L'Inevitabilità Del Destino

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Seconda parte





Mordred era da minuti che stava procrastinando davanti alla porta della stanza del re sul da farsi. Continuava a mandare avanti la mano per bussare ritirandola subito dopo, forse per ansia, forse per indecisione. Il discorso se l'era preparato, conosceva ogni minima virgola e ne capiva il senso, lo spaventava di più le possibili reazioni del re e il giovane druido ne pensò tante. Molte di queste erano per lo più negative. Mordred respirò profondamente, questa volta per l'ultima e bussò alla porta con la mano che ancora tremava.
"Avanti!"
Mordred entrò nella stanza, trovando Namjoon intento a svestirsi della sua armatura insieme all'aiuto di Erlin.
"Ah Mordred, che c'è?"
Il re lo riconobbe solo dopo che la cotta gli fu tolta. Il giovane druido si inginocchiò a terra, il gesto prese alla sprovvista sia Erlin che il re stesso.
"Sono stato io. Sono io che ho curato Kara."
Mordred pensava sarebbe stato più difficile dire la verità, invece le parole uscirono spontaneamente dalla sua bocca.
"Lo so."
Sia Erlin che Mordred guardarono il re.
"Come?"
Chiese il druido con voce appena udibile.
"Mordred, tu sei l'unico tra i cavalieri a possedere la magia, è stato abbastanza facile capire il colpevole. Volevo solo vedere se ti saresti fatto avanti e lo hai fatto, dimostrando ancora una volta la tua lealtà verso di me. Ma ora dimmi: perché lo hai fatto?"
Namjoon era arrivato a questa conclusione non appena vide le tracce. E sicuramente era stato lui a farla scappare di proposito quel giorno che prese a inseguirla, il re però si aspettava delle giuste spiegazioni a riguardo.
"Vedete, sire...fin da quando ero bambino, Kara è sempre stata al mio fianco e la nostra amicizia col tempo si è trasformata in qualcosa di più, ma a causa del destino ci siamo dovuti separare e pensavo che non l'avrei più rivista e invece..."
Mordred tornò a sognare perdendosi nelle sue fantasie smielate.
"Ci siamo ritrovati e-e io non voglio separarmi da lei di nuovo. Vi prego di rivalutare la vostra sentenza, è una brava persona, Taehyung la sta solo usando per i suoi scopi malvagi e lei non riesce a ragionare con la sua testa, ma è una persona buona, ve lo giuro. L-Lei ha un posto speciale nel mio cuore-"
"Mordred, asciugati le lacrime e alzati."
Lo interruppe il re avvicinandosi a lui. Il ragazzo druido si tastò le guance e in effetti erano bagnate, non si era accorto di essere diventato così emotivo. Si alzò e il re gli mise le mani nelle spalle.
"Sono assai contento per te, sono felice che tu abbia ritrovato la persona che amavi, credimi conosco il dolore che si prova a perdere chi ti fa battere il cuore. Sei un uomo vero per combattere per il tuo amore, ma quello che mi stai chiedendo è impossibile. Quella ragazza ha commesso degli omicidi e ha tentato alla mia vita, ammettendo le sue colpe senza alcun rimorso e questo dice molto su cosa prova nel compiere queste azioni."
Namjoon disse queste parole con fatica. Mordred era uno dei cavalieri più giovani nella gilda, perdere la sua amicizia o la sua fiducia al re sarebbe costato molto, perché ci teneva a lui.
"Ma sire-"
"Mordred, so che è difficile da accettare, ma Kara è una persona pericolosa. Se la lasciassi libera probabilmente causerebbe altri morti a Camelot e io non voglio perdere vite preziose a causa sua."
Il druido abbassò la testa. Non conosceva le intenzioni di Kara, ma se era dalla parte di Taehyung, allora aveva ragione il re a dubitare di lei. 
"Ti prego di riconoscere le sue colpe, merita di stare in prigione per quello che ha fatto e per come è fatta, non merita nemmeno il tuo premuroso amore. Sei un ragazzo intelligente, guarda le cose in maniera analitica."
Erlin teneva d'occhio costantemente la situazione. Il fatto che Mordred fosse andato dal re per chiedergli un favore così pietoso la infuriava. L'amore rende veramente ciechi, ma con Mordred era ad un livello di ciecità troppo alto.
