Capitolo 43

110 16 3
                                    

PEONIA

Sei la mia rosa senza spine,
sei l'amore della mia vita.

Un'ultima battaglia con me stessa, poi posso dare tregua al mio cuore.
È stata una settimana intensa, piena di emozioni e bei momenti. Ho visitato Roma e Firenze con Azzurra, tutto questo è merito del mio romanzo e della fiducia che ho avuto in me.
Azzurra ha conosciuto Cam, ci siamo divertite a fare shopping insieme e siamo persino andate all'ultimo concerto del tour di Harry Styles, a Campovolo. Un frammento della mia personalità è solo grazie a lui se esiste. Nei periodi in cui litigavo con i miei genitori le sue canzoni erano la mia compagnia preferita, il mio motivo per continuare a lottare. Una speranza sempre accesa verso le porte del mio futuro.
Azzurra ha anche imparato un po' di italiano, si è innamorata dell'arte tanto quanto a me.
Una mattina, davanti a un quadro di Botticelli, mi ha detto:
"Anche se, l'opera d'arte più bella ai miei occhi sei tu."
In quel momento il mio cuore si è gonfiato d'amore, nutrendo ogni singola vena di questo sentimento dolce e puro. Un gesto bello da mozzare il fiato.
Stasera ripartiremo per l'America, ho voglia di tornare a casa. Los Angeles è la mia nuova casa, qua in Italia ho solo amici e ricordi che mi legano alla mia terra madre.
Mi alzo dal letto, lasciando che Azzurra si riposi ancora un po', d'altronde sono solo le otto del mattino.
Mi sciacquo il viso e indosso dei pantaloncini e una maglia pulita. Mi manca un'ultima cosa da fare prima di finire la valigia.
Scrivo frettolosamente un post it per la mia dolce metà, ancora addormentata in un sonno profondo.

Torno presto, aspettami per fare colazione.

Lo appiccico sullo schermo spento del suo cellulare, per poi uscire furtivamente dalla camera d'hotel.
Cammino per le stradine del paese in cui sono cresciuta, beandomi del silenzio e lasciando che il passato mi abbracci senza paura di accoglierlo sulla mia pelle. Le case e i negozi sono sempre rimasti gli stessi, invariati negli anni in cui mi sono allontanata per cercare la mia direzione.
Rallento quando il cancello della casa in cui sono nata si fa sempre più vicino, un intruglio dolce amaro mi frizza nello stomaco, i momenti brutti prevalgono su quelli belli.
Delicatamente estraggo una copia del mio romanzo in italiano e la appoggio con cura vicino alla cassetta della posta, i nomi dei miei genitori spiccano con caratteri eleganti su essa.
All'interno ho scritto una dedica mentre ero in aereo, incapace di addormentarmi per tutta l'agitazione che ha prevalso durante quel volo tranquillo.

Mamma, papà,
questa copia del mio romanzo è per voi.
Spero che in queste pagine troviate l'amore di cui le ho intrise mentre scrivevo, nelle lunghe notti insonni.
Ho iniziato questa stesura quando ero ancora a casa con voi, i primi capitoli sono irrequieti e adolescenziali proprio come quello che ho vissuto. Dovete sapere che non rimpiango niente delle vostre azioni, anche gli schiaffi gratuiti sono stata insegnamenti per me, forse i migliori.
Ogni gesto mi ha resa forte, senza le nostre continue guerre non sarei mai arrivata dove sono ora.
Sì, forse mi sarei laureata e lavorerei come contabile ora, ma sarei stata infelice nonostante il vostro orgoglio spudorato nell'avere una ragazza docile e accomodata.
L'arte, e l'amore che la nonna mi ha insegnato a coltivare verso essa, mi ha resa felice.
Volevo dirvi che sto bene, dirvi grazie anche per i gesti amorevoli che un tempo riservavate per me.
Ho una donna al mio fianco che mi ama, che affronta i problemi con me e che sostiene le mie scelte anche quando siamo in disaccordo. Litighiamo anche noi, ma siamo brave a fare la pace.
Danny è ogni giorno al mio fianco, anche sua moglie Rhea, sono fenomenali insieme e per qualsiasi cosa loro ci sono per me, quindi non preoccupatevi che sono in buone mani anche oltre oceano.
Siete i miei genitori, vi vorrò sempre bene nonostante tutto.
Quando vorrete, io ci sarò come ci siete stati voi per me nei miei primi anni di vita.
Con affetto,
Alice

