Capitolo 18

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Azzurra e Marco si precipitarono in ospedale; Mattia e Maria Luce erano già lì.

"Cos'è successo?" Chiese agitato Marco.

"Voleva alzarsi per andare in bagno, ma era troppo debole così ho cercato di darle una mano, quando ha preso i sensi. Non prendeva più conoscenza, era gelida e abbiamo chiamato l'ambulanza." Rispose Maria Luce.

"E adesso dove si trova?" Intervenne Azzurra.

"Di là, sono andati di là." Disse indicando il pronto soccorso. 

Azzurra entrò in pronto soccorso, Margherita aveva ripreso finalmente conoscenza, ma a giudicare dal suo aspetto non stava per niente bene. Era ancora molto pallida, forse più di prima, tremava e sudava freddo. Azzurra si avvicinò al dottore per chiedere come avessero agito.

"Faticava a respirare, le abbiamo dato dell'ossigeno. Stiamo aspettando il risultato delle analisi del sangue." Precisò il dottore.

"È malata di cuore, dobbiamo operarla immediatamente. Date ordini che venga preparata la sala operatoria. Marco? Non puoi entrare qui."

"Azzurra ti prego, voglio vederla."

"E va bene, ma solo un attimo, deve prepararsi per l'intervento."

Uscì dalla stanza e andò a dare le disposizioni per l'operazione. Marco nel frattempo si avvicinò a letto sul quale giaceva la sorella, le prese la mano e la baciò delicatamente.

"Marghe, sono qui. Come ti senti?"

"Marco...."

"Shhh non sforzarti, tra poco starai meglio, sarà Azzurra ad operarti. Andrà tutto bene e potrai avere una vita migliore."

"Ti voglio bene fratello mio."

"Anche io......anche io ti voglio bene."

"Mi scusi, ma adesso dobbiamo portarla in sala operatoria. La prego di accomodarsi in sala d'attesa." Disse un infermiere.

Azzurra aveva radunato tutti coloro che avrebbero dovuto assisterla in sala operatoria, ma lei non era in forma; un capogiro la fece quasi cadere per terra, ma venne sostenuta da un collega.

"Dottoressa Castelli non credo sia il caso di operare, lei non sta bene e inoltre il dottor Alberti è fuori città e non sa tra quanto potrà essere qui." Suggerì 

"Non c'è più tempo, la vita di quella ragazza è appesa ad un filo e non può aspettare, dev'essere operata subito! Io sto bene, è stato solo un capogiro."

"Ma dottoressa..."

"Basta così! Preparatevi e andate tutti in sala operatoria."

La decisione era stata presa: Margherita sarebbe stata operata. Prima di entrare in sala, Azzurra andò Marco, gli disse che l'intervento sarebbe stato più lungo del previsto e date le condizioni di Margherita, la possibilità di non riuscita era piuttosto alta. Gli promise che avrebbe fatto il possibile pur di salvarla e lo pregò di aspettare e pregare. Fatto ciò, si preparò per l'intervento. Dopo aver indossato camice, mascherina e guanti, il collega le chiese nuovamente se fosse veramente sicura di poter operare; lei lo fissò gelidamente, annuì col capo ed entrò in sala operatoria. Adesso tutto dipendeva  da lei. Margherita era pronta: l'anestesia era già in circolo nel suo corpo.

"Cominciamo." Ordinò Azzurra.

Le condizioni di Margherita erano davvero gravi: all'inizio l'intervento sembrava procedere bene, ma a lungo andare i medici presenti in sala dovettero affrontare  ardue complicazioni. La pressione sanguigna della paziente stava calando, e lo stesso valeva per l'ossigeno. La stanchezza di Azzurra continuava a farsi sentire; vi erano momenti in cui le si appannava la vista, la testa non le smetteva di girare, le mani le tremavano, le ginocchia le si piegavano, la situazione non migliorava e il panico cominciava a farsi sentire. Il battito del cuore di Margherita era molto instabile; accelerava di colpo e allo stesso modo diminuiva. 

Il tuo cuore ha compreso il mioWhere stories live. Discover now