L'avvocato,il matematico e hacker (14)

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AIDEN

La prima cosa che mi salta all'occhio quando supero il cancello di Stanford è il cielo:grigio,tappezzato di nuvole

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La prima cosa che mi salta all'occhio quando supero il cancello di Stanford è il cielo:grigio,tappezzato di nuvole. La seconda è la temperatura,prima delle otto fuori si gela. L'ultima,quella che mai avrei immaginato,il secondo passeggero a bordo della Mustang blu elettrica. Se ne sta rannicchiato un angolo,come se fosse un fantasma. Nathan.

Mi accomodo accanto a Dawson, in attesa di risposte. Solo ora scopro un ulteriore presenza all'interno dell'auto:Alexiei. 

«Non ricordavo dovessimo fare una scampagnata» 

«Mi auguro proprio di no» risponde Nathan ironico,senza fissarci,col  computer portatile in grembo.«In  montagna di solito non c'è campo»

«A me piace la montagna.Andiamoci» la voce squillante del marmocchio dietro mi stimpana.Per questo non frequento persone con meno di  vent'anni. Anche se dovrei applicare questo parametro  in età mentale.Troppi ventenni sembrano quattordicenni. «Non voglio andare a scuola. Non voglio andare a scuola,Dawson».

Dawson stringe con forza il volante.A differenza mia,svegliarsi presto non fa per lui. 

Se deve farlo lo fa,ma appena può si addormenta.«Tra poco ci saranno le vacanze di Natale. Resisti» mi lancia una rapida occhiata carica di odio.«Sai che adesso non la smetterà più?»

E che problema c'è? Lo lasciamo in mezzo alla strada,alla peggio. «Che ci fanno loro qui?»

«Accompagno Alexiei a scuola e Nathan ci fa compagnia»

«Come se non ci fossi» alza la mano in segno di saluto.

«Io non voglio andare a scuola!» il marmocchio si agita sul posto. Sarà un lungo viaggio. Possibile che con Dawson le cose non vadano mai come programmato? La faccenda del regalo non mi è ancora andata giù. Un pomeriggio sprecato. 

«Tu vai a scuola»

Spero Dawson non abbia mai dei figli. Se è questo il tono con cui sgrida i bambini lo ritrovo a trent'anni legato al guinzaglio. 

Ad un quarto alla otto arriviamo in un grosso edificio mattonato. Una scuola privata ed è piena di bambini. Bambini di buona famiglia,ma sempre bambini. 

Dawson esce,seguito a ruota da uno sbuffante Alexiei. Dal finestrino dell'auto li vedo parlare,Dawson si è leggermente abbassato per mantenere una comunicazione efficace. 

Lui sua presenza,però,non può sostituire l'assenza di un genitore. Sono due ruoli completamente diversi,ma non posso fargliene una colpa,so quanto ha sofferto per ciò. 

La morale ha standard estetici Where stories live. Discover now