17. I vantaggi di essere il figlio del preside.

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-Oltre che bugiarda, sei diventata pure violenta?- Quasi grugnì ed ogni parola che pronunciò si conficcò come un chiodo sul mio petto, perché tutto il mondo era così crudele con me ultimamente? Perché tutti avevano quella visione di me?

-Perché credi alla versione degli altri e non alla mia?

-Perché ti ho creduto una volta, Mickie, e mi sono pentito.- Rispose e dovetti mordermi il labbro per non piangere, non volevo, non davanti a tutte quelle persone che iniziavano ad accumularsi intorno a noi come un cerchio. -Non so dove sia finita la sorella che mi diceva tutto e di cui mi fidavo, perché, ovviamente, non è la stessa persona che mi ritrovo davanti.- Continuò e mentre io stavo sul punto di sgretolarmi, un braccio mi portò fuori dal quel cerchio. Brook.

-Che sta succedendo, M?- Chiese sotto gli occhi di tutti, inclusi quelli di mio fratello.

-Portami via da qui, per favore.- Sussurrai mentre, incapace di fermarla, una lacrima mi rigò la guancia. Notai come Brook osservava Ashton con disapprovazione e, dopo aver preso e messo in spalla il mio zaino, mi circondò con un suo braccio e mi portò fuori dalla caffetteria per poi dirigerci nel parcheggio.

-o-

-Non posso vederti così, M.

-Mi devi credere, Brook, ti posso giurare che ha iniziato lei.- Lo pregai con le lacrime che, ormai da qualche minuto, mi decoravano la faccia.

-Ti credo, dico davvero.- Rispose abbracciandomi mentre io sospirai pesantemente contro la sua felpa dei Green Day.

-Non c'è la faccio più, Brook, non posso.- Sussurrai continuando a piangere.

-Tutto si risolverà.- Sussurrò baciandomi la testa e cercando poi di fermare le lacrime che bagnavano le mie guance.

-Sai? Domani abbiamo una partita alle sette.

-Non posso venire, devo rimanere a riordinare la biblioteca...

-Parlerò con il preside, anche se solo per domani.

-Brook...

-Brook niente, essere il figlio del preside ha i suoi vantaggi ed io ho intenzione di usufruirne.- Rispose ridendo mentre con il pollice mi accarezzava la guancia cercando di rimuovere le rimanenti tracce di lacrime.

-Grazie.

-Non hai nulla da ringraziarmi.

-o-

Tornai a casa dopo aver trascorso tutto il pomeriggio in quella stupida biblioteca, riordinando i libri che gli studenti lasciavano in giro o posizionavano nelle sezioni che volevano. Entrata in casa trovai Ashton mangiare in cucina, di mio padre invece nessuna traccia, quindi pensai che sarebbe tornato la sera, ubriaco. Mi diressi verso il frigorifero, dal quale estrassi una lattina di coca cola, poi presi una pagnotta di pane e mi diressi verso le scale pronta a lasciare la cucina con in mano la mia cena per oggi.

-Non vuoi mangiare nient'altro?- Sentii chiedere da Ashton.

-No.

-Bene.- E subito salii le scale notando come, la relazione che avevo una volta con mio fratello, si stava piano piano sgretolando per sempre.

-o-

-Indovina chi è che è riuscito a sottrarti una pallosa giornata in biblioteca per oggi?- Disse Brook avvicinandosi a me dopo l'ora di letteratura.

-Brad Pitt?- Risposi e lui alzò gli occhi al cielo.

-Molto divertente signorina Irwin. Ah, ah.- Ironizzò ed io sorrisi. -Alle sette puoi smettere di riordinare la biblioteca e venire in palestra, che inizia la partita. Woho.

-Certo che verrò.

-Non esitare ad ammirare il favoloso giocatore che occupa la posizione centrale, il numero di canestri che ha fatto in tutta la sua vita equivale al numero di mutandine che ha tolto, quindi immaginati. Brook, mi hanno detto che è il suo nome.

-Sei così egocentrico.- Ironizzai facendolo scoppiare a ridere, dopo di che mi baciò la fronte e mi disse -Vado da tuo fratello.- Andandosene poi in fondo al corridoio e lasciandomi sola a dirigermi nell'aula di fisica e chimica.

-Ciao, Irwin.- Grande, proprio quello che mi mancava.

-Cosa vuoi adesso, Samantha?

-Come sta andando in biblioteca? Penso che ti stia veramente divertendo.- Disse, ridendosela con le sue due amiche che la affiancavano in entrambi i lati. Oche. -Credo proprio che hai imparato che è meglio non mettersi contro di me.

-Come vuoi.

-Sai? Luke ha creduto a quello che ho detto.

-Lo so.

-Dice che non riesce a credere a quello che hai potuto fare, che sei una specie di animale selvaggio.- Disse e pensare a Luke dire quelle cose mi faceva venire voglia di vomitare.

-Credo che sia abbastanza per oggi, Samantha, me ne vado in classe.- Risposi e mi allontanai il più veloce possibile da loro.

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Ouiii cichite!!
🍌

Scusate tanto per non aver aggiornato la scorsa settimana, motivo per cui oggi pubblico questo capitolo oltre a quello di ieri! E se riesco vi farò un regalo pure domani. 😜

Spero vi piaccia!! 😘  xXx

Rebellion || L.H. [ Italian traslation ]Where stories live. Discover now