Capitolo 23

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Fuori era ancora buio e il cielo sembrava non accennare a schiarirsi; l'aria era piuttosto fredda e Azzurra pensò di aver fatto bene a portarsi sciarpa e cappello. Lei e James erano a bordo dell'elicottero ed era la donna a guidare; James le aveva spiegato come dovesse fare e a giudicare da come si muovevano, l'aveva fatto bene.

"Hai visto darling? Tutta quella paura per niente!" Si complimentò il cognato.

"Sì, ma mi sono fidata di te." Rispose.

"No, ti sei fidata di te stessa." 

"È una sensazione meravigliosa."

"I know darling...ehy attenta! Per un pelo, povero uccellino, che brutta fine gli avresti fatto fare!"

"Ahahahaha hai ragione!"

"Hai una risata davvero piacevole."

James aveva il potere di liberare la sua mente  e fino ad allora non se ne era mai resa conto. Nell'attimo in cui i loro occhi si erano incrociati aveva potuto osservarlo con più attenzione; era davvero attraente. Era molto alto, capelli corti e neri, labbra rosee e carnose, occhi di un intenso color nocciola e vistosi pettorali. Per un momento le venne spontaneo chiedersi che cosa avesse visto mai un uomo del genere in una donna come sua sorella Laura. Non che Laura fosse una brutta donna, anzi al contrario, ma il più delle volte sembrava così insignificante, sempre zitta e senza un'opinione propria.  James la fece atterrare sul tetto di un edificio e lì attesero il sorgere del sole.

"Ma possiamo stare qui?" Domandò titubante Azzurra.

"Certo, questo posto è riservato agli elicotteri e poi a quest'ora gli uffici sono tutti chiusi, non c'è nessuno, sta tranquilla. Ora guarda......one, two, three.....l'alba."

"Oh mio Dio.....è....è magnifico!"

Il sole illuminava sempre più il volto della donna, James non le staccava gli occhi di dosso, era estasiato dal luminoso sorriso della cognata; le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio in modo tale da poter vedere meglio il suo viso. 

Il tempo era volato nel vero senso della parola, Azzurra non era mai stata così bene. Era riuscita a non pensare a Marco, nè a tutto ciò che era successo. 

"Grazie James, sono stata davvero bene, è stata un'esperienza fantastica."

"Mi permetti di offrirtene un'altra?"

"Di che si tratta?"

"Di caccia."

"Di caccia? Non l'ho mai fatto in vita  mia e ad essere sincera mi dispiace un pò per quelle povere bestiole."

"Oh no darling, non faremo nulla del genere, nei nostri boschi pare si aggiri un cervo, voglio solo fotografarlo. Allora che ne dici? Ti andrebbe di venire con me?"

"Certo!"

Torino.....

"Sei nervoso?" Chiese Maria Luce a Marco.

"Ho solo voglia dare un taglio definitivo a questa storia!" Rispose lui.

"È questione di minuti ormai, le prove sono tutte contro di lei. Vedrai che Stella avrà solo ciò che merita." Intervenne Mattia.

Era finalmente giunto il giorno del processo; il dottor Gil si era consegnato alla polizia come da lui affermato, sarebbe stato implicato nel processo, ma considerando le circostanze e la confessione spontanea, c'erano buone speranze che avrebbe avuto delle attenuanti. Anche Agata era presente in aula.

Il tuo cuore ha compreso il mioWhere stories live. Discover now