"Voi lo fareste se ci fosse Adeoga al suo posto?"
Domandò Mordred. Perché lui non capiva, in quel momento il re lo stava ignorando nell'animo.
"Sì. Ci rimarrei molto male per mesi, anni forse, ma non verrei a meno nel riconoscere le sue colpe. Perché so che merito di meglio vicino a me e nel governare Camelot."
Namjoon pensò che fosse un paragone abbastanza inutile, Adeoga non sarebbe mai stata capace di fare una cosa simile, ma decise di essere sincero. Troppe volte gli capitò che un caro tradì la sua fiducia e ormai lasciar andare persone che amava non era difficile, l'amore non poteva oscurare la vista in sua opinione.
"Posso parlare con lei? Voglio farle cambiare idea, a me sicuramente darà ascolto. Vi prego sire, fatemi almeno provare. Se poi...se poi non cambierà, ve lo riferirò."
Namjoon prese un respiro profondo. Ci teneva a quella ragazza, non lo aveva mai visto così agguerrito verso i confronti di nessuno se non Kara.
"Va bene, ma sappi che se non ti darà ascolto, la mia sentenza non cambierà."
"Grazie mille sire!"
Mordred fece un profondo inchino e ritrovò la forza nel creare un piccolo sorriso nelle proprie labbra.
"Vorrei chiedere il permesso di andare con lui, Namjoon."
Erlin si intromise nella conversazione affiancando Mordred.
"E perché?"
Chiese quest'ultimo stranito dalla sua richiesta.
"Sappi solo che con Erlin vicino ci penserà due volte prima di aprire bocca."
Gli rispose il re ghignando leggermente. Erlin desiderava andare per tenerla d'occhio e magari per darle un'altra lezione se si fosse azzardata a dire qualcosa di troppo. E lui avrebbe voluto andare con loro, ma la sua presenza avrebbe influenzato la conversazione, perciò era costretto ad assentarsi.
"In che senso?"
"Non c'è tempo per le spiegazioni, andiamo Mordred."
Erlin lo prese per il polso e lo trascinò con la forza con sé nei sotterranei dove tenevano Kara.
"Ci manda il re, abbiamo il permesso di parlare con la prigioniera."
Disse Erlin alle guardie. Li fecero passare, solitamente ci voleva un permesso scritto, ma della serva di Namjoon si fidavano tutti.
"Che bello avere i tuoi diritti."
Commentò Mordred.
"Mi godo ciò che ho."
Rispose Erlin sincera. Imboccarono il corridoio per la cella di Kara e raggiunsero la ragazza in pochi secondi. Era di nuovo seduta nel letto persa a pensare mentre fissava il pavimento. La maga spinse in avanti Mordred.
"Vai prima tu, io mi terrò a distanza ravvicinata."
Il druido si chiese il perché di tutta questa segretezza, ma la ascoltò a prescindere e camminò verso la propria amata.
"Mordred."
Disse lei alzandosi come un fulmine dal letto e attaccandosi alle sbarre.
"Allora come è-"
Kara si bloccò nel vedere la maga sbucare dall'ombra.
"Che ci fa lei qui?"
Mordred notò il tono spaventato della sua voce.
"Sono qui per supervisionare, non badate a me, potete parlare liberamente."
"Non la voglio qui, portala via!"
Squittì Kara indicandola come per colpevolizzarla di qualcosa che solo le due sapevano, mentre Mordred rimase impalato a guardare la propria ragazza senza fare qualcosa di concreto.
"Kara, per favore, calmati."
"Ti prego Mordred, quella mi uccide."
"Cosa?"
Mordred assottigliò gli occhi più confuso di prima. Mentre i due discutevano, o per lo meno, Mordred cercava di calmare Kara che non faceva altro che urlare, la maga roteò gli occhi e si controllò le unghie aspettando che la loro discussione finisse.
"Kara, per favore, ignora Erlin per un attimo. Non ti farà niente, è una mia cara amica e mi fido di lei. Sono venuto qui per parlare di quello che ha deciso il re su di te."
Disse Mordred sospirando. Era riuscito a farla calmare, ma aveva del pepe da rilasciare dai pori ancora.
"Non mi farà niente? Mordred, lei ieri mi ha-"
Erlin rifilò a Kara uno dei suoi sguardi omicidi più intensi. La ragazza sigillò la bocca e disattivò le corde vocali.
