[Capitolo 23]

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Mara's pov

"Vai convinto" rispondo sbuffando proprio come qualche minuto fa.

Credevo fosse arrabbiato con me da quella sera in cui per sbaglio gli ho battuto la porta in viso.
Per quanto io cerchi di nasconderlo,sono innamorata di lui e mi fa piacere sia qui.
Beh, si sa, ho un carattere un pó così... Lunatico,dolce.

Continuo a camminare per la mia strada e lui mi segue.

Alzo gli occhi al cielo e lui parla.

"Cosa ci facevi al laghetto con quel tizio,quel giorno?"

Ma è serio? É passato quasi un mese da quel giorno.

"Stavo passeggiando" sbuffo "Ho ragione sul fatto che tu mi stalkeri" rido.

"Non lo faccio" sputa d'un fiato.

"Certo" dico rimettendomi le cuffie nelle orecchie "A domani" dico.

Non sentendo alcuna risposta,continuo a camminare verso casa e mi precipito in camera mia,non appena varco la soglia.

Non passano neanche 15 minuti che mi arriva un messaggio da David.

"Ti va di andare a fare un giro più tardi?" digita.

Ci penso qualche minuto e poi rispondo con un "Okay".

Sono quasi le 14.00.
Apro lo zaino e prendo il libro di matematica per ripassare qualche regola sulle ultime due spiegazioni dello scorso anno.

Mi è sempre piaciuta la matematica per quanto riguarda la pratica,ma giuro,la teoria mi fa andare su tutte le furie.

Mi stendo qualche minuto sul letto e poi vado a fare un bagno caldo.
Mi asciugo e indosso dei jeans stretti,una maglietta leggera bianca e un gilet nero corto.
Indosso le mie All Star e mi trucco un pochino con del rossetto rosso e un pó di matita nera all'interno dell'occhio.

Prendo il cellulare e accendo il display per un'eventuale arrivo di qualche messaggio.

Sono pronta. Penso tra me e me.

Scendo di sotto e incontro Mirko.
"Hei" dice nel vedermi scendere le scale.

Sfoggio un piccolo sorriso e lui non esita a chiedermi dove sto andando.

Il mio cellulare vibra. Un messaggio. Lo apro.

"Tra poco in piazza,un bacio" sorrido involontariamente ed emetto un gridolino.

Mirko mi sta guardando con un espressione interrogativa.

Mi sento una bambina,non ero così entusiasta da un bel pó. Forse c'è ancora una possibilità che io sia felice. Ripenso alla professoressa di "psicologia" e a tutto quello che ha detto.

Combatteró per il mio unico desiderio.

Mi guardo allo specchio un'ultima volta prima di uscire di casa e dirigermi verso la piazza, che dista soltanto qualche minuto da casa mia.

---

"Ciao" sorride nel vedermi arrivare.

Non so proprio come comportarmi. Non sono abituata ad uscire con qualche ragazzo. Non succedeva da tanto tempo.

"Hei" riesco a dire prima di sedermi vicino a lui su un muretto.

"Abbiamo una conversazione in sospeso" dice guardandomi negli occhi.

Oddio?!

"Come?" dico.

"Oggi non mi hai risposto all'uscita di scuola"

"Si che l'ho fatto" mi difendo.

"Uhm...non proprio" afferma.

"E tu devi dirmi perché eri arrabbiato con me!" sputo acida.

"Perché pensavo preferissi lui a me" dice fissando il pavimento in pietra.

Rido e lui mi guarda con aria interrogativa

"Beh? Che ridi?" dice serio.

"Sei geloso" dico sorridendo.

Si limita a guardarmi e risponde solo dopo qualche minuto.

"È solo che..vabbé nulla" dice scalciando qualche pietra.

"Come vuoi" dico arrendendomi.

Andiamo a fare una passeggiata, e iniziamo a parlare dei nostri hobbies e su ciò che ci piace fare.

Sono le 7.00 ed è ora di tornare a casa visto che é quasi buio.

Siamo davanti casa mia e sento il dovere di ringraziare David per avermi fatto distrarre dai miei pensieri.

"Ehm..beh,grazie" dico sentendomi in imbarazzo.

"È stato un piacere" sorride.

No oddio. Per favore non farlo o mi sciolgo.

"A domani" dico prima di voltarmi.

Mi sento afferrare per il braccio e dei brividi mi percorrono la spina dorsale quando sento le sue labbra poggiarsi sulle mie.




Il segreto che mi ha uccisa (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora