Capitolo cinquantasette

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(-3 to the end)

Era passata una settimana dall'ultima volta che Louis aveva sentito Harry, erano passati tre giorni dal video in cui il riccio chiedeva il suo perdono, insomma sembrava che tutto passasse, ma la tristezza che il liscio provava dentro di sè, non passava mai. Inutile dire, inoltre, che questo sentimento lacerante si moltiplicava per mille, quando il più piccolo metteva piede a scuola. Ritornato a Doncaster, Louis, dovette riscriversi al suo istituto, tornando tra gli stessi compagni di merda e davanti ai soliti professori nauseanti. Odiava la scuola; non per lo studio o per la sveglia che strillava troppo presto; la odiava per tutte quelle persone che lo circondavano e da cui Harry, mesi prima, l'aveva salvato. Si ritrovava di nuovo in mezzo ad un'oceano, troppo grande per essere attraversato a nuoto.
Così, anche quella mattina, prese posto sul suo solito banco, notando il persistente sguardo dei suoi compagni, che ancora si chiedevano cosa fosse successo tra lui e il calciatore, ma troppo codardi per chiedergli informazioni direttamente: alla fine avevano tutti visto il video ed anche il bacio tra il riccio ed un altro uomo, posto in prima pagina su quasi tutti i giornali, ma c'erano ancora dei tasselli che non combaciavano e sapevano di essere stati troppo stronzi con il liscio negli anni addietro, per poter chiedere un riassunto della storia. All'entrata del professore si limitarono tutti a prestare attenzione alla lavagna, che venne subito riempita di scritte e disegni di solidi geometrici con annesse formule. Ma nessuno era davvero poi così concentrato alla lezione perchè, diciamocelo, era pur sempre scuola; nessuno ascoltava veramente quello che usciva dalla bocca dell'insegnate, anche se gli facevano credere il contrario per non beccarsi una punizione, nessuno stava davvero cercando di capire il processo per eseguire quell'equazione goniometrica, quindi, quando un rumore proveniente dall'esterno, invase le mura della loro vecchia classe, tutti non poterono far altro che incuriosirsi. Una specie di voce, leggermente sfocata dagli spessi vetri delle finestre, sembrava provenire dalla strada; una voce impossibile da riconoscere perchè troppo lontana. Eppure, quando anche il professore se ne accorse, disse agli alunni di rimanere in silenzio e si avvicinò alle finestre, per controllare la situazione all'esterno e per prendere i necessari provvedimenti. Quando, però, vide ciò che stava succedendo, un piccolo sorriso apparve sulle sue labbra, scordandosi subito i propositi per cui era andato a controllare e voltandosi verso la classe, puntò gli occhi contro la figura minuta di Louis, l'unico che non era interessato a quella scena.
Il professore era da tempo che lo vedeva triste e giù di morale, non che prima fosse stato il ragazzo più allegro sulla faccia del pianeta, ma mai l'aveva visto così abbattuto. Sembrava anche non mangiare più, in quanto il suo corpo era leggermente dimagrito ed inoltre, due occhiaie profonde segnavano il suo viso costantemente, simbolo delle poche ora di sonno assunte dal liscio. Ed il professore sapeva cosa era, purtroppo, successo ma anche lui non aveva mai osato fare domande. Alla fine era pur sempre un professore, non poteva fare 'l'amico intimo' di un suo alunno. Eppure, ciò che c'era lì fuori, gli fece capire che era giusto, almeno per quel giorno, saltare l'ora di lezione e dedicarla a quel ragazzo a cui avevano portato via quella luce regalatagli dall'arrivo del capitano nella sua vita. Sapeva quanto Louis dovesse subire a scuola e lui non era nessuno per rovinargli la vita o per farlo ricadere in quel baratro da cui Harry l'aveva fatto uscire.
'Tomlinson, penso ci sia qualcosa per te' sorrise nuovamente, impaziente di vedere la reazione del ragazzo di fronte a quella bellissima scena.
Fu a quel punto che tutta la classe si alzò, Louis compreso, per andare verso i vetri e scoprire finalmente cosa aveva 'disturbato' la lezione. Louis si avvicinò pian piano, vedendo alcuni compagni fargli spazio per poter permettergli di guardar fuori; si alzò sulle punte per raggiungere meglio l'altezza delle finestre e guardò giù, trovandosi l'inaspettabile.

'In questo mondo tremendo, che rendi stupendo soltanto esistendo.
                    TI AMO.     
-Harles'

Un grande cartellone era posto al centro della strada, circondato da Niall, Zayn, Liam, Josh e Stan mentre il suo Harry, il suo bellissimo capitano, era posizionato qualche centimetro più avanti, con un megafono nelle mani, da cui stava parlando. Aprì subito la finestra, per riuscire meglio a capire cosa il riccio gli stesse dicendo e solo in quel momento notò anche un enorme folla che veniva placata da transenne ed agenti di sicurezza. Come avevano fatto a non accorgersi prima lui e i suoi compagni, del casino che c'era lì fuori?
'Finalmente hai deciso di farti vedere, amore' sorrise Harry, non appena gli occhi sgranati del liscio si puntarono sulla sua figura.
'Ho fatto tutto questo, per farti capire quanto ti amo, per riuscire ad avere il tuo perdono e per riaverti con me. Non ho davvero colpe per quello che è successo, credimi. Non avrei mai chiesto o voluto un bacio da qualcuno che non fossi tu. Sono qui, davanti a tutte queste persone, davanti ai miei compagni di squadra, ai tuoi compagni e ai tuoi professori, per dimostrarti che io non ho mai amato e mai amerò nessuno come ho amato te. ' Harry si girò verso Niall, che corse subito dal suo amico per prendergli il megafono tra le mani. Louis intanto, fregandosene dei mormorii provenienti dalle sue spalle, continuava a puntare i suoi occhioni su quelli del più grande, che ora si era messo in ginocchio, con Niall che teneva il megafono di fronte alla bocca del riccio.

Dio mio.

'Louis William Tomlinson' disse allora Harry, per poi estrarre dalla sua enorme giacca quella che sembrava una scatolina di velluto.
'Vuoi sposarmi e passare il resto della tua vita con questo ragazzo che, seppur scemo, ti ama alla follia?'
Di certo, Louis non si sarebbe mai immaginato una cosa del genere.

A/N

Scusatemi per il ritardo, ma non potete davvero capire quanto cazzo sia difficile la quarta liceo. Ho passato giorni a studiare fino alle due/tre del mattino, perchè ero davvero sommersa. Da settimana prossima, ci sarà una settimana abbastanza tranquilla. Manca poco alla fine e vorrei concludere la storia il più velocemente possibile.

GRAZIE, GRAZIE E ANCORA GRAZIE, PER LE DIECIMILA VISUALIZZAZIONI E PER LE MILLE STELLINE.

Se vi interessa, potrei lasciarvi il nome del mio profilo facebook. Magari commentate e, se ci saranno molte richieste, lo scrivo nel nuovo capitolo.

A presto
@yoursmileshine

• Footballer •Where stories live. Discover now