"Ti ha fatto cosa?"
"Niente...niente Mordred, scusami. Va avanti, che cosa ha deciso il re?"
Kara si concentrò sul ragazzo druido, anche se ignorare la presenza di Erlin le restava difficile.
"Non ritirerà la sua sentenza a meno che tu non cambi idea e ti penti dei tuoi crimini."
Disse Mordred. Kara sospirò rumorosamente e roteò gli occhi.
"Non esiste."
Disse semplicemente senza aggiungere altro. Erlin si diede una pacca nella fronte, poteva una persona essere così idiota?
"Kara ripensaci, pentirti è l'unica cosa che ti potrà fare uscire da qui e stare con me. Altrimenti non potremo mai più rivederci."
Mordred non aveva il coraggio di dirlo, ma avrebbe dovuto lasciare il suo egoismo da parte, almeno per lui. Per loro.
"Mordred, io ti amo tanto e tu lo sai, ma dare ragione a quel rospo di un re sarebbe tradire le persone che mi hanno accolta e quindi anche tu."
"Attenta a come parli!"
Intervenne Erlin alzando la voce. Kara sobbalzò, Mordred non disse niente perché Erlin aveva ragione ad intervenire. La maga si avvicinò piano alla cella.
"Il ragazzo che ami è andato personalmente dal re, ha rivelato che era stato lui a curarti e sempre lui ha chiesto il tuo scagionamento, rischiando pure di mettere a repentaglio la sua condotta da cavaliere e la sua personale amicizia con il re. Se fossi in te mostrerei almeno un minimo di gratitudine, perché non tutti avrebbero fatto una cosa del genere e Mordred lo ha fatto perché ti ama, nonostante tu non ti meriti niente."
Ora era faccia a faccia con Kara, la ragazza non le distoglieva gli occhi di dosso.
"Hai anche la possibilità di uscire e rimanere con lui per sempre se solo volessi e tu stai sprecando questa opportunità a causa del tuo egoismo? Lo sai chi mi ricordi? Kim Dooyoung, l'uomo che tanto odi. Anche lui metteva sempre il regno e le leggi prima dei suoi figli e il risultato è stato una tragedia. Ora dimmi Kara: vuoi anche tu finire come lui? Sola come un cane dentro una cella a marcire per il resto dei tuoi giorni senza vedere Mordred? E' così che vuoi sprecare la tua lunga vita?"
No. Si rispose Kara in testa da sola. Era ovvio che non lo voleva! E il paragone con Dooyoung avrebbe potuto evitarlo, a udire il nome di quel re maledetto le venne il voltastomaco. Però, più che altro, si sentì male per aver ignorato il suo dolce Mordred completamente. Era un ragazzo dal cuore d'oro, Erlin aveva ragione, non se lo meritava.
"Erlin."
Sussurrò il giovane druido prendendole il braccio delicatamente.
"Basta così...per favore."
Mordred le appoggiò la testa in una spalla.
"Grazie."
Sussurrò per fare in modo che solo lei poté udire la parola. La maga lo guardò con un lieve sorriso. Erlin lasciò il posto al giovane druido, entrambi aspettarono il verdetto di Kara, camminava continuamente avanti e indietro nella sua cella e si torturava le mani continuamente. Poi si fermò.
"Non mi pento delle mie idee."
Kara guardò Mordred avvilirsi ed Erlin imprecare all'aria.
"Ma chiedo scusa per ciò che ho fatto. Lo faccio solo per stare con te Mordred. Riferisci questo al tuo re."
Kara non aveva idea se avesse un senso logico la sua frase, ma sapeva che non voleva lasciare Mordred un'altra volta.
"Bene, hai deciso. Andiamo Mordred."
Il druido seguì la maga a rilento, parecchi metri da lei e stava a testa china, perché a Namjoon non sarebbe bastato questa semplice e falsa scusa. Alla fine si ritrovarono di nuovo nella stanza del re, la maga capendo lo stato del druido, parlò con il re per informarlo delle parole pronunciate.
"Dunque ha detto questo..."
Mormorò il re, mettendosi a sedere.
"Esattamente, sire."
Confermò la maga sospirando.
"Ha chiesto scusa solo perché doveva, sai, Mordred, che queste non sono assicurazioni?"
