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[47] you will find me in places that we've never been

Harry mi lascia davanti a scuola e lo saluto cercando di non farmi vedere da  nessuno.

Salgo rapidamente le scale entrando nell'edificio, mi dirigo verso il mio armadietto e prendo i libri per la prima ora.

Non c'è traccia di Sharon e vado verso il café, dove io ed Harry ci siamo dati appuntamento questa mattina.

Mi guardo le scarpe camminando, controllando di essere tutta apposto quando vado a sbattere contro qualcosa e mi ritrovo a terra.

-Scusami, non ti avevo vista.- dice una voce maschile e mi alzo sistemandomi la gonna. Alzo lo sguardo verso il ragazzo riconoscendo Edward, il fratello di Sharon.

-No ehm, tranquillo.- sorrido sistemandomi i libri.

-Cher, giusto?- si gratta il retro del collo e annuisco.

-Giá.- dico leggermente in imbarazzo per la conversazione e fisso il cafè a pochi metri dietro al ragazzo.

-Senti, stavo pensan-- Il ragazzo viene bloccato da una voce roca. La voce roca.

-Wilson, l'aspetto in classe.- parla con tono fermo Harry e mi volto verso di lui.

-Arrivo, prof. Scusami uhm, dì a Sharon che la chiamo.- sorrido al ragazzo che sta guardando me ed Harry con un'espressione che non riesco a decifrare.

Harry si incammina verso un'aula e lo seguo. Entra in classe e faccio lo stesso, non chiude la porta e si sistema alla cattedra.

-Prendi pure posto, la lezione non inizierá fra tanto tempo.- indica con il capo un banco e mi siedo davanti a lui in prima fila.

Piano piano la classe si riempie e Louis si siede al mio fianco.

-Wilson.- sussurra e lo guardo.

-Tu hai fatto il compito?- sussurra e annuisco.

-Cazzo, c'erano compiti?- impreca Ed spuntanto da dietro.

-Si, idiota- rotea gli occhi Louis e rido.

Harry si alza e si mette davanti alla cattedra.
-Allora, prima di iniziare la lezione voglio che mi consegnate il compito che ho assegnato la settimana scorsa, chi non l'avesse fatto è pregato di prendere un foglio e prepararsi per un test, giusto per valutare ció che avete appreso.- spiega e automaticamente Louis e Ed prendono un foglio dai propri zaini.

Harry passa fra i banchi per raccogliere i compiti e gli porgo il mio foglio.

-L'hai fatto come volevo?- sussurra e annuisco giocando con il mio portapenne,

-Bene, scriveró alla lavagna le domande per quelli che non mi hanno consegnato il compito.-

•••

Busso alla porta di Sharon e mi accoglie una donna sorridente, alta poco più della ragazza che mi invita ad entrare.

-Sei Cher, giusto? Sharon mi ha parlato di te. Sono sua madre.- sorride amichevolmente la donna porgendomi la mano.

-Si, ho saputo che sta male e sono venuta per trovarla.- sorrido -Piacere.-stringo la presa e poi mi guardo in giro.

-Vieni pure, la sua camera sai dov'è?- mi domanda accompagnandomi su per le scale della casa.

-Sì, ero giá venuta una volta.- sorrido ricordandomi della festa a casa Hemmings.

-Va bene, è a letto, se vi serve qualcosa chiamatemi.- sorride lei amichevole e la ringrazio, entrando nella camera della ragazza.

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