Drunk

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chapter;twelve

Alison aveva appena finito di disfare i suoi bagagli e stava per distendersi un po' sul letto, quando inizia a squillarle il telefono.

Oggi non se ne parla proprio di riposarsi.
Senza neanche leggere chi fosse, prende il telefono e risponde.
«Pronto?» in sottofondo si sente una musica assordante, che a stento le fa sentire la persona dall'altra parte del telefono
«Alison! Vieni qui con noi, ci stiamo divertendo un sacco e abbiamo fatto anche nuove conoscenze» non serve neanche che controlli chi è, perché dalla voce capisce immediatamente.

«Taylor, non mi va!» le dice, cercando di farsi capire e allontanando il telefono dall'orecchio per via della musica alta.
«Che vecchia! Dai, siamo a Las Vegas non puoi rimanere in albergo. Che vacanza è? Muoviti!» sbuffa alle sue parole e ci pensa un po' su.

È vero abbiamo hanno deciso la vacanza per divertirsi ma è anche vero che lei ha dormito e Alison no.

«Va bene. Mi cambio e vi raggiungo. Dove state?» chiede e può giurare anche di aver perso l'udito dopo il suo urlo di gioia.
«Sulla The Strip Las Vegas al Château Nightclub. Ti aspettiamo!» chiude la chiamata e appoggia il telefono, per andare all'armadio e vedere cosa indossare.
Opta per un outfit non troppo esagerato. skinny jeans neri, canottiera nera, un maglioncino primaverile bianco e Dr Martens. Si trucco leggera, prende la borsa con le sue cose e poi esce dalla stanza.

Arrivata davanti il club, indugia un po' prima di entrare e quando poi lo fa, la puzza di alcol, sudore e musica le inondano le narici.

Inizia a cercare Taylor e quando l'avvista, si scontra contro un ragazzo. Sto per scusarsi quando rimane paralizzata nel riconoscere chi è.
«Oh mio dio. Non ci credo? Tu qui?»
«Alison? Alison?»
«Si tonto, sono Alison. -ridacchia- Spiegami caro Ed, cosa ci fai tu qui?» dice con tono indagatore
«Potrei farti la stessa domanda. E per la cronaca sono in vacanza con gli altri»
«Oh interessante. -fa una pausa, pensando alle sue parole- Aspetta... gli altri? Ci sono tutti?»
«Si, Calum, Natalie, Ashton e Luke. Dai andiamo a prendere qualcosa, offro io e poi ti porto a salutare gli altri.» le strizza l'occhio e la conduce verso il bancone.
«Veramente, io sto cercando i miei amici, che avevo intravisto prima che venissi a sbattermi contro» Lo fulmina con lo sguardo
«Ah, adesso sarebbe anche colpa mia. Sei tu che non guardi dove cammini» dice ridendo
«Senti! Con questa musica e queste luci, è impossibile orientarsi» dice in tono di difesa, Alison.
«Ed! Ehi...» sentono una voce che riecheggia dietro di loro
«Calum? Taylor? Michael?» Alison, rimane leggermente confusa quando vede i tre ragazzi arrivare insieme.
«Alison!» le urla in un orecchio la bionda, che può benissimo dedurre essere già brilla.
«Alison, quanto mi sei mancata!» si avvicina con una puzza di alcol addosso, il moro.
«Si, Calum anche tu.» Dice cercando di scollarselo di dosso.
«Vi conoscete?» chiede un Michael, rimasto alquanto confuso dalla situazione.
«Si, loro sono Ed e Calum, gli amici di Holmes Chapel di cui vi avevo parlato» specifica la bionda, schiarendogli un po' le idee.
«Oh, adesso si capiscono più cose.» sorride Mike, finendo la sua birra.
Continuano a parlare tra di loro, al bancone, del più e del meno e di come abbiano scelto la stessa meta, senza preoccuparsi di occupare spazio.

Ah, il caso!
Però manca qualcosa, anzi qualcuno. Alison si chiede dove siano gli altri. Dovevano raggiungerli, ma alla fine si sono fermati lì a parlare e non se ne sono più preoccupati.

Neanche a pensarlo, che un Luke alquanto ubriaco esce dalla porta del locale.

«Ragazzi, che ne dite di fare un gioco?» li richiama Taylor
«Di cosa si tratta?» chiede Ed, tranquillamente.
Alison al contrario ha paura di quello che possa proporre quella ragazza, soprattutto se ubriaca.
«Bisogna bere la maggior quantità di shottini in minor tempo possibile. Chi vince, non pagherà la sua parte. Chi perde, pagherà il tutto. Ci state?» annuncia in tono di sfida Tay.
«Io ci sto!» accetta Mike, alzando la mano in aria
«Idem!» si aggiungono Calum e Ed

«Rischio anche io» non so perché lo sta facendo, anche perché sa che se ne pentirà, ma sono in vacanza e bisogna fare qualche cazzata.

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Okay, aver scelto di giocare non è stata male come previsto anche perché Alison ha decisamente vinto anche se ora è abbastanza ubriaca.

Non avrebbe mai pensato di vincere ad un gioco alcolico. Le dispiace solo che quel povero Ed debba pagare tutto ma non è fatto per l'alcol! È riuscito a bere solo tre shottini, che poi è corso subito in bagno a vomitare tutto.
Alison cerca di alzarsi dallo sgabello con molta difficoltà, ma ha bisogno di aria.
Esce dalla porta del retro e nota un ragazzo appoggiato al muro che sta bevendo dalla bottiglia che aveva in mano.
«Alison?» la richiama il ragazzo, quando lo vede voltarsi verso la sua figura.
«Si, sono io!» la bionda cerca di parlare, per quanto le sia possibile.

Ha la bocca totalmente impastata di alcol e la sua vista è alquanto offuscata. Non è neanche sicura che sia girata verso di lui o verso un palo.
«Che ci fai qui?» il suo tono è piuttosto sorpreso e crede anche che si stia avvicinando a lei.
«Scusa se te lo chiedo ma sei Luke Hemmings, vero?» già ha la vista appannata, è buio e non è così sicura con chi stia parlando.
«Si, Luke Hemmings. Vedo che hai alzato un po' troppo il gomito, quindi è meglio che ti fai dare una mano» ride, prima che lei possa sbattere con il sedere per terra.

Si stava avvicinando a lui, ma ha giusto qualche difficoltà nel reggersi in piedi e stava per cadere.
«Ricordami di non accettare mai più di partecipare ai giochi della mia migliore amica» dice, cercando di rimanere stabile senza che lui debba farle troppo da supporto.

È alquanto imbarazzante.
«Attenta» continua prendendola al volo.

Okay, ha bisogno del suo supporto.
Lo fissa negli occhi e può notare che anche lui non è poi così sobrio. Si vede dagli occhi diventati piccoli e le guance arrossate.

Alison ha notato questo particolare quando è stata in Inghilterra. Le piace stare attenta ai dettagli delle persone. Soprattutto quelle che attirano sin da subito la sua attenzione. In questo caso, Luke le aveva attirato l'attenzione. Ovviamente è stato così. Ha dei lineamenti perfetti. Delicati. È di una bellezza rara e quasi impossibile da concepire. Un vero principe azzurro, oserebbe dire.

Occhi azzurri, naso piccolo e leggermente all'insù, labbra rosee che ti fanno venire voglia di baciarle.

Alison, rimane con lo sguardo fisso su di lui, sentendo il suo respiro caldo che le solletica il viso, prima di essere presa da un istinto inspiegabile che le fa annullare la distanza tra di loro e far connettere le loro labbra insieme.

All'inizio Luke rimane spiazzato dal suo gesto, ma ricambia subito facendola anche sbattere con la schiena contro il muro, dietro di loro.
Inizia a percorrere tutto il suo corpo con le mani, mentre Alison stringe le sue braccia, piuttosto toniche.
«Vieni con me» ordina il biondo, staccandosi e prendendole la mano.

Non ha capito esattamente dove stiano andando, ma pensa di averlo capito non appena Luke ferma un taxi e la fa salire dentro, insieme a lui e con essi arrivano davanti un grande hotel.

wherever you will go || lrh {editing}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora