XXXIII

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"Ciao Harry, possiamo parlare?"

Louis ha uno sguardo perso mentre mi parla, i suoi occhi sono contornati dal nero delle occhiaie, sullo zigomo ha un livido ben evidente e ha i capelli spettinati.

Intorno a me c'è il silenzio assoluto, è come se si fosse fermato tutto per un momento.

In testa ho un milione di pensieri, dovrei mandarlo a fanculo? parlarci? andarmene?

Continuo a guardarlo senza parlare così Niall mi tocca il braccio per farmi risvegliare dai miei mille pensieri.

"Dimmi." La mia voce è più squillante del solito, probabilmente è il nervosismo.

"Possiamo allontanarci?" Annuisco silenziosamente e lo seguo, non ci rivolgiamo parola finché non ci sediamo su una panchina all'ombra in mezzo ad una piazzetta.

Non siamo troppo distanti dal bar dov'ero, riesco a vedere alla perfezione Niall e vedo che anche lui sta rivolto verso di noi per guardarci, non capisco però che espressione abbia, sembra arrabbiato ma non ne sono sicuro.

"Dimmi." Ripeto guardandomi i piedi, non ho il coraggio di guardarlo di nuovo in faccia.

"Mi dispiace." La voce è spezzata, non capisco se stia per piangere o meno, ma decido di continuare a tenere lo sguardo basso.

Non ho molto da dire così rimango immobile e in silenzio.

"Harry davvero, mi dispiace, non so cosa mi sia preso, devi perdonarmi, io non sono così, per favore." A questo punto sono certo che stia trattenendo le lacrime, ma non devo cedere, non posso cedere.

"Louis io non voglio avere nulla a che fare con un violento come te, mi hai fatto paura, anzi ero terrorizzato, sembravi così cattivo."

Mi mordo l'interno guancia, sento che anch'io sto per piangere ricordando l'accaduto ma non è il momento adatto.

"Ma non capisci? Io non sono così, io non sono violento, non so cosa mi sia preso, ero accecato dalla rabbia e poi ero ubriaco, non ci stavo con la testa."

"Come posso fidarmi di te? Se la prossima volta prendi di mira me? Mi fai paura Louis." A quel punto alzo lo sguardo, i nostri occhi s'incatenano in pochi secondi, una lacrima scende dai suoi occhi, così con un gesto repentino se l'asciuga con la maglietta.

"Non potrei mai farti del male Harry, non puoi pensare questo."

"Non posso? Allora dimmi a cosa dovrei pensare, in poche ore sei riuscito a farmi piangere perché partivi con David, poi perché te lo sei scopato e infine perché hai mandato in ospedale una persona. Come posso pensare che non mi farai del male fisico dopo tutto quello psicologico che mi stai facendo passare?"

"Non sono perfetto, ma non sono un violento, Harry mi conosci, non riuscirei a toccarti nemmeno con un dito."

"Senti Louis, è tutto troppo per me ok? Fino a 2 mesi fa non avevo nemmeno un amico, adesso sto imparando a vivere e non voglio rovinarmi tutto questo per te e i tuoi momenti da stronzo."

"Perché non mi capisci?"

"Perché non ti fai capire Louis, mai, io non riesco a starti dietro, un giorno sei meraviglioso, il giorno dopo sei freddo, poi sei di nuovo un'ottima compagnia, poi diventi geloso, certo a volte è piacevole ma la maggior parte delle volte sei esagerato, poi ridi con me e dopo davvero poco tempo ridi di me con altre persone, è un susseguirsi di emozioni, e davvero già prima era particolarmente difficile, ma adesso che mi hai fatto vedere il lato più oscuro di te non ho il coraggio di continuare, sono spaventato Louis, come cambi umore in positivo potresti cambiarlo in negativo, e se sarò da solo mentre vieni accecato dalla rabbia? Che mi succederà?"

Un'estate a Bognor Regis. ¡Larry!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora