Capitolo 13

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Rose Weasley
Ero andata in bagno. Non ero pronta per gli sguardi che avrei ricevuto. Tutti i miei cugini tranne Al erano più che altro felici di vedere che avevo ri- cominciato a essere la "Rosie che litiga con Malfuretto" ma non mi sentibo me stessa. Non ricordai molto ciò che successe. Ma sapevo che non avrei dovuto usarla. Quella cosa che non avrebbe dovuto usare nessuno. Dicevano che se lo facevi non potevi più finire. Una mia amica babbana lo aveva fatto. Ed adesso è guarita. Guarita da quel male. Lo avevo fatto. Avevo fatto apparire una lametta. Mi ero tagliata le vene. Ma non un semplice taglio normale. No uno diritto. Sulla vena. Non uno orizzontale. Le lacrime scendevano, piano ma scendevano. Con quelle poche forze che erano rimaste nel mio corpo. Mi guardai allo specchio. Ero pallida. Troppo. Aprì il getto l'acqua velocemente. Avevo deciso. Mi sarei rovinata la vita così. Ma sapevo adesso cosa si provava. Usai un "Gratta e Netta" per toglire tutto il sangue che era caduto. Mi stesi sul letto. Ma non prima di aver coperto il mio taglio. Il perchè. Perchè l'avevo fatto? Neanchio lo avevo capito. Ne ero diventata dipendente. I giorni seguenti mi rinchiudevo in bagno e tracciavo linee orizzontali su il primo taglio. Mi truccavo per sembrare normale. Mangiavo,si ,ma non ero la stessa Rose. Sorrideo e ridevo ma l'apparenza inganna. Neanche Franck sembrava accorgernese. Pensava fossi migliorata. L' unico che sembrava accorgenerse era il mio acerrimo nemico. E si Scorpius Malfoy detto Malfuretto si era accorto di come mi sentivo. Mi alzai dal tavolo e andai nel bagno del treno. Presi, trasfigurando una collana che portavo al collo, la lametta. Ma prima che potessi tagliarmi di- nuovo quado qualcuno me l'aveva tolta. Era diventata un ossessione per me. Ne avevo fatti solo 70 in 3 settimane contando anche quello verticale. Nessuno poteva salvarmi. Solo lui può, e l' ha fatto. L' ha fatto e gliene sono grata. Caddi, piangendo. Lui mi alzò ma con la vista appannata non riuscì a vederlo bene. Ma sentivo il suo profumo. Pergamena nuova, menta e bopobarba. Non era Franck. Il suo profumo era diverso. Era cioccolato, Muschio e cocco. Non era lui, Franck. Mi abbracciò e mi sussurrava paroli dolci nel orecchio, mentre io piangevo sulla sua spalla.
Mi prese il volto. E mi baciò. Sentivo le farfalle nello stomaco.
Con Franck non le sentivo. Mi colpii la frase che disse sussurando subito quando finii di baciarmi. -Nessuno Ti Ama Come Ti Amo Io-. Poi così come era venuto se ne andó con la mia lametta. Decisi di non tagliarmi più. Lo feci per lui, per me e per la mia sanitá sia mentale che fisica. Sognai come poteva essere il volto del mio salvatore per molte notti.

\La Nostra Storia\ScoRose♥Where stories live. Discover now