi e...-

Tirai una gomitata nelle costole ad Albus, intimandogli di smettere. Era da praticamente sempre, che cercava di farci finire insieme. I nostri battibecchi avevano attirato l'attenzione di tutta Hogwarts, tanto che c'era una ragazza, mi pare si chiamasse Hellen Wood, che aveva aperto un giro di scommesse su di noi e su una nostra possibile relazione. La cosa era assurda.

-Ah, comunque- vidi il Potter allontanarsi ad una debita distanza di sicurezza -Scorpius passerà tutte le vacanze di Natale con noi-

Strabuzzai gli occhi. -CHE COSA?!- urlai.

Tutta la stazione sembrò precipitare in un fastidioso silenzio, mi voltai verso le numerose facce che mi guardavano incuriosite e arrossì. Fortunatamente qualche secondo dopo il brusio di voci ricominciò, ed io potei iniziare a ricorrere a bacchetta sguainata quel deficiente.

***
-Tu non capisci la gravità della situazione!- agitai le braccia, senza guardare in faccia Lily che si stava limando le unghie, seduta sul suo letto alla Tana.

-Oh Rose, la capisco eccome- esclamò alzando gli occhi identici a quelli di sua madre, e puntandolo su di me. -C'è un gran bel pezzo di figo, giù nel nostro salotto, cosa può esserci di peggio?-

La fulminai. Il suo sarcasmo non era affatto divertente.

-Lui e i suoi pettorali mi rovineranno la vacanza! Non bastava il fatto che ce lo avessi sempre appiccicato come un ombra, ad Hogwarts. ALBUS DOVEVA PORTARMELO ANCHE A CASA!-

-Ti fai troppi problemi- sbuffò ormai chiaramente annoiata dalla mia sfuriata di nervi. -Rifatti un po' gli occhi e cerca di rilassarti-

Contai fino a tre. Ok, ci stavo riuscendo, mi sentivo incredibilmente calma.

Due iridi grigie, perennemente divertite ed in modalità rimorchio, mi si stamparono in mente, non appena abbassai le palpebre.

-RESPIRARE LA SUA STESSE ARIA MI UCCIDE!-

Weasley e MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora