I Don't Wanna Miss a Thing

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chapter;two

Il bambino non accettò l'invito a giocare della dolce biondina, però le disse che si sarebbero rivisti il giorno seguente allo stesso posto.

Tornata a casa capì subito che è ora di cena, dalla pentola che borbottava e dall'odore di salmone nella padella, che il padre aveva messo sul fuoco.

Amava mettersi ai fornelli e sbizzarrirsi a creare piatti da gustare. Non aveva mai la minima idea di cosa fare, gli bastava aprire il frigorifero, dare un'occhiata e prendere ciò che lo ispirava di più per mangiare.

Si sedettero tutti a tavola e come sempre il padre di Alison cominciava a farle domande su cosa avesse fatto o meno al parco con la mamma.

La loro conversazione però, venne interrotta dal telefono di casa che iniziò a squillare incessantemente.

I suoi genitori si guardarono negli occhi confusi da chi potesse chiamarli a quell'ora e poi Roxy, la madre, si alzò per andare a rispondere.

Una volta presa la telefonata, la piccola vide il suo viso impallidire. Il suo tono di voce si fece più basso, come se volesse piangere e iniziò anche a parlare a monosillabi, come se le parole fossero bloccate.

Stava succedendo qualcosa di grave.

Incuriosita e anche un po' confusa, la piccola si alzò velocemente dal tavolo e avvicinandosi a lei per capire qualcosa.

«Mamma che succede?» le chiese con voce sottile e circondando le sue gambe con le braccia.

Lei allungò il braccio libero e accarezzandole leggermente i capelli.

Paul, il padre, capendo anche lui che qualcosa non andava, si avvicinò dolcemente alle due e sussurrò qualcosa di incomprensibile all'orecchio della moglie.

Non si sa come, ma nel giro di pochi secondi Alison si ritrovò seduta sul letto della sua stanza con suo padre che la teneva sulle sue ginocchia cercando di spiegarle la situazione.

«Tesoro, papà deve dirti una cosa importante. -cerca di trovare le parole giuste da dirle, mentre passa delicatamente una mano sulla sua schiena- Purtroppo la nonna non sta molto bene e così, per un po', dovremmo trasferirci a Charleston. Lo so che per te sarà difficile, ma dobbiamo proprio andare».

Le lacrime scendevano senza fermarsi e, se da un lato era abbastanza arrabbiata e dispiaciuta di dover lasciare la sua piccola città e tutte le sue abitudini, dall'altra era davvero in pensiero per la nonna che era molto distante da loro.

Roxy preparò subito le valigie nel giro di poche ore, per poi mettersi subito in viaggio.

Dalla rapidità che la madre impiegò per preparare tutte le loro cose, Alison capiva sempre di più che sua nonna non stava per niente bene e che non sarebbero tornati a casa molto presto.

Il tragitto da casa all'aeroporto durò moltissimo e l'unica cosa che ricorda bene, è la sua casa che si allontanava sempre più da lei.

Quella fu anche l'ultima volta che la vide...

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12 anni dopo

Charleston, South Carolina

«Questa scuola mi sta uccidendo, ma per fortuna siamo all'ultimo giorno.» sbuffa, esausta Alison, mentre si avvia verso il suo armadietto con la sua migliore amica.

Il college. Quanti ricordi, quante lacrime versate, ma soprattutto quante risate. Alison ha avuto la fortuna di conoscere delle persone fantastiche, tra cui, la più importante: Taylor.

wherever you will go || lrh {editing}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora