Capitolo 6: Difficoltà

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Dopo esserci preparati tutti a dovere, zaini in spalla ed una buona dose di energia mattutina per cominciare la giornata, il manager ci ha fatti caricare su un pullman privato per dirigerci verso gli studi di registrazione e la sala prove.

Adesso sono seduta vicino al finestrino con affianco a me Dokyeom, che ha stranamente insistito per stare nei posti doppi con me in questo piccolo pullman.

Parliamo per un po', ma ogni qualvolta che incappiamo in un momento "morto" interviene sempre Joshua dal sedile dietro a fare qualche battuta divertente, con il suo insuperabile carisma.

Ad un certo punto anche Seungkwan si unisce alla nostra conversazione, e posso facilmente constatare che pure lui non è niente male. A vederlo così, mi sembra un tipo a posto.

Durante il viaggio osservo anche fuori dal finestrino, col naso appiccicato al vetro e la bocca aperta per la meraviglia.

Ieri, quando siamo arrivati qui, non ci ho fatto per niente caso, probabilmente perchè dopo il volo in aereo ero sfinita, ma qui in Giappone è tutto così strano.

Non sono una tipa a cui piace viaggiare, perché francamente non me ne è mai importato nulla, ma devo proprio ammettere che il Giappone a primo impatto mi piace.

Tra l'altro a scuola, precisamente quando ero alle medie, ho studiato giapponese per tutti e tre gli anni, ma non posso dire di saperlo masticare bene. So leggerlo e scriverlo, e poi mi ricordo giusto qualche parola e frase fatta, cosa che mi potrebbe comunque tornare utile nel caso mi perda in mezzo a tutto questo casino.

Dopo circa mezz'ora di viaggio passata allegramente a parlare coi miei ormai "stabiliti" compagni di viaggio, il pullman si ferma sotto ad un'insegna che reca il nome di Studi Pledis Entertainment di Tokyo.

Wow, ci hanno proprio riservato una sede specifica, e questa non me l'aspettavo. Così ci faranno proprio sentire delle persone importanti, nonostante abbiamo appena cominciato la nostra carriera.

« Arrivati, finalmente! Non se ne poteva più!» sento subito sbraitare S. Coups dai sedili in fondo, seguito poi dai lamenti di tutti gli altri ragazzi del suo gruppetto.

Possibile che abbiano sempre qualcosa da ridere o da lamentarsi? Sono quasi peggio di me, l'eterna pigrona che sbraita per ogni cosa!

L'unica differenza è che io adesso sono Dino, quindi non posso per nulla al mondo comportarmi come farei nella realtà.

Anzi, dovrò proprio lasciare la mia pigrizia da parte per il prossimo mese.

***

«Mamma mia che caldo, sono tre ore che proviamo ininterrottamente!»

Il lamento ad alta voce di Mingyu risuona per tutta la sala prove, e tutti annuiscono, con le fronti gocciolanti e gli occhi fuori dalle orbite. Questa volta anch'io non posso far altro che unirmi, dato che con le prove stiamo proprio esagerando (ed è solo il primo giorno...).

«Voglio dell'acqua, adesso!» grida Woozi, piegato in ginocchio sul pavimento, asciugandosi la faccia imperlata di sudore con una manica della maglietta.

«Zitti, e continuate a ballare!» ci rimprovera immediatamente il manager, che è rimasto a guardarci per tutto il tempo mentre ci esercitavamo con i maestri di ballo, ovvero all'incirca per tre ore.

«Ma... siamo troppo stanchi!» interviene allora Jun, a braccia conserte. Il suo viso è il più rosso di tutti, e all'improvviso prende a sventolarsi un po' la maglia per avere aria, lasciando intravedere ad intermittenza la sua leggera muscolatura.

13 Boys, 1 Heart ❥SEVENTEENWhere stories live. Discover now