Capitolo 2

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Quella mattina il sole aveva fatto il suo ingresso prima del solito. Già alle 05:30 del mattino cominciavano ad intravedersi i primi raggi. Azzurra aprì gli occhi e staccò la familiare sveglia. Anche Luca si era svegliato, ma ancora teneva le braccia attorno alla sua amata.

"Buongiorno mio tesoro." Disse

"Buongiorno a te amor mio. Perchè non dormi? È ancora molto presto."

"Volevo darti un saluto prima della tua corsa."

"Umh accidenti, come siamo premurosi."

"Devo farmi perdonare."

"E per cosa?"

"Per averti lasciato senza macchina e per averti dato buca a pranzo."

"Direi che stanotte ti sei fatto perdonare in modo perfetto!" Disse guardandolo con uno sguardo seducente per poi baciarlo.

"Non si può certo dire che tra noi ci sia un calo di desiderio. A proposito, non mi hai ancora detto come mai hai fatto certi pensieri."

"Ah no, nulla di che. Paure tipiche delle future spose."

"Come hai potuto pensare che non ti desiderassi più?"

"Hai ragione, sono stata una sciocca.  Io ti amo e non vedo l'ora di sposarti!"

"Bene futura moglie, io al nostro pranzo ci tengo, per cui quando stacchi da lavoro ti aspetto in ufficio e andiamo nel nostro ristorante preferito."

"D'accordo.  Ora fammi andare.  Ci vediamo dopo. Ti amo." Prima di andare si scambiarono innumerevoli appassionati baci.

Anche quella giornata non fu impegnativa a livello lavorativo e, proprio come il giorno prima la giovane dottoressa aveva preso l'autobus; si era seduta nuovamente accanto al finestrino e aveva ripreso la lettura del suo libro. Poche fermate più avanti salì lo stesso giovane del giorno prima e, non appena si accorse di Azzurra, si sedette nuovamente accanto a lei.

"Presumo sia libero?" Chiese indicando il posto a sedere.

"Sì, certo."

"Allora, come procede la sua lettura? Il nostro Garibaldi ha conosciuto la sua Anita?"

"Ancora non ci sono arrivata e se lei continua ad interrompermi credo che non ci arriverò mai!"

"Mi scusi."

Il silenzio durò soltanto pochi minuti e il ragazzo riprese ad attaccare bottone.

"Prende spesso quest'autobus?"

"No."

"Nemmeno io sa?" Dove scende? Glielo chiedo così mi alzo per lasciarla passare."

"Alla prossima, se vuole cominciare ad alzarsi..." Rispose lei in modo quasi sgarbato.

"Certamente, anche io scendo alla prossima per cui....Oh guardi, siamo arrivati. Di nuovo arrivederci e a presto."

E proprio come aveva fatto ieri, il giovane prese la sua direzione e si incamminò senza mai voltarsi.

Entrata in ufficio, davanti a lei, Luca era ben vestito, un abito gessato nero. Tra le mani un mazzo con ben 100 rose rosse.

"Amore, sei, sei bellissimo!"

"Tu sei bellissima, prendi queste sono per te."

"Sono splendide davvero."

"Guarda cosa c'è dentro."

Tra le rose vi era una piccola scatola contente un solitario risplendente di un'incredibile luce.

"Luca è meraviglioso, io non ho parole davvero."

"Non servono parole, devi solo metterlo al dito."

Non se lo fece ripetere due volte. Quel meraviglioso anello si trovava adesso nell'anulare della sua mano sinistra.

"Andiamo a mangiare? Io comincio ad aver fame!"

"Sì amore certo, ma tu sei elegantissimo, mentre io...insomma guardami!"

"Sei stupenda amore, davvero." La baciò dolcemente sulla fronte.

Terminato il romantico pranzo, Luca tornò in ufficio, mentre Azzurra andò a trovare Maria Luce, la sua amica in dolce attesa. Si potrebbe quasi dire che non fece in tempo ad aprire la porta che la futura mamma si accorse dello splendete anello che ornava la mano di Azzurra.

"Accidenti che bel brillocco. Non ho mai visto nulla del genere, è davvero enorme!" Disse sbalordita.

" È un regalo di Luca. Oggi mi ha davvero sorpresa, beh, mi ha sorpresa anche ieri sera, ma oggi è stato fantastico."

"Aspetta, aspetta. Prima raccontami della sorpresa di ieri sera."

"Ecco noi abbiamo fatto l'amore, è stato bellissimo, diverso dal solito."

"Che vuoi dire?"

"È stato più.......movimentato, una nuova forza? Sì diciamo così."

"Però, il calo di desiderio allora..."

"Non c'è nessun calo. Mi hai spaventato con questa storia. La mia vita scorre a meraviglia, sto per sposare l'uomo che amo e te l'ho detto, non ho ancora preso l'abito perchè sono stata impegnata, ma questo non significa essere insicuri o avere un calo di desiderio. Lo prenderò a breve l'abito, se vorrai accompagnarmi."

"Certo che ti accompagno. E la sorpresa di oggi? A parte l'anello ovvio."

"Questa mattina mi ha detto di passare a prenderlo in ufficio e poi saremmo andati a pranzo insieme. Così ho fatto. Lui mi aspettava vestito elegantissimo; aveva un gessato tutto nero e tra le mani un mazzo con 100 rose rosse e tra queste vi era la scatola contenente l'anello. Poi siamo andati nel nostro ristorante, lo stesso in cui mi ha chiesto di sposarlo, è stato davvero romantico."

"E i fiori? Dove sono?"

"Li ho lasciati in ufficio, non potevo certo andare in giro con tutto quel mazzo. Li porterà Luca a casa stasera."

"Sono contenta Azzurra, sono davvero contenta e.....ahi!"

"Che succede?"

"Un calcio, credo che la piccolina abbia fretta di venire al mondo. Va già meglio, è passato."

"Sicura? Sei molto pallida. Perchè non ti stendi, ti prendo un pò d'acqua."

"Non giocare a fare il medico con me! Sto bene davvero."
"Sicura? "

Maria Luce le lanciò un'occhiataccia.

"Ora devo andare, preparo la cena a Luca. Voglio ringraziarlo per oggi."

"Io un'idea ce l'avrei."

"Ci sarà anche quello vedrai. Ciao tesoro vado. Mi raccomando, se hai bisogno chiama."

"Vai tranquilla, noi stiamo benissimo. Anzi abbiamo anche fame, adesso preparo un bella torta, sai le voglie!". Disse accarezzandosi la pancia sorridente. 

















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