Capitolo quarantacinque

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ATTENZIONE: SMUT
A TUTTE QUELLE CHE NON PIACCIONO QUESTO GENERE DI COSE (Che poi, seriamente, quanto la fate tragica; scopano anche loro, dio mio) PUÒ SALTARE IL CAPITOLO.
Che poi, rido, questo è il capitolo più lungo ed è tutto incentrato sulla loro scopata, vabe.
Buona lettura

'Bene, dove eravamo rimasti?' chiese Harry con finta innocenza, dopo aver chiuso la porta di casa, tornati dall'allenamento. Louis sorrise e si avvicinò al riccio, che subito lo prese tra le sue braccia, posizionando le sue grandi mani, sui fianchi tondi di Louis. 'Forse potrei fartelo ricordare io' detto questo, il più piccolo, iniziò a baciare il riccio ovunque potesse: sulle guance, sul naso e sulle labbra. Quelle meravigliosa labbra rosse, che erano sue, esclusivamente sue. Harry non perse altro tempo e prese in braccio il ragazzo che, dal canto suo, si attaccò a lui come un koala, senza aver la minima intenzione di voler lasciare le labbra del compagno. Appena entrò in camera, adagiò il suo piccolo sul letto, per poi sormontarlo con il suo peso e baciarlo ancora e ancora.
Le mani di Harry vagarono subito sotto la maglietta del più basso, accarezzando la sua pelle nivea che in quel momento era percorsa da brividi di piacere ed eccitazione. Il più piccolo, invece, non aspettò un momento di più e prese i lembi della maglia del riccio, levandogliela con delicatezza e beandosi poi di quel corpo perfetto e candido, decorato da svariati tatuaggi, che lo rendevano ancora più attraente e bello e sexy. Dopo essersi dedicato a sufficienza alla sua bocca, Harry passò al collo che fu vittima di morsi delicati e baci leggeri che si trasformarono in macchie violacee, segni della proprietà di quest'ultimo di quel corpo. E mentre anche Louis gli sfilava la maglietta, passò ancora alle labbra rosee del più piccolo, che erano diventate un'indipendenza per lui: sempre così invitanti e morbide, fatte apposta per incastrarsi con le sue. Il piccolo lasciò fuoriuscire un gemito, quando Harry iniziò a torturargli un capezzolo, succhiandolo e morsicandolo allo stesso tempo, mentre Louis non faceva altro che muovere le mani su e giù per il corpo del calciatore. Quando le loro erezioni, ancora troppo coperte, si scontrarono, entrambi decisero che era arrivato il momento di alleviare quel dolore. Fu Louis il primo a togliere i pantaloni ad Harry, fiondandosi poi a lasciare dei piccoli e umidi baci sulla sua grandezza, ancora coperta dal tessuto dei boxer.
Intanto Harry, con un colpo solo calò gli indumenti del liscio, lasciandolo completamente nudo; il che era uno spettacolo alquanto appetibile, perché Louis era bello, bello da star male, era spigliato, forte, coraggioso.. Insomma, l'aggettivo giusto che Harry avrebbe utilizzato per descriverlo sarebbe stato un 'perfetto'
-Vedo che abbiamo fretta- Sogghignò Louis riferendosi al modo in cui il più grande lo lasciò senza vestiti. Harry, dal canto suo, lo prese delicatamente per il collo, facendo unire le loro labbra per quella che sarà stata la milionesima volta in quella giornata, in un bacio che sapeva di passione e desiderio. Louis diede un piccolo bacio a stampo sulle labbra a cuore del capitano, per poi iniziare a lasciare una scia di piccoli baci che dal collo arrivavano a quella V marcata, che mandava Louis al limite del controllo. Guardò prima il volto di Harry, come per chiedergli un tacito permesso e poi prese in mano la sua lunghezza, massaggiandola e soffermandosi sulla cappella gonfia, che strofinava con un pollice. Non ci mise molto a sostituire la mano con la bocca: Il più piccolo, infatti, iniziò a leccare il contorno della punta, per poi affondare fino in