Chiese il re guardando il povero ragazzo.
"Me ne rendo conto, sire."
"E sai anche che non posso scagionarla, vero? La promessa che ci eravamo fatti era questa."
Mordred annuì.
"Io non voglio darti preoccupazioni, specialmente in amore mio caro Mordred, ma sono seriamente confuso sul da farmi. Da un lato la ragazza ha dimostrato che ti ama, dall'altro che ama le sue idee tanto quanto te ed esse sono pericolose e dannose per tutti. Se la lasciassi andare, sono sicuro che commetterebbe di nuovo un altro crimine, quindi...tu che cosa mi suggerisci?"
Mordred sentì l'ondata di orgoglio che lo investì. Namjoon si fidava talmente tanto di lui che era disposto ad ascoltarlo in una situazione così delicata. E Mordred aveva già deciso cosa fare, seppur il suo cuore gridava dal dolore. Pose un ginocchio a terra e chinò la testa, i suoi occhi divennero lucidi.
"Sire, io vi ringrazio per avermi preso con voi come vostro cavaliere. A Camelot e al vostro servizio ho passato dei momenti bellissimi che non scorderò mai e che porterò sempre nelle memorie del mio cuore. Quello che vi sto per dire suonerà parecchio improvviso, ma è una cosa che vi chiedo per poter salvare voi e Camelot e per far vivere me felice con la persona che amo: vi chiedo gentilmente di poter lasciare la gilda."
"Cosa?"
Sussurrò Namjoon sbigottito, messo come al muro senza una ragione in particolare.
"Sire, vi prego di pensarci su. Io vi rispetto e vi voglio bene, ma Kara è speciale e non riuscirei a vivere a Camelot pur sapendo che lei è a marcire in una cella e che io non possa fare niente per farla uscire e vedere la luce del sole. Desidero portarla con me, lontana da qui, dove non metterà più piede, per vivere felici insieme come avremmo dovuto fare tempo fa. Non lo sto facendo solo per me, ma anche per voi, vi risparmio l'imbarazzo di avere un cavaliere che viene meno al suo codice a causa della sua inabilità nel controllare i propri sentimenti, non vorrei fare cose di cui poi mi pentirei, perché ammetto che la mia vista è offuscata dall'amore in questo momento."
Erlin e Namjoon rimasero di sasso. Nella stanza regnò il silenzio per almeno un minuto, che 
per il povero Mordred parve un'ora, solo i loro respiri accelerati la riempivano di rumori.
"Mordred, alzati."
Il cavaliere si asciugò le lacrime e fece come richiesto, tenendo lo sguardo basso.
"Accetto la tua proposta."
Erlin e Mordred guardarono il re con occhi spalancati.
"Lo fareste sul serio?"
Sussurrò il ragazzo incredulo.
"Mio caro ragazzo, se c'è una cosa che ammiro più di tutte, è quando un uomo combatte per la proprio donna, anche quando questa è abbastanza ambigua come persona."
Il giovane druido ridacchiò.
"Accetto perché hai libera scelta, io sarò pure il re, ma sono pur sempre una persona come te con dei sentimenti complicati e questi non possono essere ignorati. E accetto perché riconosco il pericolo emotivo che Kara può avere su di te, a Camelot ci sono già troppi problemi, crearne un altro a causa dell'amore potrebbe giovare sia su te che su quella ragazza."
Namjoon mise le mani nelle spalle del druido e lo fissò con un enorme sorriso in volto.
"E' importante sapere quando è il momento di fermarci a causa delle nostre debolezze e tu lo hai fatto e io sono fiero di te. Sir. Mordred, da oggi la tua nomina ufficiale da cavaliere di Camelot è revocata."
Il giovane druido non si contenne e abbracciò il re. Namjoon ricambiò senza pensarci tanto, a Erlin prese una certa malinconia.
"Grazie mille sire, vi sarò sempre debitore."
Mordred cercò di non piangere sia dalla felicità che dalla tristezza. Aveva la possibilità di stare con la sua amata a costo di perdere tutti i suoi amici per salvare Camelot e Namjoon stesso.
"Come io con te. Questo non è un addio, sono sicuro che ci rivedremo. Ora però va a prepararti e non dimenticare di salutare anche gli altri, di loro le cose come stanno, sono sicuro che capiranno. Io ed Erlin andremo a prendere Kara, ti aspetteremo davanti al portone d'ingresso dal castello e dopodiché...sarete liberi."
