[Capitolo 20]

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Mara's pov

Mi sveglio di soprassalto in seguito ad un incubo. Non ricordo esattamente cos'é successo. So solo che sono seduta nel bel mezzo del letto a respirare faticosamente.

Faccio un respiro di sollievo e accendo il display del cellulare: sono appena le 7 di mattina. Decido di andare a fare una doccia per rilassarmi, visto che sono ancora molto agitata, e indosso dei leggins neri fino al ginocchio e una maglietta lunga.

Scendo giu e in cucina non c'é nessuno.
Apro il frigo e prendo del latte fresco, lo verso in un bicchiere grande e lo diluisco con un pó di caffé. Mi siedo a tavola e fisso un punto nel vuoto.

"Hei" dice Mirko sbucando in cucina.

"Giorno" dico smettendo di bere.

"Tutto bene?" Chiede.

"Si" rispondo.

"Oggi si torna a casa e poi tra 15 giorni c'é scuola" mi ricorda lui.

Dio,di nuovo no. La scuola no. Si,mi piace studiare; ma certe persone non le voglio vedere. Porco cane.

"Già" dico fingendomi indifferente.

"Vado a cercare la nonna" dico uscendo e andando verso la fattoria,che si trova accanto alla casa dei miei nonni.

"Bambina mia" sorride mia nonna nel vedermi arrivare. "Diventi sempre più bella lo sai?" Continua "Sono fiera di te".

Un filo di tristezza compare sul mio volto. Diventi sempre più bella lo sai? No che non lo so, allo specchio vedo solo un mostro che si sta rovinando la vita per uno stronzo che l'ha abbandonata e per una migliore amica che se n'é andata, purtroppo. Sono fiera di te. Nonna, quante cose non sai. Non diresti questo se sapessi che sono un'autolesionista.
E poi mi abbraccia. É sempre stata così. Ti abbraccia anche se ti rimprovera.

Sorrido a quel suo gesto. In fondo, i nipoti, per i nonni, sono la felicità più grande e non vorrebbero vederli soffrire.

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"Mi raccomando, fate i bravi" continuano a ripeterci i nonni, sia a me che a Mirko.

Pensateci, eh, abbiamo 17 e 18 anni.

Salutiamo e poi ci dirigiamo in auto. Ci aspettano altre 2-3 ore di viaggio.

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"Mara" mi scuote dolcemente Mirko "Siamo arrivati" dice.

"Mmh" dico prima di sbadigliare e realizzare dove siamo.
Ovvero a casa.

Prendo la mia valigia e la porto su in camera mia. Sono le 19.
Dopo averla disfatta, vado a fare un'altra doccia. Mi serve per rilassarmi e sfogarmi.

Apro il getto d'acqua calda e mi infilo nella doccia. L'acqua scorre delicatamente su tutto il mio corpo e chiudo gli occhi come per godere questo momento.
Mi insapono il corpo e i capelli e di seguito mi sciacquo. Avvolgo un asciugamano intorno al corpo e vado in camera a indossare i vestiti: dei semplici pantaloncini e una canotta, che uso come pigiama.

Prendo la lametta dal mio cassetto e fisso un punto preciso: il polso. Oggi sono in vena di disegni: faccio un taglio piccolo, poi un altro ancora e a seguire tanti altri. Ho disegnato una croce, molto spessa. E il sangue non cessa di uscire. Corro in bagno e metto il polso sotto il rubinetto, sperando che passi o non saprei che spiegazioni dare a Mirko.
Dopo circa 10 minuti é tutto finito. Alleluja.

Scendo in cucina a mangiare, e dopo andiamo con Mirko in camera sua a guardare un film. "Scary Movie 5" oddio stavo morendo dalle risate e a volte anche dalla paura.

Mi addormento.

Il segreto che mi ha uccisa (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora