Capitolo 1: Audizioni

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«Yoonji!»

È - o meglio, era - una tranquilla domenica mattina, fino a quando non sono stata svegliata da un urlo che mi ha fatto sobbalzare.

«Yoonji, svegliati!» ripete la voce, imperterrita.

Tuttavia, non dando segno di volermi alzare, l'ombra che ho capito appartenere a mio fratello si dirige alla finestra e spalanca le tende, facendo penetrare un potentissimo fascio di luce dritto davanti ai miei occhi, così da costringermi a tirare tutti i muscoli facciali.

«Lee Yoonji! Svegliati, ora!» insiste poi, per la terza volta.

«Oppa, ma lo sai che oggi è domenica?! Perché cavolo mi hai svegliato alle... alle 7?!» ribatto, dopo aver spalancato gli occhi dall'incredulità, guardando l'ora nell'orologio del comodino affianco a me.

Se c'è una cosa che mi piace fare alla domenica, quella è dormire. E, se c'è una cosa che mi irrita terribilmente, quella è essere svegliata presto senza alcun motivo.

«E tu lo sai che giorno è oggi?!» replica lui, sarcastico, tirandomi via le coperte.

«Che giorno è... oggi?» ripeto confusa, grattandomi la testa e non capendo cosa voglia dire.

«Oggi ho l'audizione, rimbambita!» tuona allora mio fratello, guardandomi in modo alquanto scocciato.

Ah già, l'audizione! Come ho fatto a dimenticarmene?

«Oddio, scusami tanto oppa, me n'ero completamente scordata!» esclamo con enfasi, dandomi una pacca sulla fronte.

Dopodiché inizio a vestirmi, ma non prima che Chan sia uscito dalla mia stanza sbuffando un «Sempre la solita».

Sono veramente smemorata, ma del resto non posso farci niente. Finisce sempre così: io che mi scordo le cose e Chan che mi sgrida.

In effetti, però, non ha tutti i torti: mio fratello ci tiene veramente tanto a questa audizione, e sono due mesi ormai che sta facendo il lavaggio del cervello a me e soprattutto a mio padre, perché ritiene che questa sia la sua occasione perfetta che aspettava da tutta la vita.

È fatto così, mio fratello: agile e intelligente, lo definirei tranquillamente iperattivo, dal momento che ha mille passioni e trova sempre il tempo - e la voglia - di coltivarle tutte. Adora in maniera spropositata il canto, il ballo, tutto ciò che ha a che fare coi videogames, lo sport e, perché no, anche lo studio.

Io invece sono il suo esatto opposto: tanto lui è agile, quanto io pigra. Tanto lui è intelligente, quanto io stupida. Insomma, ci compensiamo a vicenda!

Le sue principali passioni hanno a che fare col movimento, tutto il contrario delle mie: io amo dormire e mangiare, attività che non richiedono particolari abilità, dal momento che tutti sanno svolgerle. Tuttavia sono fatta così, e non è mica colpa mia.

Il mio motto è: viva la pigrizia!

Passando a cose più serie... Il mio nome è Lee Yoonji, ho 16 anni e vivo a Seoul, in Corea del Sud, assieme a mio fratello gemello Lee Chan e mio padre Lee Young Seung, chiamato da tutti signor Lee.

Purtroppo mia madre ci ha lasciati ormai 10 anni fa, per colpa di uno stupido incidente avvenuto mentre tornava dal lavoro. Mi ricordo ancora molto chiaramente il momento in cui lo abbiamo saputo. Siamo sprofondati nel buio, dato che ci è venuta a mancare una figura materna di fondamentale importanza, e ci siamo ritrovati soli.

Da quel giorno io, mio fratello e mio padre abbiamo continuato a vivere con l'amaro in bocca e con un gran peso sulla coscienza. A fatica abbiamo superato questo grave lutto, ma mio padre non mi ha certo aiutato nel farlo. Lui, quasi sempre fuori città per affari di lavoro, si giustifica dicendo che a 16 anni ormai non abbiamo più bisogno di un "baby sitter" che ci sorvegli 24 ore su 24. E così, io e mio fratello Chan abbiamo ormai imparato a vivere indipendentemente, senza una figura materna e con un padre assente.

13 Boys, 1 Heart ❥SEVENTEENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora