Capitolo 14

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Gli occhi di Marco erano diventati di ghiaccio, aveva un'altra? Non le restò altra scelta che lasciare il locale. Le lacrime erano inarrestabili, guidava pianissimo proprio perchè non le permettevano di vedere la strada. Non voleva tornare a casa, aveva bisogno della sua migliore amica ora più che mai. Quando Maria Luce la trovò davanti alla porta completamente il lacrime, le avvolse le braccia al collo e le accarezzò delicatamente i capelli. La fece entrare e si sedettero sul divano. Era bastato un solo sguardo: Maria Luce aveva capito che si trattava di Marco e ora Azzurra era in cerca di conforto. Non le avrebbe reso noti i suoi sospetti, non le avrebbe parlato di Stella, non adesso. Le preparò una calda tisana alle erbe, la sua preferita e gliela porse.

"Bevi, ti sentirai meglio." Disse sfiorandole la mano.

"Non sapevo da chi altro andare, sei la mia migliore amica e mi dispiace che le cose si siano complicate tra di noi."

"Va tutto bene, anche due amiche possono avere delle incomprensioni, dimentichiamo ogni cosa. Tu piuttosto, stai così per lui non è vero?"

"Mi ha detto di aver un'altra donna, di essere venuto con me solo per....ah non voglio pensarci. È assurdo! No, no, io non gli credo. Quello che ci lega è amore, sì, lo so, lo so Maria."

"Azzurra..."

"No! Non può essere vero, io non mi arrendo. La sua sarà solo paura, parlerò con Luca, gli dirò la verità e io e Marco potremmo finalmente stare insieme."

Maria Luce lesse nei suoi occhi la stessa fermezza che l'accompagnava da tempo ormai. Non l'avrebbe ascoltata. Le permise dunque di lasciare la sua casa senza dirle niente. Azzurra nel frattempo era ritornata a casa, si sedette sul divano e cominciò a pensare a come dire a Luca quel che era accaduto e che non l'avrebbe più sposato. Guardava in continuazione il telefono, nella speranza di ricevere una chiamata o un messaggio di Marco, ma niente. Provò a chiamarlo lei, ma non ricevette nessuna risposta; idem con i messaggi.

Marco aveva visto tutte quelle chiamate e aveva letto tutti quei messaggi. Era a casa di Stella e ancora una volta si era concesso a lei.

"Chi ti manda tutti questi messaggini? La tua Azzurra?" Chiese con un ghigno.

"Le ho detto che è finita, dalle il tempo di abituarsi all'idea."

"Hai fatto la cosa giusta Marco, non solo per te, ma anche per lei."

"Non ti sei ancora stancata di questi giochetti?"

"Non quanto credi, ma sì, vorrei qualcosa di diverso che allietasse le nostre giornate, per esempio, un figlio."

"Cosa?"

"Hai capito benissimo, voglio un figlio da te."

"Ma sei impazzita? No, questo è escluso."

"Tu credi? Io no! Lo voglio adesso, quindi è inutile che tu ti rivesta!"

Era un pupazzo tra le sue mani, si spogliò nuovamente e la penetrò una seconda volta. Non si poteva certo parlare di amore o passione. Fare l'amore con Azzurra e scopare Stella erano due cose completamente opposte. Il ritmo di Marco era fortissimo, quasi rude; non guardava mai la donna in faccia, che dal canto suo era troppo occupata a urlare di piacere. Doveva essere abituata alle maniere forti ed era proprio quelle che andava cercando.

Luca era in redazione e stava lavorando ad un pezzo importante per il quale aveva dovuto chiedere la collaborazione di Mattia. Quest'ultimo si trovava in imbarazzo, sapeva della relazione tra Marco e Azzurra, ma era legato a Luca da uno stretto rapporto d'amicizia, consolidatosi grazie alla collaborazione lavorativa. Come aveva avuto modo di dire alla moglie, i suoi sospetti erano innocui, ma indagare non sarebbe stato un peccato, pensò Mattia.

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