I due si separarono.
"Lo farò...grazie ancora per tutto, Kim Namjoon."
Mordred fece un profondo inchino, piegandosi più di novanta gradi.
"Mordred, promettimi che almeno vivrai felice insieme a Kara."
"Sì signore e le insegnerò anche come aver una mente più elastica."
"Ci conto."
Namjoon chiuse la mano a pugno e la appoggiò nel petto di Mordred dove pulsava il cuore. Palpitava vivo ed eccitato.
"Va."
Mordred corse fuori dalla stanza, ci sarebbero volute ore prima di raccogliere tutte le sue cianfrusaglie perciò era meglio darsi da fare!
"Non hai detto una parola."
Osservò il re, girandosi verso la maga.
"Sono...sono molto sorpresa, tutto qui."
Sospirò la maga.
"Sapevo che fosse innamorato di Kara, ma non fino a questo punto. Non è stato con noi tanto a lungo ma è come se lo avesse fatto, Mordred è diventato parte della famiglia molto velocemente e ha dato il meglio di sé. Senza di lui rimarrà un posto tristemente vuoto."
Entrambi si incamminarono per la cella dove veniva tenuta Kara.
"Quello che dici è vero, è un ragazzo che si sa ambientare anche nei luoghi più pericolosi e seppur introverso, è sempre stato gentile e disponibile verso tutti. Ma so che questa decisione è stata difficile anche per lui, i suoi occhi esprimevano di più delle sue parole. Sa che commetterebbe crimini se Kara rimanesse rinchiusa e per questo ha preso una decisione per il bene di tutti."
Arrivarono nei sotterranei, le guardie li lasciarono passare.
"Il suo altruismo è ammirevole, ma anche la sua capacità di introspezione, non tutti sarebbero stati capaci."
Sorrise la maga. La sua testa ripercorse i vari ricordi che aveva con Mordred e la malinconia si trasformò presto in felicità. Quel ragazzo se la sarebbe cavata e sarebbe cresciuto ancora di più e poi si potevano sempre rivedere, perciò non c'era motivo di essere tristi. Se Mordred lo era allora anche Erlin avrebbe cercato di esserlo.
"E' per questo che l'ho nominato cavaliere."
Disse Namjoon con orgoglio. Il discorso si chiuse, arrivarono alla cella di Kara, la ragazza alzò la testa per vedere chi osava disturbare la sua odiata solitudine.
"Che volete?"
Chiese con la sua solita acidità.
"Accidenti, ma tu non ti calmi mai?"
Ironizzò Erlin per stuzzicarla. Kara non le rispose.
"Sei libera."
Parlò Namjoon, ricevendo l'attenzione della ragazza.
"Come?"
"Sei libera. Mordred mi ha fatto una proposta e io ho accettato, quel ragazzo ti ama davvero Kara e dovresti trattarlo meglio."
Gli occhi di Kara brillarono di gioia, il suo Mordred si era ancora battuto una volta per lei.
"Che tipo di proposta?"
"Lui ti porterà via da Camelot così da vivere insieme per sempre, ha lasciato la carica da cavaliere per te."
Kara sorrise e si avvicinò alle sbarre con la mente che già pianificava di visitare certi posti insieme a Mordred.
"Perché voi avete accettato?"
"Non mi sembra difficile da capire: perché è un re buono e che rispetta il prossimo."
Disse Erlin guardando la ragazza con sguardo annoiato.
"Dai non essere cattiva, lo capirà col tempo, o almeno spero."
Disse il re prendendo le chiavi e aprendo la cella della ragazza, ma mantenendo comunque le manette. Erlin la prese per un braccio e tutti e tre camminarono fuori dai sotterranei. Kara poté prendersi del tempo per pensare. Era stata fortunata, estremamente, e solo perché Mordred aveva avuto il coraggio di battersi per lei. Per lei adesso avrebbe dovuto lasciare i suoi amici, anche se Kara falliva nel comprendere come poteva definire dei cavalieri di Camelot "amici", la sua vita che si era costruito, tutto dietro per andare con lei. Mordred era un ragazzo d'oro, non avrebbe mai incontrato più nessuno come lui e voleva trattarlo allo stesso modo, seppure era consapevole che sarebbe stato difficile per lei cambiare mentalità e staccarsi dalle sue idee. Ma Mordred ci era riuscito, quindi poteva anche lei.
