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Sbatto la porta furiosamente e vado verso la spiaggia, speravo che questa vacanza mi rilassasse e mi facesse solo del piacere morale, ma sono solo due giorni che mi trovo in questo paese e già mi da fastidio qualsiasi tipo di atteggiamento.

È tutto troppo diverso alla mia routine, la mia casa, i miei vestiti, il mio telefono, sono di mia proprietà e non sopporto che qualcuno senza il mio permesso le tocchi o le usi.

Appena arrivo al mio stabilimento sospiro e noto che effettivamente, come diceva Louis, il tempo è una merda.

Vado al bar per prendermi un caffè che da giorni non prendo.

"Cosa ti servo bel ragazzo?"

"Un caffè.."

"Subito."

Mi siedo ad un tavolo fuori l'entrata del bar e mi accendo una sigaretta.

Dopo pochi tiri il ragazzo che mi ha preso l'ordine qualche minuto prima viene verso di me con un vassoio in mano e lo poggia sul tavolo.

"Sai Harry, è un posto davvero piccolo, la prossima volta non bere così tanto."

Spalanco gli occhi e lo guardo a bocca aperta.

"Tu come fai a conoscermi?"

"Sono amico di Louis, Niall, Liam, Madison, Lauren e tutti gli altri insomma."

Annuisco e mi mordo il labbro.

Me la riuscirò a godere una fottutissima sigaretta in santa pace?

"Allora piacere, io sono Harry ma già lo sai, tu?"

"Zayn."

Mi si allargano gli occhi e annuisco nuovamente.

"Louis mi ha parlato di te, sei quello che ha parato il culo a Niall."

"Sì io in persona, ora rientro, il dovere mi chiama."

"Quanto ti devo?"

"Per oggi gratis, ma non abituartici Styles."

Mi metto le mani nei capelli e li tiro leggermente spaventato da questo posto e da chi lo abita.

Come possono sapere tutto di tutti? Chi dice queste cose a tutto il paese? Ma soprattutto perché la gente sa che io sono Harry Styles?

Bevo il caffè ormai tiepido e finita la sigaretta la spengo nel posacenere.

Lascio qualche dollaro sul tavolo per educazione e mi dirigo sulla riva del mare.

Una leggera pioggerella si abbatte su di me ma non mi interessa poi così tanto.

Solo dopo poco inizia a diluviare letteralmente e mi sdraio sulla sabbia per bagnarmi il più possibile.

Amo la pioggia, l'ho sempre amata, agli occhi di molti sembro pazzo, ma è solo una piccola fissa, bagnarmi per poi infilarmi in doccia e farmi un cappuccino caldo appena infilato il pigiama.

Mi ricordo che in casa non voglio tornarci e spalanco gli occhi alzandomi velocemente per trovare un posto dove ripararmi.

"Che coglione che sono."

Borbotto tra me e me e sbuffo sonoramente come un bambino di 10 anni.

"Lo sei."

Salto per la paura e sento la mano di Louis stringermi il polso e tirarmi verso la sua macchina.

"Entra bambino."

Entro imbarazzato nella sua bmw e appoggio la testa sulle mani a loro volta sostenute grazie ai gomiti poggiati sulle ginocchia.

Un'estate a Bognor Regis. ¡Larry!Where stories live. Discover now