La principessa di papà (10)

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𝒜𝓃𝒶𝓈𝓉𝒶𝓈𝒾𝒶

Non ho mai capito questa ossessione degli adulti di chiedere alla bambine

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Non ho mai capito questa ossessione degli adulti di chiedere alla bambine.«Ma tu sei la principessina di mamma o di papà?»

Come può una bambina di soli cinque anni scegliere? Uomini trent'anni non sanno accontentarsi di una sola donna e una bambina di cinque anni deve scegliere tra la mamma o il papà.

Mi allontana da questa scena pietosa,nonostante ciò sento distintamente la risposta giocosa.«Tutti e due»

Posso solo immaginare la faccia dell'ennesima zia rompicoglioni.Si anche una bella e brava ragazza, come me, conosce le parolacce.Ci sarebbe da chiedersi cosa si aspetasse rispondesse,ma evito di farlo. È come chiedersi perché una vespa continui a battere contro il vetro della macchina,lo fa e basta.

«Anastasia,carissima» mi volto leggermente nella direzione dell'ennesima voce squillante appartenente a una cinquantenne. Le sorrido cortesemente. Nella vita non bisogna essere belli o intelligenti,bisogna sapersi porsi. Io,fortunatamente,però ho tutte e tre le qualità.

Non ricordo il nome.Se ricordassi il nome di tutti,finirei per scordare il mio. Preferisco accada il contrario.«Dimmi tutto,cara»

«Sei splendente come al solito,tesoro,lasciatelo dire» mi si avvicina lasciandomi due finti baci sulle guance. Apparenti ,perché non possiamo rovinare il trucco con questo spettacolino.

«Anche tu stai d'incanto»

«Come stai? I tuoi genitori?»

«Come vedi sto benissimo» allargo il sorriso,comunicazione,mostrarsi aperti con il linguaggio del corpo,ma confonderli con quello verbale. «I miei genitori pure,mio padre non è potuto venire ,ma è dispiaciutissimo»

Mia madre è in California col fidanzato dell'anno,se non sta bene lei chi lo è.

Non che ci abbia parlato,i social esistono per un motivo:farmi sapere che mia madre è ancora viva senza che io ci debba interagire.

«Tuo padre lavora troppo. Sempre detto»

Mio padre non sarebbe venuto a questa festa a priori. Se avesse avuto una mattina libera non l'avrebbe certa sprecata così. Sarebbe andato al circolo a giocare a golf e non l'avrei biasimato.

«L'azienda non va avanti da sola»

Scoppia a ridere.«Hai ragione»

Lei,come molte altre donne presenti a questa festa non avranno mai lavorato un singolo giorno della loro vita,e mai lo faranno.Questo è il massimo a cui possono aspirare. Ora sono cattiva,lo ammetto,però da una scala da uno a dieci questo è un otto. Festa di compleanno per una bambina dove gli invitati sono tutti clienti,soci o vecchi amici del collage ,dei genitori. Un po' fa male specchiarsi nei loro volti e sapere che sarà così anche per me.

La morale ha standard estetici Where stories live. Discover now