"Siamo arrivati."
La informò Erlin. Raggiunsero il portone, non c'era nessuno, solo loro tre, Mordred si stava ancora probabilmente preparando e i tre aspettarono in silenzio il suo arrivo. Erlin e Namjoon si accostarono alle ante del portone, la maga continuava a tenere salda la presa su Kara senza lasciarla, causando alla ragazza del fastidio insopportabile. Dopo all'incirca un'ora si udirono dei passi, ma non di una persona, bensì parecchie. Con Mordred arrivarono anche i cavalieri della tavola rotonda, circondavano il loro compagno con fierezza e orgoglio.
"Ragazzi, che ci fate tutti qui?"
Domandò Namjoon, staccandosi dall'anta.
"Sappiamo cosa è successo tra Mordred e Kara."
Cominciò col dire Elyan.
"Il tuo ragazzo si è preso la briga di raccontare a noi la vostra storia e quello che è successo nella foresta. Non so cosa tu pensi di lui, ma io so che questo ragazzo ti ama davvero e tu sei fortunata ad avere lui, ma non posso dire lo stesso per Mordred, visto che gli hai creato solo casini."
Rise Jimin, dando una pacca nella spalla del druido. Kara abbassò la testa imbarazzata.
"Comprendiamo la sua scelta nel lasciare la gilda, anche se preferiremmo che restasse con noi."
Sospirò Jungkook.
"Tienitelo stretto, non tutti avrebbero fatto questa pazzia per una come te."
Disse Hoseok incrociando le braccia. Lui tra tutti era quello più contrariato nel lasciare libera Kara, perché rimaneva comunque una criminale.
"Lo so."
Rispose la ragazza guardando Mordred con occhi a forma di cuore.
"Comunque siamo venuti qui per salutarlo ufficialmente."
Parlò Elyan.
"Già, a noi non bastava dirti "addio" e basta, abbiamo bisogno di sentimentalismi anche noi."
La battuta di Jimin creò una risata generale.
"Ragazzi...non so come ringraziarvi. Tutti voi siete stati delle figure importanti per me, mi avete insegnato cosa significa essere un cavaliere. Io me ne andrò da Camelot ma il mio cuore rimarrà sempre qui. Spero che vi rivedrò ancora."
Mordred fece un inchino profondo a tutti i suoi amici. I cavalieri ricambiarono il gesto per poi darsi un abbraccio di gruppo, Mordred venne quasi soffocato dalla loro forza, specialmente Jimin che lo stringeva appositamente per non farlo respirare. Nel mentre Namjoon tolse le manette a Kara, ma la maga ancora non lasciava la presa su di lei, voleva che la prendesse Mordred, così da essere sicura che non avrebbe commesso altre delle sue bravate.
"Vi voglio bene ragazzi."
Mordred si staccò da loro con gli occhi lucidi e i capelli tutti arruffati.
"Anche noi Mordred."
Risposero tutti loro in coro.
"E non scordare: Camelot per te sarà sempre aperta."
Gli sorrise Hoseok. Il ragazzo druido ricambiò e si diresse verso la propria amante prendendole una mano, Erlin lasciò la presa. Namjoon aprì per loro il portone, la luce della luna li investì in pieno, fuori c'era una brezza estiva rilassante. Mordred e Kara si avviarono verso l'uscio, poi si fermarono, il giovane druido si fermò, si era dimenticato di salutare adeguatamente una persona tra tutte. 
"Mi dai qualche altro secondo?"
"Certo."
Kara annuì. Mordred, sotto lo sguardo sorpreso di tutti quanti, abbracciò anche Erlin. La maga rimase un attimo paralizzata, poi si lasciò andare ad un dolce sorriso e lo strinse a sé.
"Grazie anche a te Erlin, sei stata un'amica preziosa. Mi dispiace solo di non essere riuscito a praticare incantesimi con te."
L'ultima parte della frase la sussurrò molto piano.
"Ora sarai libero di farlo anche da solo, impegnati e vedrai che diventerai sempre più forte."
"Lo farò."