Osservo un'ultima volta la grande villa dalle pareti rosa antico, il giardino e la siepe curati nei minimi dettagli. Troppo spesso mi chiedo perchè loro, le persone che avrebbero avuto amarmi nonostante tutto, siano arrivate ad odiarmi così tanto dal volermi distruggere.
Sono stata forte, ho ricominciato da sola costruendomi un futuro. Tutto questo grazie alla nonna, che si è spenta il giorno in cui sapeva che sarei stata in buone mani e ce l'avrei fatta con l'aiuto di me stessa.
Ritorno frettolosamente in hotel, sperando che Azzurra sia sveglia perchè ho bisogno di fare colazione.
Il pomeriggio è trascorso velocemente, abbiamo preparato le valige e dopo una doccia siamo state accompagnate in aeroporto.
Il volo di rientro è stato altrettanto veloce, nonostante lo scalo di quattro ore sono riuscita a dormire su entrambi gli aerei.
Danny ci aspetta alla transenna degli arrivi.
"Eccola, la mia scrittrice preferita!"
"Ciao," sorrido e lo abbraccio immediatamente, ammetto a me stessa che la familiarità delle persone a cui voglio bene mi è mancata. Soprattutto era strano non vederle tutti i giorni, non parlare per ore con loro.
"Ehi," Azzurra lo saluta con un cenno della mano.
In macchina vengo bendata con una fascia di raso nero da Azzurra, senza alcuna spiegazione.
"Mi dite dove stiamo andando?" Il mio corpo elettrizzato tradisce la mia voce seria e preoccupata con un misero sorrisetto che mi increspa le labbra.
"Lo saprai quando arriviamo," scherza Danny.
"Uffa!" Mi lamento, scervellandomi sulle possibili destinazioni e sorprese che possono aver confabulato quei due.
Non ci mettiamo troppo tempo, l'auto si ferma e le portiere di Danny e Azzurra sbattono.
Una mano calda prende la mia, aiutandomi ad uscire dall'abitacolo. Immediatamente il profumo di salsedine dell'oceano rigenera i miei sensi, le onde del mare si infrangono sul bagnasciuga provocando uno scrosciare continuo dell'acqua.
Tenendomi per mano, Azzurra mi conduce non so dove, ma i passi si affaticano appena affondo i piedi nella sabbia della costa.
Vengo fermata in un punto indefinito, il vento gonfia i vestiti e fa svolazzare i miei capelli legati in una coda di cavallo.
Due mani attente mi slegano la benda e lentamente apro gli occhi, abituandomi alla luce del sole caldo di Los Angeles.
La prima cosa che noto è Azzurra, inginocchiata di fronte a me con una scatolina in velluto viola.
"Alice," apre il piccolo porta gioie mostrandomi un solitario in oro bianco "vuoi sposarmi?"
Ha la voce tremante, i suoi occhi azzurri acquamarina fissi nei miei, pieni di lacrime.
"S-si!" In lacrime, mi inginocchio di fronte a lei per prenderle il viso fra le mani e baciarla.
Un applauso si schiude attorno a noi, che non curanti lasciamo che le nostre lingue si accarezzino.
Azzurra si allontana dolcemente da me per infilare l'anello sul mio anulare. Il diamante brilla baciato dalla luce di questo giorno bellissimo.
Savannah corre ad abbracciarci entrambe.
"Che belle siete!" Entusiasta ci stritola, ridacchio per la sua reazione plausibile.
Anche Danny, Rhea e Daedran si congratulano con noi, contenti di questo momento gioioso.
La mia anima ha trovato la pace che cercava, una tregua dalla guerra continua che scoppiava in qualsiasi attimo nel mio petto. I miei attacchi di panico sono svaniti del tutto grazie all'amore delle persone che ho accanto, giorno dopo giorno.
Tutto questo perchè quando nasci non sai cosa ti capiterà mai nella vita, basta un secondo a cambiarla per sempre. Il futuro dipende da te, quindi scegli seguendo sempre il tuo cuore e la tua testa. Sii veramente chi vuoi essere e non una delle tante maschere infelici che naufragano nell'oceano della malinconia.
Ricorda: mai per caso nulla accade.

Unexpected ~ lesbianWhere stories live. Discover now