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E questa da dove esce fuori, porca merda.

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Zayn's POV

"Louis non è come tutti gli altri ragazzi, capisci?"

"Dimmi qualcosa che non so" ridacchiò Harry

Continuai a sorseggiare il mio mojito con un'espressione soddisfatta in viso mentre parlavo del comportamento del mio migliore amico. Harry mi aveva raccontato cosa era successo il giorno prima in mia assenza e che c'era rimasto piuttosto male: pensava che fosse colpa sua se Louis aveva reagito in quel modo e si era arrabbiato così tanto. Io cercavo di rassicurarlo dicendogli che lui era fatto così, a volte poteva dimostrarsi presuntuoso e impertinente. E il fatto di essere stato lasciato dal suo ragazzo non aveva fatto altro che peggiorare la situazione.

"Mi dispiace che abbia reagito in quel modo, ma quando Stan lo ha mollato gli è caduto il mondo addosso"

Non ero ubriaco, per niente e non volevo ubriacarmi di nuovo. Avevo solo intenzione fare quattro chiacchiere con il mio amico.

Non vedevo Harry come la prossima preda da portare a letto, anzi era tutto il contrario.

Certo, era piuttosto attraente e non potevo dire di non aver mai flirtato con lui alla ricerca di un qualcosa di più dell'amicizia, ma lui era piuttosto fermo nelle sue decisioni. Non era il tipo che andava con il primo ragazzo che gli capitava sotto tiro, e per essere un barman era difficile non cadere in tentazione.

Harry era diverso dagli altri, era una persona buona, di quelle che non se ne vedevano spesso in giro ed io non volevo rovinare quell'aspetto di lui. Non volevo fare sesso con lui se questo significava perdere il suo rispetto e la sua amicizia. Era un buon amico e apprezzavo questo suo saper ascoltare le persone. Non avrei mai potuto farmi scappare l'occasione di diventare l'amico di una persona del genere.

In poche settimane mi aveva raccontato tutto della sua vita, di quello che voleva fare in futuro e di come si era ridotto a fare il barista. Ma, a detta sua, gli piaceva fare questo lavoro. Gli piaceva stare in compagnia delle persone e capire il motivo per cui si erano ridotti ubriachi fradici sul pavimento, per poi aiutarli per quel che poteva e magari dare loro dei consigli. Non avevo mai visto un ragazzo prendersi cura di altre persone senza volere niente in cambio, ma Harry era fatto così ed io avevo imparato a volergli bene. Non aveva avuto per niente un passato facile e proprio per questo adesso cercava di rendersi utile per gli altri.

Harry era stato cacciato di casa quando aveva solo diciassette anni. I suoi genitori, che provavano un ingiustificabile ostilità nei confronti del figlio, non avevano avuto nessun rimpianto, non avevano mai cercato di contattarlo. Se ne erano semplicemente sbarazzati nel modo più crudele che potesse esistere.

La goccia che fece traboccare il vaso fu quando Harry confessò ai suoi di essere omosessuale. Loro, che già lo vedevano come un peso nella famiglia, gli avevano preparato una piccola valigia e lo avevano letteralmente sbattuto fuori di casa. Harry, come mi aveva raccontato, pensava che i suoi genitori preferissero sua sorella Gemma piuttosto che lui. Lei era aggraziata, intelligente, sapeva esprimersi con parole forbite ed era la pietra preziosa della sua famiglia, soprattutto dopo aver conquistato la sudata laurea in giurisprudenza. Lui invece, considerato come il figlio nato per errore, non era proprio quello che i suoi genitori si aspettavano: a scuola non dava il massimo delle sue capacità, non aveva obiettivi ambiziosi, era piuttosto goffo e non parlava quasi mai. I suoi infatti, annoiati di ascoltare i lunghi discorsi dettati con estrema lentezza dal figlio, preferivano il suo silenzio. Così Harry, piuttosto che non essere ascoltato da nessuno, aveva imparato a tacere ed ubbidire.

Dopo essere stato respinto dalla sua stessa famiglia, si era ritrovato letteralmente senza un posto dove stare. Aveva vissuto un paio di giorni in strada, non avendo idea di cosa fare della sua vita, fino a quando aveva deciso di trovarsi un lavoro per poter sopravvivere. Vista la sua età non era stato affatto facile trovare qualcuno che lo assumesse, fino a quando il proprietario di un bar della zona lo vide che vagava per le strade quasi facendo la carità ai passanti. Spinto da un moto di compassione lo prese sotto le sue ali e lo accudì lui stesso, facendolo lavorare come l'inserviente del locale. Sapeva che rischiava grosso facendo lavorare un minorenne nel suo bar, ma non potè fare a meno di prendersi cura del ragazzo dopo averlo visto in quelle precarie condizioni. Harry riprese gli studi e riuscì-- non con poca fatica-- a prendere il diploma.

The Barman ➼ Larry FanfictionWhere stories live. Discover now