fondo, il più possibile. E la cosa più bella per Louis erano i gemiti di piacere che fuoriuscivano dalla bocca di Harry, che con dei movimenti del bacino, invitava il più basso ad andare più veloce e ancora più a fondo, se è possibile. Così Louis si ritrovava a muovere la bocca, su e giu, per poi leccare con la lingua tutta la sua lunghezza, dal fondo fino all'estremità, fino a lasciare un piccolo bacio sulla punta ingrossata. In tutto questo Harry non fece altro che mugolare di piacere, cosa che fece aumentare ancora di piu, se è possibile, l'eccitazione di Louis che amava troppo quella voce così roca, soprattutto quando chiamava il suo nome. Harry non ancora soddisfatto, invertì le posizioni, trovandosi sopra il corpo del più piccolo che sorrideva malizioso. Iniziò a strusciarsi sul corpo di Louis ed entrambi gemettero quando le loro frizioni si scontravano, in un movimento lento che faceva impazzire entrambi. Voleva di più, stava scoppiando. Non aveva mai provato questo tipo di emozioni: gli aveva solo fatto un pompino, eppure aveva la sensazione che sarebbe potuto venire da un momento all'altro. Sobbalzò quando sentii Harry prendere in mano le erezioni di entrambe, iniziando a sfregarle con le sue mani grandi e calde, insieme.
-Dio Harry- Gridò stringendo le natiche di quest'ultimo che continuava con il suo movimento di polso, soddisfatto della reazione del suo amore. Harry portò Louis sopra i suoi fianchi, per poi allungarsi verso il comodino e prendere il tubetto di lubrificante ed un preservativo. Diede un bacio a fior di labbra al suo piccolo, per poi chiedergli in un sussurro: -Sicuro che te la senti, piccolo?-
Appena vide Louis annuire, Harry lo strinse a sè, per poi ungersi le dita con il liquido del tubetto. Fece sdraiare Louis sul letto, posizionandosi tra le sue gambe:
-Se fa male, fermami, non voglio farti soffrire-
E Louis sorrise a quelle parole: sorrise perchè Harry era dolce, perchè Harry si preoccupava per lui e non poteva chiedere di meglio. Tirò a sè Harry quando quest'ultimo spinse delicatamente un dito dentro il suo orifizio e lo baciò con passione, stringendogli una natica tra le dita, per poi gemere nella sua bocca quando Harry aggiunse un secondo dito, e poi un terzo. Era tutto così bello.
-Ti prego H-Haz- Sospirò Louis ormai al limite. Harry accolse la richiesta del liscio, estraendo le dita dal suo corpo ed infilandosi minuziosamente il preservativo appena tolto dall'apposita pellicola.
Louis intrecciò le loro mani, non appena la lunghezza di Harry fu completamente dentro di se, mentre quest'ultimo se ne stava fermo a contemplare il viso del suo piccolo, per farlo abituare alla sua presenza. Non appena Louis fu pronto, il più grande iniziò a spingersi dentro di lui, con movimenti non troppo veloci e delicati. La stanza si riempì subito di gemiti, di frasi sussurrate, rumori di baci e delle loro pelli che entravano in collisione ad ogni spinta. Louis si sentiva completo, si sentiva semplicemente nel posto giusto, dopo molto tempo, soprattutto quando Harry, con il pollice, accarezzò delicatamente il fianco del liscio, sul quale spiccava una cicatrice rossastra, piccola conseguenza dell'operazione. E quando dopo alcune spinte, Harry iniziò a toccargli la sua lunghezza massaggiandola con lo stesso ritmo dei suoi movimenti, Louis non riuscì più a vedere.
-H-harry, io-
-Sh, vieni amore, vieni per me.-
E a quelle parole, Louis venne copiosamente sul suo petto, sporcando anche la mano del ragazzo, che subito lo seguì, riversandosi dentro di lui. E la cosa che fece più piacere ad entrambi, era il fatto che ognuno, durante l'orgasmo, aveva gridato il nome dell'altro.

CONTINUA 😏

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