I due si separarono, Mordred ritornò da Kara e insieme i due innamorati presero a scendere le scale per iniziare il loro nuovo viaggio insieme e innamorati. I cavalieri, Namjoon ed Erlin continuarono a guardarli finché poterono, quando le loro figure sparirono nel buio della notte, perché scesi nella cittadella, allora tutti ritornarono nelle proprie stanze con il morale non proprio alle stelle.
"Come mai hai indugiato per salutare quella ragazza?"
Chiese Kara a Mordred, dopo essere usciti dalla città bassa.
"Gelosa?"
Mordred le rifilò uno sguardo malizioso e ricevette un pugno giocoso da Kara.
"Ma no, scemo! Deve essere importante per te, quasi come tutti gli altri. Che tipo di rapporto avevi con lei?"
Kara era solo sorpresa, non era la tipa gelosa, anche se avrebbe preferito che quell'abbraccio fosse stato per lei...
"Lo è. Non credo di avertelo detto, ma lei in realtà e la potente maga di nome Nemirtingas di cui tutti i druidi narrano nelle loro storie."
"Cosa?!"
Esclamò Kara rimanendo a bocca aperta. Il respiro le mancò per qualche secondo, Mordred si mise a ridere per la sua faccia.
"E me lo dici solo ora?!"
Kara si trovò ad arrossire fino alla punta delle orecchie. Ovvio che conosceva Nemirtingas! Tutte le creature magiche sapevano della sua esistenza e lei le aveva mancato di rispetto più volte e l'aveva fatta pure arrabbiare. Se solo l'avesse saputo prima sarebbe stata più gentile. E ora scoprì anche il perché dell'incidente avvenuto nella grotta: il pugnale non le era scivolato di mano, era stata lei con la magia a farglielo cadere.
"Scusa ma c'erano questioni più importanti da sbrigare."
Disse Mordred alzando le braccia.
"Lei è una questione importante Mordred. Ma come mai è al servizio di Kim Namjoon?"
"Lo è da anni ormai. E' lei che ha fatto cambiare mentalità al re."
Sorrise il druido, notando lo stupore nella faccia della sua ragazza.
"Davvero? Allora quello che si dice nelle storie è vero? Sarà lei a costruire Albion?"
"Assolutamente."
Mordred rispose senza esitazione, aveva piena fiducia in Erlin, nei suoi poteri e nella sua influenza sul re, Albion sarebbe venuta alla luce e lui un giorno l'avrebbe visitata da persona completamente libera.
"Capisco..."
Kara non lo aveva mai visto così convinto. Non era pronta ad ammettere la stessa affermazione di Mordred, su Camelot aveva ancora dei dubbi e comunque il fatto che Erlin fosse la potente Nemirtingas non cambiava il fatto che le aveva alzato le mani addosso. Ancora il suo cuoio capelluto risentiva della sua presa ferrea. E una persona come lei dalla parte di Camelot per lei era impensabile, avrebbe dovuto essere dalla loro.
"Dove vuoi andare?"
Kara cambiò discorso, prese la mano di Mordred facendola dondolare avanti e indietro giocosamente.
"Lontano da qui, dove Taehyung non potrà trovarci. E voglio che la smetti di lavorare per lui, quel sacerdote è pericoloso."
Mordred aveva paura che potesse andare a cercarla, anche se da parte sua non aveva mai visto un attaccamento sentimentale verso i propri uomini.
"Va bene."
Kara annuì. Taehyung si sarebbe sicuramente arrabbiato, ma Mordred aveva lasciato Camelot per lei, era il minimo che potesse fare per ricambiare il favore.
"E dopo...dopo sarà una sorpresa. Gireremo il mondo insieme e ci gusteremo quello che la vita ci terrà in serbo."
Il giovane druido prese Kara per la vita dandole un casto bacio nelle labbra.
"Non vedo l'ora."
Sorrise lei. Camminarono attraverso la foresta, in armonioso silenzio, godendosi i suoni notturni che li circondavano. Persino il rumore dell'erba che schiacciavano era rilassante. Venivano cullati dall'aria notturna e la inspiravano a pieni polmoni. La storia di Mordred su Camelot poteva definirsi conclusa e tutte le visioni su di lui sbagliate, tuttavia il destino una volta creato non può cambiare.

Le Avventure Di Erlin-Lunga Vita Al Re || BTS Fan Fiction || Vol. 5Where stories live. Discover now