[Capitolo 2]

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Mi sveglio molto tardi e scendo in cucina in cerca di qualcosina da mettere sotto i denti.
Prendo un succo di frutta e lo verso nel bicchiere; poi, vado in dispensa e prendo una brioche.
Finisco e lascio il bicchiere sul lavabo.

Torno in camera e prendo il cellulare. Rimango qualche minuto a guardare la foto della mia migliore amica,Elena. Beh, ormai non c'é più. Ha perso la vita durante un incidente in auto con i suoi genitori. Era l'unica ragazza che mi comprendeva,a cui potevo raccontare tutto.

Io sapevo tutto di lei e viceversa. In ospedale le avevo promesso di vivere per lei, avevo promesso di condividere la mia felicitá con lei, ma quando è morta, un pezzo del mio cuore e metá della mia anima, se ne sono andati via. Ma io devo essere forte, devo farlo per lei. La ragazza dalle mille avventure e dalle mille sorprese. La ragazza che non perdeva mai il sorriso, neanche quando il mondo le crollava addosso. La stimavo moltissimo. Anche se, parte della promessa non l'ho mantenuta.

Era come una sorella,non di sangue, ma per scelta.

Accenno un sorriso anche se sento la mancanza; ma,ripeto sempre,che devo accettare le assenze piuttosto che urlare le mancanze.

Lascio il cellulare sul letto e mi dirigo verso il bagno.

Mi sfilo i vestiti e mi immergo nella vasca piena di acqua calda.

Metto un pó di bagnoschiuma sulla mia spugnetta e la passo delicatamente su tutto il corpo, facendo attenzione ai tagli sui miei polsi, bruciano in un modo incredibile.

Gemo al contatto del sapone con i tagli.

Si, sono un'autolesionista.
Ecco la promessa di Elena che non ho mantenuto. Quella di vivere al meglio la mia vita.
Il problema é che la sua morte mi ha scosso moltissimo e, questo, è stato il primo "sfogo" che mi è venuto in mente.

Esco dalla vasca, stando attenta a non scivolare e avvolgo il mio corpo in un asciugamano.

Torno in camera e scelgo i vestiti da indossare.

Opto per dei pantaloncini di jeans e una maglietta a maniche corte.
Non sopporto il caldo, non ho nemmeno pensato di mettere maglie a maniche lunghe per nascondere i tagli, assolutamente no. Semplicemente indosso una marea di bracciali.

Scendo in cucina, perchè è ora di pranzo.

*Ore 16.00*

Sono in camera mia, sul letto, con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare «Thinking out loud» quando mio fratello Mirko entra in camera.

"Hey" dice avvicinandosi

"Fratellone" dico accennando un sorriso

"Che ne dici di mangiare fuori?" chiede.

"Ma io pensavo.." ribatto,

Ma lui mi interrompe.

"L'avevi promesso" sorride

"Okay" ricambio il sorriso sbuffando.

"Alle 19.30 devi essere pronta, ci saranno anche due dei miei amici e Luna"

"Va bene" dico un pó incerta.

Luna è la sua ragazza, sono fidanzati da ben 10 mesi. La adoro perchè è una persona molto semplice, capelli lunghi castani, occhi color nocciola e un fisico perfetto.

Decido di iniziare a prepararmi in modo da essere pronta per le 19.30

Cosi vado verso lo specchio, prendo la mia trousse e comincio a passare un pó di ombretto grigio sulle palpebre, la matita nera all'interno degli occhi e l'eyeliner nero sopra.

Amo il nero. Infine, per cambiare, sulle labbra applico un pó di rossetto rosso acceso.
Prendo una borsa e ci metto dentro il cellulare, dei fazzolettini e il portafoglio.

Mi stendo sul letto e inizio di nuovo a leggere il libro di ieri, in attesa che mio fratello sia pronto.

*Ore 19.00*

Sono in cucina a guardare la Tv,quando sento mio fratello suonare il clacson dell'auto, così la spengo.

Mi dirigo verso lo specchio che si trova all'entrata e dó una sistematina ai capelli. Poi esco e salgo in auto.

"Sempre stupenda la mia sorellina" dice.

"Sicuramente. Grazie" sorrido.

Arriviamo davanti a una pizzeria e ci sediamo all'aperto.
Intanto aspettiamo che arrivino Luna e, gli amici di Mirko.

Vedo arrivare un ragazzo alto, moro con gli occhi neri come la pece e un altro ragazzo alto, capelli neri e occhi azzurri, in compagnia di una ragazza.

Mirko si avvicina a me.

"Non pensavo venisse in compagnia della sua ragazza, puoi comunque stare con lui" mi sussurra all'orecchio indicando il ragazzo moro.

"Non importa,tranquillo" sussurro a mia volta

"Scusate,faccio una telefonata" afferma Mirko.

E mentre i due fidanzati sono occupati a baciarsi; il ragazzo moro, dal nome sconosciuto si avvicina a me.

"E tu devi essere Mara" dice accennando un sorriso

"Esatto" ricambio

"Tuo fratello mi ha parlato molto di te. Piacere,Manuel" dice porgendomi la mano

"Piacere" dico stringendola.

Ci sediamo a tavola e ordiniamo. Prendo una pizza americana (patatine e wurstel) e una lattina di Coca Cola.

Finiamo, paghiamo e andiamo a fare una passeggiata.

Mirko stringe la mano a Luna.
Leonardo,credo che si chiami, stringe la mano alla sua ragazza e, io e Manuel, rimaniamo vicini senza fiatare, anche se a volte mi fissa e mi fa sentire a disagio.

Circa due ore dopo,dico a mio fratello che vado a casa e dopo avermi dato un bacio sulla guancia, mi consente di andare via.

"Buonanotte ragazzi" dico sfoggiando un sorriso

"Buonanotte" rispondono quasi all'unisono.

"Aspetta,ti accompagno con l'auto" dice Manuel.

"No, tranquillo" dico

"Guarda che era un'affermazione" ride e poi continua "Su, vieni"

Salgo in auto e partiamo, mette la musica di sottofondo e c'è un silenzio imbarazzante.

Arriviamo davanti a casa e quando sto per scendere mette una mano sulla mia gamba scoperta. Un brivido mi percorre la schiena.

"Sei bellissima" dice

"Grazie" dico arrossendo,come al solito.

"E sei carina anche quando arrossisci" dice ridendo.

Rido anch'io.

"Buonanotte" dice lasciandomi un bacio sulla guancia

"Notte" sussurro.

Chiudo la portiera dell'auto e inizio a cercare le chiavi di casa nella mia borsa. Poi apro ed entro.

Salgo in camera e mi butto sul letto sfinita, mi addormento.

Il segreto che mi ha uccisa (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora